La malattia aterosclerotica è alla base di sindromi cliniche a carico del cuore come le sindromi coronariche acute. Infatti, la rottura di una placca aterosclerotica che può provocare l'occlusione parziale o completa di un'arteria coronarica, a cui segue l’aggregazione piastrinica e la sovrapposizione trombotica, con conseguente riduzione o arresto del flusso ematico è il meccanismo più comune responsabile di sindrome coronarica acuta. Lo scopo di questa tesi è quello di valutare l’efficacia dei nuovi anticoagulanti orali, in particolare di rivaroxaban nella prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti con SCA e in pazienti con malattia delle arterie periferiche che rimangono ad alto rischio di gravi complicanze aterosclerotiche. Rivaroxaban, attraverso l’analisi di diversi studi risulta essere in grado di ridurre il rischio di morte per cause cardiovascolari, infarto del miocardio o ictus anche se causa un aumento dei tassi di sanguinamento. Inoltre, rivaroxaban può essere considerato una strategia promettente quando viene utilizzato insieme all’acido acetilsalicilico (100 mg) per ridurre gli eventi ischemici cardiaci e degli arti nei pazienti con malattia delle arterie periferiche (PAD) che rimangono ad alto rischio di gravi complicanze aterosclerotiche.
Farmacologia clinica di Rivaroxaban nel trattamento di pazienti con sindrome coronarica acuta e patologia aterosclerotica periferica
GREKU, ALESIA
2021/2022
Abstract
La malattia aterosclerotica è alla base di sindromi cliniche a carico del cuore come le sindromi coronariche acute. Infatti, la rottura di una placca aterosclerotica che può provocare l'occlusione parziale o completa di un'arteria coronarica, a cui segue l’aggregazione piastrinica e la sovrapposizione trombotica, con conseguente riduzione o arresto del flusso ematico è il meccanismo più comune responsabile di sindrome coronarica acuta. Lo scopo di questa tesi è quello di valutare l’efficacia dei nuovi anticoagulanti orali, in particolare di rivaroxaban nella prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti con SCA e in pazienti con malattia delle arterie periferiche che rimangono ad alto rischio di gravi complicanze aterosclerotiche. Rivaroxaban, attraverso l’analisi di diversi studi risulta essere in grado di ridurre il rischio di morte per cause cardiovascolari, infarto del miocardio o ictus anche se causa un aumento dei tassi di sanguinamento. Inoltre, rivaroxaban può essere considerato una strategia promettente quando viene utilizzato insieme all’acido acetilsalicilico (100 mg) per ridurre gli eventi ischemici cardiaci e degli arti nei pazienti con malattia delle arterie periferiche (PAD) che rimangono ad alto rischio di gravi complicanze aterosclerotiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/35722