L’acne, conosciuta anche con i termini di “acne vulgaris” o “acne comune”, è un disturbo cutaneo ad eziologia multifattoriale caratterizzato dalla formazione di comedoni, papule e pustole e cisti o noduli, talvolta coesistenti, in seguito all’ostruzione e all’infiammazione delle unità pilosebacee. Risulta essere un disturbo comune della cute che colpisce ogni fascia d’età, dai neonati, fino agli adolescenti e agli adulti, e si stima che le persone affette rappresentino il 9.4% della popolazione globale. Alcuni dei meccanismi chiave coinvolti nello sviluppo dell'acne includono: aumentata attività delle ghiandole sebacee che sfocia in una condizione chiamata iperseborrea, disregolazione del microambiente ormonale, interazione con neuropeptidi, ipercheratinizzazione follicolare che porta alla formazione del comedone, colonizzazione del follicolo da parte di C. acnes, induzione dell'infiammazione e disfunzione dell'immunità innata e adattativa. Nella patogenesi sono coinvolti sia componenti endogeni che esogeni. La genetica è alla base dei fattori endogeni ed è intesa sia come la presenza di polimorfismi predisponenti, sia come l’ereditarietà di caratteristiche anatomiche o metaboliche. Altri fattori endogeni coinvolti sono: la composizione del sebo, le caratteristiche del microbiota cutaneo e l’azione dei batteri (C. acnes), l’eccesso o l’iper-responsività ad alcuni ormoni, come androgeni, fattori di crescita (GH e IGF-1), neuropeptidi (rilasciati in risposta a stimoli stressogeni). Tra i fattori esogeni: la dieta, l’igiene personale, l’utilizzo di alcuni farmaci e cosmetici, l’esposizione a raggi solari. I metodi e i sistemi impiegati per classificare le diverse forme di acne e stabilirne la severità sono numerosissimi, dalla conta delle lesioni ai metodi fotografici. Molto frequente è la classificazione a seconda della morfologia delle lesioni acneiche maggiormente presenti, che distingue l’acne comedonica, papulo-pustolosa, nodulo-cistica e conglobata. Tuttavia, c'è una mancanza di consenso sull'esatto criterio di classificazione, che tende ad ostacolare la conduzione e il confronto di studi clinici randomizzati e controllati per valutarne i trattamenti. Sono disponibili più formulazioni, con terapie mirate ad un'area specifica all'interno della patogenesi dell'acne. La scelta del trattamento si basa sulla gravità della malattia, sulle preferenze del paziente e sulla tollerabilità. I medicinali antiacne possono essere assunti per via topica (azione locale) oppure orale (azione sistemica) e nei casi più avanzati la terapia comprende entrambe le tipologie. Tra i rimedi topici si ricordano i retinoidi, gli antimicrobici (antibiotici, benzoil perossido e acido azelaico), l’acido salicilico e molti altri, ma non per tutti ci sono certezze sulla reale efficacia. Generalmente si consigliano per le forme di acne lievi o moderate e l’efficacia aumenta se vengono associati tra loro. Per l’acne da moderata a severa si prescrivono terapie sistemiche che possono includere antibiotici, isotretinoina oppure ormoni (specialmente gli antiandrogeni e le molecole inibenti la produzione degli androgeni a livello ovarico o surrenalico).

Acne vulgaris: dall'eziopatogenesi alla terapia

CORIELE, NICOLE
2021/2022

Abstract

L’acne, conosciuta anche con i termini di “acne vulgaris” o “acne comune”, è un disturbo cutaneo ad eziologia multifattoriale caratterizzato dalla formazione di comedoni, papule e pustole e cisti o noduli, talvolta coesistenti, in seguito all’ostruzione e all’infiammazione delle unità pilosebacee. Risulta essere un disturbo comune della cute che colpisce ogni fascia d’età, dai neonati, fino agli adolescenti e agli adulti, e si stima che le persone affette rappresentino il 9.4% della popolazione globale. Alcuni dei meccanismi chiave coinvolti nello sviluppo dell'acne includono: aumentata attività delle ghiandole sebacee che sfocia in una condizione chiamata iperseborrea, disregolazione del microambiente ormonale, interazione con neuropeptidi, ipercheratinizzazione follicolare che porta alla formazione del comedone, colonizzazione del follicolo da parte di C. acnes, induzione dell'infiammazione e disfunzione dell'immunità innata e adattativa. Nella patogenesi sono coinvolti sia componenti endogeni che esogeni. La genetica è alla base dei fattori endogeni ed è intesa sia come la presenza di polimorfismi predisponenti, sia come l’ereditarietà di caratteristiche anatomiche o metaboliche. Altri fattori endogeni coinvolti sono: la composizione del sebo, le caratteristiche del microbiota cutaneo e l’azione dei batteri (C. acnes), l’eccesso o l’iper-responsività ad alcuni ormoni, come androgeni, fattori di crescita (GH e IGF-1), neuropeptidi (rilasciati in risposta a stimoli stressogeni). Tra i fattori esogeni: la dieta, l’igiene personale, l’utilizzo di alcuni farmaci e cosmetici, l’esposizione a raggi solari. I metodi e i sistemi impiegati per classificare le diverse forme di acne e stabilirne la severità sono numerosissimi, dalla conta delle lesioni ai metodi fotografici. Molto frequente è la classificazione a seconda della morfologia delle lesioni acneiche maggiormente presenti, che distingue l’acne comedonica, papulo-pustolosa, nodulo-cistica e conglobata. Tuttavia, c'è una mancanza di consenso sull'esatto criterio di classificazione, che tende ad ostacolare la conduzione e il confronto di studi clinici randomizzati e controllati per valutarne i trattamenti. Sono disponibili più formulazioni, con terapie mirate ad un'area specifica all'interno della patogenesi dell'acne. La scelta del trattamento si basa sulla gravità della malattia, sulle preferenze del paziente e sulla tollerabilità. I medicinali antiacne possono essere assunti per via topica (azione locale) oppure orale (azione sistemica) e nei casi più avanzati la terapia comprende entrambe le tipologie. Tra i rimedi topici si ricordano i retinoidi, gli antimicrobici (antibiotici, benzoil perossido e acido azelaico), l’acido salicilico e molti altri, ma non per tutti ci sono certezze sulla reale efficacia. Generalmente si consigliano per le forme di acne lievi o moderate e l’efficacia aumenta se vengono associati tra loro. Per l’acne da moderata a severa si prescrivono terapie sistemiche che possono includere antibiotici, isotretinoina oppure ormoni (specialmente gli antiandrogeni e le molecole inibenti la produzione degli androgeni a livello ovarico o surrenalico).
2021
Acne vulgaris: from etiopathogenesis to therapy
acne vulgaris
eziopatogenesi acne
terapia acne
C. acnes
Farmacologia
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Coriele Nicole _Acne Vulgaris, Dall'eziopatogenesi alla terapia_ 07-10-2022.pdf

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35711