La Riserva Naturale del Bosco della Mesola è un’area protetta situata nella Provincia di Ferrara (Nord-Est Italia). L'area è di grande importanza per la conservazione, essendo dominata da leccio (Quercus ilex L.), farnia (Quercus robur L.), ontano nero (Alnus glutinosa (L.) Gaertn.), carpino orientale (Carpinus orientalis Mill.), frassino (Fraxinus angustifolia Vahl.), pioppo bianco (Populus alba L.) e olmo campestre (Ulmus minor Mill.). Nel corso di una recente indagine sullo stato di salute delle leccete, è stata osservata la presenza diffusa su rami e branche di cancri con un caratteristico settore necrotico a forma di “V” visibile in sezione trasversale. Essendo i sintomi indicativi di attacchi da Botryosphaeriaceae, è stata condotta un'indagine accurata al fine di isolare e caratterizzare le principali specie coinvolte nell'eziologia dei sintomi osservati. Nello specifico, all'interno del sito è stata realizzata una rete di 4 aree di saggio lineari (MP, 50 m) e le coordinate geografiche di ciascun MP sono state registrate da un GPS portatile. Per ciascun transetto è stato rilevato il numero di alberi presenti e valutato il loro stato di salute in base alla diffusione dei sintomi su rami e fusto (disseccamenti, essudati, cancri e germogli epicormici). All’interno di ciascuna area di saggio sono state individuate cinque piante sintomatiche e prelevati campioni di corteccia e legno da tre branche in prossimità dei cancri. Dagli isolamenti sono state ottenute complessivamente 57 colonie fungine appartenenti principalmente alla famiglia delle Botryosphaeriaceae e alla specie Diplodia corticola. Tra le altre specie note come patogeni del leccio è importante segnalare la presenza della Biscogniauxia mediterranea e Discula quercina. Nel complesso, i risultati ottenuti evidenziano un'elevata diversità di specie fitopatogene. Sono in corso ulteriori studi sui fattori coinvolti nell'introduzione e nella diffusione di questi agenti patogeni invasivi all'interno della foresta.
Presenza e diffusione di Diplodia corticola nelle formazioni a Quercus ilex del Bosco della Mesola
MAZZONE, MARCO
2021/2022
Abstract
La Riserva Naturale del Bosco della Mesola è un’area protetta situata nella Provincia di Ferrara (Nord-Est Italia). L'area è di grande importanza per la conservazione, essendo dominata da leccio (Quercus ilex L.), farnia (Quercus robur L.), ontano nero (Alnus glutinosa (L.) Gaertn.), carpino orientale (Carpinus orientalis Mill.), frassino (Fraxinus angustifolia Vahl.), pioppo bianco (Populus alba L.) e olmo campestre (Ulmus minor Mill.). Nel corso di una recente indagine sullo stato di salute delle leccete, è stata osservata la presenza diffusa su rami e branche di cancri con un caratteristico settore necrotico a forma di “V” visibile in sezione trasversale. Essendo i sintomi indicativi di attacchi da Botryosphaeriaceae, è stata condotta un'indagine accurata al fine di isolare e caratterizzare le principali specie coinvolte nell'eziologia dei sintomi osservati. Nello specifico, all'interno del sito è stata realizzata una rete di 4 aree di saggio lineari (MP, 50 m) e le coordinate geografiche di ciascun MP sono state registrate da un GPS portatile. Per ciascun transetto è stato rilevato il numero di alberi presenti e valutato il loro stato di salute in base alla diffusione dei sintomi su rami e fusto (disseccamenti, essudati, cancri e germogli epicormici). All’interno di ciascuna area di saggio sono state individuate cinque piante sintomatiche e prelevati campioni di corteccia e legno da tre branche in prossimità dei cancri. Dagli isolamenti sono state ottenute complessivamente 57 colonie fungine appartenenti principalmente alla famiglia delle Botryosphaeriaceae e alla specie Diplodia corticola. Tra le altre specie note come patogeni del leccio è importante segnalare la presenza della Biscogniauxia mediterranea e Discula quercina. Nel complesso, i risultati ottenuti evidenziano un'elevata diversità di specie fitopatogene. Sono in corso ulteriori studi sui fattori coinvolti nell'introduzione e nella diffusione di questi agenti patogeni invasivi all'interno della foresta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/35827