Il recupero dei modelli antichi e la rivitalizzazione della tradizione classica costituiscono cifra caratteristica del contesto culturale tra Quattrocento e Cinquecento. Alcuni modelli iconografici, in particolare, riscuotono un grande successo: esempio significativo è quello del Cupido dormiente, soggetto largamente diffuso nell'arte classica poi ripreso e riproposto con perizia nell'arte moderna. Alla fine del XV secolo, Michelangelo realizza un Cupido dormiente eccezionale, in bilico tra emulazione e contraffazione, fin da subito apprezzato da critici e collezionisti., tra cui Isabella d’Este, ma successivamente, dopo un passaggio in Inghilterra, se ne perdono le tracce. Al centro di questo studio è proprio l’opera michelangiolesca: innanzitutto vengono richiamati gli antichi modelli iconografici del soggetto; successivamente vengono precisate le caratteristiche note della scultura in esame; infine ne vengono ripercorse le vicende storiche e collezionistiche. La ricerca, arricchita da una panoramica sulla fortuna del tema nell'arte moderna, mira a contestualizzare e riconoscere il valore di questa citazione dall'antico, nel senso non tanto della replica quanto del consapevole dialogo tra antico e contemporaneità.
Il cupido dormiente. Episodi di tradizione, emulazione e ‘contraffazione’ dell’antico nell’età moderna
BETTINARDI, MARIA SUSANNA
2021/2022
Abstract
Il recupero dei modelli antichi e la rivitalizzazione della tradizione classica costituiscono cifra caratteristica del contesto culturale tra Quattrocento e Cinquecento. Alcuni modelli iconografici, in particolare, riscuotono un grande successo: esempio significativo è quello del Cupido dormiente, soggetto largamente diffuso nell'arte classica poi ripreso e riproposto con perizia nell'arte moderna. Alla fine del XV secolo, Michelangelo realizza un Cupido dormiente eccezionale, in bilico tra emulazione e contraffazione, fin da subito apprezzato da critici e collezionisti., tra cui Isabella d’Este, ma successivamente, dopo un passaggio in Inghilterra, se ne perdono le tracce. Al centro di questo studio è proprio l’opera michelangiolesca: innanzitutto vengono richiamati gli antichi modelli iconografici del soggetto; successivamente vengono precisate le caratteristiche note della scultura in esame; infine ne vengono ripercorse le vicende storiche e collezionistiche. La ricerca, arricchita da una panoramica sulla fortuna del tema nell'arte moderna, mira a contestualizzare e riconoscere il valore di questa citazione dall'antico, nel senso non tanto della replica quanto del consapevole dialogo tra antico e contemporaneità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/36097