Caratteristiche psicopatiche in adolescenti non clinici: uno studio della relazione con tratti calloso-anemozionali, aggressività e comportamenti maladattivi.

La psicopatia è una condizione socialmente problematica, caratterizzata da una costellazione di connotati emozionali, interpersonali e comportamentali, tra cui egocentrismo, impulsività, irresponsabilità, superficialità emozionale, mancanza di empatia, di senso di colpa e di rimorso, menzogna patologica, oltre che costante violazione delle norme sociali. All’interno della ricerca corrente vi è un intenso interesse nello studio dei tratti psicopatici negli adolescenti e, i contributi di questi lavori, hanno portato alla comprensione dei percorsi eziologici verso comportamenti antisociali gravi e persistenti. L'attuale studio è privo di finalità diagnostiche e si pone l’obiettivo di ampliare la base di prove esistenti. Sulla base di tali premesse, il seguente studio si è occupato di approfondire la relazione tra tratti psicopatici e condotte maladattive in un gruppo non clinico di adolescenti italiani. Nello specifico, il primo obiettivo della ricerca è stato esplorare il ruolo delle dimensioni del modello triarchico e dei tratti calloso-anemozionali come predittori di comportamenti di aggressività, violazione delle regole e problemi di condotta. Il secondo obiettivo è stato, invece, analizzare le differenze di sesso rispetto ai costrutti del modello triarchico e ai tratti calloso-anemozionali. A tal fine, sono stati coinvolti nella ricerca 69 adolescenti non-clinici, iscritti a scuole secondarie di secondo grado del nord Italia, di età compresa tra 13 e 19 anni. La ricerca ha previsto la compilazione di questionari self-report in formato computerizzato. Tra gli strumenti utilizzati vi sono il Triarchic Psychopathy Measure-Brief (TriPM-Brief), dedicato alla valutazione delle dimensioni della psicopatia (audacia, disinibizione e meschinità); l’Inventory of Callous-Unemotional Traits (ICU), per la misurazione della tendenza a manifestare indifferenza, distacco e scarsa empatia; lo Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ), relativo alla valutazione di alcuni aspetti legati alla presenza di problemi di condotta e discontrollo degli impulsi e il Subtypes of Antisocial Behavior Questionnaire (STAB), per misurare tre distinte tipologie di condotte antisociali. Dai nostri risultati è emerso come l’audacia sia risultata essere un predittore significativo dell’aggressività fisica, la meschinità dell’aggressività sociale e come la disinibizione rappresenti invece un predittore di tutti gli outcome indagati, rendendola il costrutto triarchico maggiormente trasversale ai problemi di condotta e antisociali in adolescenza. Non sono invece state riscontrate differenze di sesso nel nostro campione. Nonostante il presente studio presenti alcuni limiti, come la scarsa numerosità campionaria, i risultati emersi hanno contribuito ad arricchire la letteratura che si occupa di questo ambito e potrebbero avere implicazioni dal punto di vista teorico e clinico.