La povertà costituisce la principale causa, anche se non l’unica, di esclusione sociale. Intimamente legata alla mancanza di risorse d’insieme, diventa fenomeno pluridimensionale nella vita della persona ed inoltre, essendo legata alla distribuzione dei beni nell’alveo di una struttura sociale, è strettamente collegata alla disuguaglianza e specialmente alla libertà di scelta dell’individuo. Acquisisce valenza intollerabile quando all’interno del suo circolo vi entrano le donne ed i bambini. La povertà viene definita in termini di: - assoluta che inerisce alla capacità di ciascuna famiglia a soddisfare bisogni ritenuti essenziali all’interno del proprio contesto di appartenenza; - relativa, ovvero al calcolo delle persone in povertà in relazione agli altri membri della medesima collettività. Il dato relativo alla differenza territoriale è impattante. I temi della lotta alla povertà e all’esclusione sociale hanno interessato una proficua legislazione sia a livello nazionale che europea attivando la collocazione di risorse economiche per il sostegno alla scarsità materiale ed implementando progetti a sostegno della povertà educativa minorile riconoscendo così, come il recupero dei bambini svantaggiati, fosse un investimento per il futuro e dunque in grado di interrompere il ciclo inter-generazionale dell’indigenza. Il periodo di pandemia, creando l’abbandono dalle aule scolastiche a seguito della chiusura delle scuole, ha messo a dura prova in modo particolare bambini e adolescenti già gravati da disuguaglianza sociale ed educativa abbassandone ulteriormente le competenze, amplificando disagi psicologici e producendo abbandono scolastico. Tuttavia, lo spazio ed il tempo delle “relazioni generative” sottratto dalla pandemia, è basilare si ricostruisca attraverso la scuola essendo questa il luogo dell’incontro e dell’accoglienza in grado di garantire i diritti Costituzionali ad ogni persona, radicando valori di emancipazione e libertà, attuando percorsi di inclusione e integrazione. La riorganizzazione del lavoro degli Assistenti Sociali nei progetti di sostegno a famiglie multiproblematiche con figli minori, durante il periodo del contagio, sono state esperienze nuove rispetto al passato rivelando percorsi virtuosi, mostrando nuove modalità operative. Pungolo di cambiamento per inaugurare percorsi di “to care” intessendo raccordi più “comunitari” con la rete territoriale perché, come direbbe Lévinas, è l’altro che “mi guarda e mi ri-guarda”.

Povertà educatica al tempo del CoVid-19: riflessioni operative per curare la crescita. Sfide, opportunità, responsabilità.

GRAMOLA, RAFFAELLA
2021/2022

Abstract

La povertà costituisce la principale causa, anche se non l’unica, di esclusione sociale. Intimamente legata alla mancanza di risorse d’insieme, diventa fenomeno pluridimensionale nella vita della persona ed inoltre, essendo legata alla distribuzione dei beni nell’alveo di una struttura sociale, è strettamente collegata alla disuguaglianza e specialmente alla libertà di scelta dell’individuo. Acquisisce valenza intollerabile quando all’interno del suo circolo vi entrano le donne ed i bambini. La povertà viene definita in termini di: - assoluta che inerisce alla capacità di ciascuna famiglia a soddisfare bisogni ritenuti essenziali all’interno del proprio contesto di appartenenza; - relativa, ovvero al calcolo delle persone in povertà in relazione agli altri membri della medesima collettività. Il dato relativo alla differenza territoriale è impattante. I temi della lotta alla povertà e all’esclusione sociale hanno interessato una proficua legislazione sia a livello nazionale che europea attivando la collocazione di risorse economiche per il sostegno alla scarsità materiale ed implementando progetti a sostegno della povertà educativa minorile riconoscendo così, come il recupero dei bambini svantaggiati, fosse un investimento per il futuro e dunque in grado di interrompere il ciclo inter-generazionale dell’indigenza. Il periodo di pandemia, creando l’abbandono dalle aule scolastiche a seguito della chiusura delle scuole, ha messo a dura prova in modo particolare bambini e adolescenti già gravati da disuguaglianza sociale ed educativa abbassandone ulteriormente le competenze, amplificando disagi psicologici e producendo abbandono scolastico. Tuttavia, lo spazio ed il tempo delle “relazioni generative” sottratto dalla pandemia, è basilare si ricostruisca attraverso la scuola essendo questa il luogo dell’incontro e dell’accoglienza in grado di garantire i diritti Costituzionali ad ogni persona, radicando valori di emancipazione e libertà, attuando percorsi di inclusione e integrazione. La riorganizzazione del lavoro degli Assistenti Sociali nei progetti di sostegno a famiglie multiproblematiche con figli minori, durante il periodo del contagio, sono state esperienze nuove rispetto al passato rivelando percorsi virtuosi, mostrando nuove modalità operative. Pungolo di cambiamento per inaugurare percorsi di “to care” intessendo raccordi più “comunitari” con la rete territoriale perché, come direbbe Lévinas, è l’altro che “mi guarda e mi ri-guarda”.
2021
Educational poverty at the time of CoVid-19: operating reflections to cure growth. Challenges, opportunities, responsabilitity.
sfide sociali
sfide sociali
sfide sociali
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Gramola Raffaella - matr. 1024809.pdf

accesso riservato

Dimensione 2.86 MB
Formato Adobe PDF
2.86 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/36726