Introduzione La risposta immunitaria a SARS-CoV-2 è mediata sia dall’immunità umorale che cellulare. Poiché l’immunità umorale si basa sui livelli degli anticorpi circolanti che diminuiscono velocemente nel tempo, è importante studiare la risposta delle cellule T specifiche a SARS-CoV-2. In particolare, la determinazione dell’immunoreattività delle cellule T specifiche contro SARS-CoV-2 ha rilevanza clinica per i riceventi trapianto o per pazienti trattati con terapia immunomodulante. Attualmente, i saggi per determinare la reattività delle cellule T specifiche a SARS-CoV-2 si basano principalmente su metodi ELISA e misurano il rilascio di INF-g. Questo metodo analitico presenta limitazioni, soprattutto nella rapidità d’esecuzione e nella processività, fattori importanti in alcune situazioni, come per esempio i trapianti d’organo. In questo studio, è stato valutato un nuovo metodo analitico in direct Real-Time PCR (dRT-PCR), indirizzato ad individuare l’espressione dell’mRNA di CXCL10, al fine di determinare la risposta specifica delle cellule T a SARS-CoV-2. Metodi Sono stati raccolti campioni di sangue in litio-eparina (Li-He) da un totale di 104 donatori che hanno ricevuto due o tre dosi di vaccino per COVID-19 (vaccinazione omologa Pfizer/Pfizer, n = 82; vaccinazione eterologa Pfizer e Vaxzevria o Moderna, n = 22). Trecentoventi µL di sangue intero sono stati stimolati durante la notte con 4 µL di peptidi della proteina spike (S) e nucleocapside (N) di SARS-CoV-2 o trattati con 4 µL di una sostanza non stimolante. In seguito, i campioni trattati/stimolati sono stati diluiti in 120 µL di Buffer A di cui 2 µL caricati nella cartuccia mescolati a 18 µL di mix di reazione dqTACT MS. L’analisi è stata eseguita usando SCV2 T Activation kit, bCUBE e bApp (Hyris srl, Lodi, Italia), caratterizzata dall’interpretazione automatica dei risultati grazie all’intelligenza artificiale. Per un sottogruppo di 49 campioni, l’INF-g, rilasciato in seguito al contatto con i peptidi della proteina spike di SARS-CoV-2, è stato determinato tramite i metodi Quant-T-Cell SARS-CoV-2 and ELISA (Euroimmun, Lubeck, Germany). Risultati I soggetti partecipanti allo studio sono 75 donne (75,9 %) e 25 uomini (24,1 %). Di questi, 29 soggetti sono stati infettati precedentemente da SARS-CoV-2. In generale, la media dell’età (± SD) è di 45.9 ± 13.3 anni. Secondo un’analisi qualitativa, 97 soggetti (93.2 %) risultano reattivi ai peptidi della proteina spike, 3 (2.8 %) sono borderline e 4 negativi. Questi negativi hanno avuto la terza dose di vaccino tra Novembre e Dicembre 2021. Gli individui infettati precedentemente presentano una reattività ai peptidi della proteina spike, con l’eccezione di un solo campione che è risultato reattivo anche nel campione non trattato. I campioni analizzati sia con il metodo direct RT-PCR che con il metodo Elisa concordano perfettamente (100%). L’analisi sui risultati quantitativi dei due metodi evidenzia comunque una limitata correlazione (r = 0.32, p <0.001). Lo studio clinico per la validazione clinica della risposta immunitaria cellulo-mediata è in corso su pazienti pediatrici e adulti che hanno ricevuto due o tre dosi di vaccino. Conclusione Hyris direct RT-PCR è un metodo accurato per la determinazione dell’immunoreattività delle cellule T specifiche a SARS-CoV-2.

