La produzione letteraria di Federigo Tozzi costituisce uno dei più alti vertici della scrittura degli inizi del Novecento, nonostante le sue opere siano meno conosciute al pubblico rispetto a quelle di Svevo o di Pirandello. Egli rinnova il genere della novella dall’interno: nei suoi racconti non vige alcun ordine deterministico, il mondo è caotico e nei personaggi dominano gli impulsi, i moti dell’inconscio. Esploratore della psiche umana, Federigo Tozzi si propone di rappresentare l’interiorità come dimensione ambigua in cui prevalgono le pulsioni, i dubbi, lo scontro tra anima e mondo esterno. Questo studio intende valutare i procedimenti narratologici attraverso cui questi atteggiamenti ambivalenti si manifestano nei rapporti che instaurano le figure femminili della produzione novellistica tozziana. Inizialmente si cercherà di chiarire la natura della scrittura dell'autore senese e il suo legame con la psicologia, tratteggiando un bilancio del variegato ventaglio delle posizioni della critica ermeneutica. Dopo aver delineato lo sviluppo della narrativa breve a inizio secolo, si approfondirà la novellistica tozziana valutando i rapporti affettivi non corrisposti e mettendo in rilievo le complesse dinamiche della psiche nelle figure femminili. In particolare, si prenderanno in esame tre novelle esemplari per la nostra trattazione: Il crocifisso e Una sbornia appartenenti alla raccolta Giovani; Una gobba, pubblicata in Novelle Postume a cura di Massimiliano Tortora nel 2009. Grazie a queste analisi narratologiche sarà possibile osservare come Tozzi si avvalga dei personaggi femminili per dare luogo a pulsioni ambigue e moti dell’inconscio.
Strutture dell'ambivalenza e figure dell'alterità. Il personaggio femminile della novellistica tozziana.
CROSATO, ANGELICA
2021/2022
Abstract
La produzione letteraria di Federigo Tozzi costituisce uno dei più alti vertici della scrittura degli inizi del Novecento, nonostante le sue opere siano meno conosciute al pubblico rispetto a quelle di Svevo o di Pirandello. Egli rinnova il genere della novella dall’interno: nei suoi racconti non vige alcun ordine deterministico, il mondo è caotico e nei personaggi dominano gli impulsi, i moti dell’inconscio. Esploratore della psiche umana, Federigo Tozzi si propone di rappresentare l’interiorità come dimensione ambigua in cui prevalgono le pulsioni, i dubbi, lo scontro tra anima e mondo esterno. Questo studio intende valutare i procedimenti narratologici attraverso cui questi atteggiamenti ambivalenti si manifestano nei rapporti che instaurano le figure femminili della produzione novellistica tozziana. Inizialmente si cercherà di chiarire la natura della scrittura dell'autore senese e il suo legame con la psicologia, tratteggiando un bilancio del variegato ventaglio delle posizioni della critica ermeneutica. Dopo aver delineato lo sviluppo della narrativa breve a inizio secolo, si approfondirà la novellistica tozziana valutando i rapporti affettivi non corrisposti e mettendo in rilievo le complesse dinamiche della psiche nelle figure femminili. In particolare, si prenderanno in esame tre novelle esemplari per la nostra trattazione: Il crocifisso e Una sbornia appartenenti alla raccolta Giovani; Una gobba, pubblicata in Novelle Postume a cura di Massimiliano Tortora nel 2009. Grazie a queste analisi narratologiche sarà possibile osservare come Tozzi si avvalga dei personaggi femminili per dare luogo a pulsioni ambigue e moti dell’inconscio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/35959