La tele-neuropsicologia è un settore della ricerca in costante sviluppo e diffusione. L’avvento della pandemia da Covid-19 ha aumentato, sia nella pratica clinica che in ambito sperimentale, la necessità di poter disporre di strumenti digitali somministrati da remoto ed autosomministrabili. Il seguente elaborato presenta uno studio condotto interamente online su un campione di 100 soggetti adulti (con età compresa tra i 18 e i 63 anni), suddivisi in due gruppi in base alla presenza o meno di una precedente infezione da Covid-19. Tutti i partecipanti sono stati invitati a svolgere test computerizzati e autosomministrabili, quali: versione abbreviata del Cognitive Reserve Index questionnaire (CRIq); l’Auto-GEMS (una batteria di screening cognitivo); il Test of Attentional Performance (TAP); il Trail Making Test-A e -B nella versione large no-feeback visivo; e il DASS-21 (versione breve del questionario DASS-42). A conferma di quanto già emerso dagli studi effettuati in prospettiva life-span ed in relazione al Covid-19, il seguente esperimento è stato condotto con un duplice obiettivo: indagare la presenza di cambiamenti a livello cognitivo (soprattutto attentivo) e psicologico in funzione dell’età, e contemporaneamente osservare gli effetti a medio termine del virus su entrambe le dimensioni. Varie ricerche in letteratura hanno dimostrato come le abilità cognitive diminuiscano progressivamente all’aumentare dell’età, mentre al contrario i livelli di salute psicologica risultano essere più elevati in età adulta rispetto che nei giovani. Allo stesso modo, in questi anni di pandemia molti studi hanno evidenziato la presenza di una relazione tra il Covid-19 e sequele a lungo termine, sia a livello cognitivo (in particolar modo a carico della memoria, attenzione e funzioni esecutive) che psicologico (soprattutto ansia, depressione e disturbi post traumatici da stress). Partendo da tali assunzioni, si è ipotizzato di osservare differenze significative sul dominio cognitivo e psicologico, sia rispetto all’età (con prestazioni peggiori in soggetti più grandi) che rispetto al gruppo (a scapito dei partecipanti sopravvissuti al Covid-19). Dalle analisi effettuate sul campione sono emersi risultati che hanno confermato solo in parte le ipotesi iniziali. Infatti, sul piano cognitivo non sono state riscontrate differenze significative tra le performance dei due gruppi (Covid e no-Covid) rispetto alle variabili considerate (punteggio finale all’Auto-GEMS; tempi di reazione ed accuratezza al TAP; tempo di risposta medio e costo al TMT). Al contrario, l’età sembra esercitare un effetto rilevante sulle performance cognitive, tanto che in tutti i test somministrati è presente un divario evidente tra le prestazioni dei partecipanti più giovani e quelle dei soggetti più grandi, a scapito di questi ultimi. A livello psicologico, i risultati ottenuti al questionario DASS-21 hanno evidenziato una differenza significativa tra i partecipanti sia in funzione dell’età che della presenza del virus. I giovani mostrano livelli di ansia, stress e depressione più elevati rispetto agli adulti, e complessivamente chi ha contratto il Covid-19 ha ottenuto punteggi più elevati alle tre sotto-scale. Questi risultati sono in armonia con le ipotesi iniziali, e ribadiscono quanto già presente in letteratura. Sulla base di quanto emerso dal seguente studio, sarebbe interessante in futuro: svolgere ulteriori ricerche per chiarire meglio gli effetti a medio e lungo termine del Covid-19 sul piano cognitivo; ed ampliare il range di età incluso nel campione, coinvolgendo anche anziani, così da avere un quadro generale in prospettiva life-span. Inoltre, gli esiti emersi al DASS-21 potrebbero ispirare nuove modalità di intervento sul piano psicologico.

