La pandemia di COVID-19 ha dato avvio a numerose riflessioni sul tema dell’impatto che il turismo produce sulla città di Venezia. Venezia, grazie al suo patrimonio storico, artistico, monumentale e culturale e alla sua ricca tradizione, attira ogni anno milioni di visitatori. A causa di questo successo turistico, la città lagunare rappresenta per molti studiosi uno dei casi più emblematici di overtourism, fenomeno che descrive la percezione della popolazione locale o degli stessi turisti che un luogo sia visitato in uno stesso momento da troppi visitatori e che questo determini un cambiamento del suo carattere facendole perdere di autenticità (Goodwin, 2017). Le conseguenze negative legate ad un flusso incontrollato dei visitatori a Venezia, aggravato da una presenza sempre più costante di escursionisti giornalieri, generano un rifiuto da parte della maggioranza dei residenti veneziani nei confronti del settore turistico e compromettono il rapporto tra essi e i turisti che giungono in città, generando, di conseguenza, una convivenza forzata e complessa tra le due parti. Tale situazione ha indotto il Comune di Venezia e le autorità locali ad avanzare diverse proposte volte a ridurre il problema della congestione in una prospettiva di turismo sostenibile. La condizione di overtourism con cui Venezia ha convissuto per molti anni ha subito un’improvvisa battuta di arresto a partire dai primi mesi del 2020. Lo scoppio della pandemia di COVID-19 ha evidenziato tutte le fragilità di una località che trae dai flussi turistici una grande parte della sua economia. Partendo da questa considerazione, nell’ultimo capitolo della tesi vengono presentati gli esiti di una ricerca quantitativa che ha analizzato in che modo è cambiata la percezione del turismo da parte dei residenti veneziani dopo l'avvento della pandemia.
Venezia, dall’overtourism al no tourism: analisi dell’impatto della pandemia di COVID-19 sulle percezioni del turismo
CARLON, VALENTINA
2021/2022
Abstract
La pandemia di COVID-19 ha dato avvio a numerose riflessioni sul tema dell’impatto che il turismo produce sulla città di Venezia. Venezia, grazie al suo patrimonio storico, artistico, monumentale e culturale e alla sua ricca tradizione, attira ogni anno milioni di visitatori. A causa di questo successo turistico, la città lagunare rappresenta per molti studiosi uno dei casi più emblematici di overtourism, fenomeno che descrive la percezione della popolazione locale o degli stessi turisti che un luogo sia visitato in uno stesso momento da troppi visitatori e che questo determini un cambiamento del suo carattere facendole perdere di autenticità (Goodwin, 2017). Le conseguenze negative legate ad un flusso incontrollato dei visitatori a Venezia, aggravato da una presenza sempre più costante di escursionisti giornalieri, generano un rifiuto da parte della maggioranza dei residenti veneziani nei confronti del settore turistico e compromettono il rapporto tra essi e i turisti che giungono in città, generando, di conseguenza, una convivenza forzata e complessa tra le due parti. Tale situazione ha indotto il Comune di Venezia e le autorità locali ad avanzare diverse proposte volte a ridurre il problema della congestione in una prospettiva di turismo sostenibile. La condizione di overtourism con cui Venezia ha convissuto per molti anni ha subito un’improvvisa battuta di arresto a partire dai primi mesi del 2020. Lo scoppio della pandemia di COVID-19 ha evidenziato tutte le fragilità di una località che trae dai flussi turistici una grande parte della sua economia. Partendo da questa considerazione, nell’ultimo capitolo della tesi vengono presentati gli esiti di una ricerca quantitativa che ha analizzato in che modo è cambiata la percezione del turismo da parte dei residenti veneziani dopo l'avvento della pandemia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/36212