Risposta immunitaria cellulo-mediata a SARS-CoV-2: validazione analitica e clinica di un metodo RT-PCR

FURLAN, GIULIA
2021/2022

Abstract

Introduzione La risposta immunitaria a SARS-CoV-2 è mediata sia dall’immunità umorale che cellulare. Poiché l’immunità umorale si basa sui livelli degli anticorpi circolanti che diminuiscono velocemente nel tempo, è importante studiare la risposta delle cellule T specifiche a SARS-CoV-2. In particolare, la determinazione dell’immunoreattività delle cellule T specifiche contro SARS-CoV-2 ha rilevanza clinica per i riceventi trapianto o per pazienti trattati con terapia immunomodulante. Attualmente, i saggi per determinare la reattività delle cellule T specifiche a SARS-CoV-2 si basano principalmente su metodi ELISA e misurano il rilascio di INF-g. Questo metodo analitico presenta limitazioni, soprattutto nella rapidità d’esecuzione e nella processività, fattori importanti in alcune situazioni, come per esempio i trapianti d’organo. In questo studio, è stato valutato un nuovo metodo analitico in direct Real-Time PCR (dRT-PCR), indirizzato ad individuare l’espressione dell’mRNA di CXCL10, al fine di determinare la risposta specifica delle cellule T a SARS-CoV-2. Metodi Sono stati raccolti campioni di sangue in litio-eparina (Li-He) da un totale di 104 donatori che hanno ricevuto due o tre dosi di vaccino per COVID-19 (vaccinazione omologa Pfizer/Pfizer, n = 82; vaccinazione eterologa Pfizer e Vaxzevria o Moderna, n = 22). Trecentoventi µL di sangue intero sono stati stimolati durante la notte con 4 µL di peptidi della proteina spike (S) e nucleocapside (N) di SARS-CoV-2 o trattati con 4 µL di una sostanza non stimolante. In seguito, i campioni trattati/stimolati sono stati diluiti in 120 µL di Buffer A di cui 2 µL caricati nella cartuccia mescolati a 18 µL di mix di reazione dqTACT MS. L’analisi è stata eseguita usando SCV2 T Activation kit, bCUBE e bApp (Hyris srl, Lodi, Italia), caratterizzata dall’interpretazione automatica dei risultati grazie all’intelligenza artificiale. Per un sottogruppo di 49 campioni, l’INF-g, rilasciato in seguito al contatto con i peptidi della proteina spike di SARS-CoV-2, è stato determinato tramite i metodi Quant-T-Cell SARS-CoV-2 and ELISA (Euroimmun, Lubeck, Germany). Risultati I soggetti partecipanti allo studio sono 75 donne (75,9 %) e 25 uomini (24,1 %). Di questi, 29 soggetti sono stati infettati precedentemente da SARS-CoV-2. In generale, la media dell’età (± SD) è di 45.9 ± 13.3 anni. Secondo un’analisi qualitativa, 97 soggetti (93.2 %) risultano reattivi ai peptidi della proteina spike, 3 (2.8 %) sono borderline e 4 negativi. Questi negativi hanno avuto la terza dose di vaccino tra Novembre e Dicembre 2021. Gli individui infettati precedentemente presentano una reattività ai peptidi della proteina spike, con l’eccezione di un solo campione che è risultato reattivo anche nel campione non trattato. I campioni analizzati sia con il metodo direct RT-PCR che con il metodo Elisa concordano perfettamente (100%). L’analisi sui risultati quantitativi dei due metodi evidenzia comunque una limitata correlazione (r = 0.32, p <0.001). Lo studio clinico per la validazione clinica della risposta immunitaria cellulo-mediata è in corso su pazienti pediatrici e adulti che hanno ricevuto due o tre dosi di vaccino. Conclusione Hyris direct RT-PCR è un metodo accurato per la determinazione dell’immunoreattività delle cellule T specifiche a SARS-CoV-2.
2021
SARS-CoV-2 cellular-mediated immune response: analitical and clinical validation of a RT-PCR assay
SARS-CoV-2
Cellule T
dRT-PCR
Risposta immunitaria
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