Valutazione a distanza delle funzioni attentive e della salute psicologica. Un confronto preliminare sugli effetti dell'infezione da Covid-19

COMPAGNUCCI, AGNESE
2021/2022

Abstract

La tele-neuropsicologia è un settore della ricerca in costante sviluppo e diffusione. L’avvento della pandemia da Covid-19 ha aumentato, sia nella pratica clinica che in ambito sperimentale, la necessità di poter disporre di strumenti digitali somministrati da remoto ed autosomministrabili. Il seguente elaborato presenta uno studio condotto interamente online su un campione di 100 soggetti adulti (con età compresa tra i 18 e i 63 anni), suddivisi in due gruppi in base alla presenza o meno di una precedente infezione da Covid-19. Tutti i partecipanti sono stati invitati a svolgere test computerizzati e autosomministrabili, quali: versione abbreviata del Cognitive Reserve Index questionnaire (CRIq); l’Auto-GEMS (una batteria di screening cognitivo); il Test of Attentional Performance (TAP); il Trail Making Test-A e -B nella versione large no-feeback visivo; e il DASS-21 (versione breve del questionario DASS-42). A conferma di quanto già emerso dagli studi effettuati in prospettiva life-span ed in relazione al Covid-19, il seguente esperimento è stato condotto con un duplice obiettivo: indagare la presenza di cambiamenti a livello cognitivo (soprattutto attentivo) e psicologico in funzione dell’età, e contemporaneamente osservare gli effetti a medio termine del virus su entrambe le dimensioni. Varie ricerche in letteratura hanno dimostrato come le abilità cognitive diminuiscano progressivamente all’aumentare dell’età, mentre al contrario i livelli di salute psicologica risultano essere più elevati in età adulta rispetto che nei giovani. Allo stesso modo, in questi anni di pandemia molti studi hanno evidenziato la presenza di una relazione tra il Covid-19 e sequele a lungo termine, sia a livello cognitivo (in particolar modo a carico della memoria, attenzione e funzioni esecutive) che psicologico (soprattutto ansia, depressione e disturbi post traumatici da stress). Partendo da tali assunzioni, si è ipotizzato di osservare differenze significative sul dominio cognitivo e psicologico, sia rispetto all’età (con prestazioni peggiori in soggetti più grandi) che rispetto al gruppo (a scapito dei partecipanti sopravvissuti al Covid-19). Dalle analisi effettuate sul campione sono emersi risultati che hanno confermato solo in parte le ipotesi iniziali. Infatti, sul piano cognitivo non sono state riscontrate differenze significative tra le performance dei due gruppi (Covid e no-Covid) rispetto alle variabili considerate (punteggio finale all’Auto-GEMS; tempi di reazione ed accuratezza al TAP; tempo di risposta medio e costo al TMT). Al contrario, l’età sembra esercitare un effetto rilevante sulle performance cognitive, tanto che in tutti i test somministrati è presente un divario evidente tra le prestazioni dei partecipanti più giovani e quelle dei soggetti più grandi, a scapito di questi ultimi. A livello psicologico, i risultati ottenuti al questionario DASS-21 hanno evidenziato una differenza significativa tra i partecipanti sia in funzione dell’età che della presenza del virus. I giovani mostrano livelli di ansia, stress e depressione più elevati rispetto agli adulti, e complessivamente chi ha contratto il Covid-19 ha ottenuto punteggi più elevati alle tre sotto-scale. Questi risultati sono in armonia con le ipotesi iniziali, e ribadiscono quanto già presente in letteratura. Sulla base di quanto emerso dal seguente studio, sarebbe interessante in futuro: svolgere ulteriori ricerche per chiarire meglio gli effetti a medio e lungo termine del Covid-19 sul piano cognitivo; ed ampliare il range di età incluso nel campione, coinvolgendo anche anziani, così da avere un quadro generale in prospettiva life-span. Inoltre, gli esiti emersi al DASS-21 potrebbero ispirare nuove modalità di intervento sul piano psicologico.
2021
Assessing attention and psychological health from remote. A preliminary comparison on the effect of Covid-19 infection.
Long Covid
Funzioni attentive
Salute psicologica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/36615