Questa tesi prende in considerazione il ruolo dell’assistente sociale nella tutela minori. Quest’ultima, spesso disegnata come “ladra di bambini” dall’opinione pubblica, necessita invece di essere valorizzata con uno sguardo differente, che mette in mostra tutto il lavoro di sostegno che si cela dietro ad un intervento. Si tratta spesso di prendere “decisioni difficili” nei confronti di famiglie fragili e in difficoltà. La capacità di captare in queste situazioni i punti di forza e le risorse attivabili, non soffermandosi solo sugli aspetti negativi, non è semplice e richiede impegno, responsabilità, professionalità e fiducia verso chi sosteniamo. L’interesse superiore del minore è il valore base da cui si deve partire, attorno al quale ruotano una serie di interventi e progetti per cercare di aiutare l’intero nucleo familiare. Come farlo? Sempre più il lavoro di rete è uno strumento utile per affrontare problematiche complesse e multifattoriali, con il contributo di diversi professionisti, ognuno con le proprie competenze ma diretti da uno scopo comune: la salvaguardia dei minori. Per questo motivo, il primo capitolo vuole sottolineare che cos’è la tutela minori, l’attuale rete dei servizi, quali sono le leggi fondamentali a cui attenersi e quali gli interlocutori principali dell’assistente sociale in questo settore. Successivamente verranno approfonditi gli interventi da attuare per aiutare famiglie e ragazzi in un percorso di crescita e di fronteggiamento delle problematiche. Essenziale è però la consapevolezza che non abbiamo una bacchetta magica e che la situazione non sempre è migliorabile. In alcune circostanze, per evitare la cronicizzazione o il peggioramento del malessere del minore, è necessario agire in modo più forte e far ricorso ad uno degli interlocutori fondamentali per la tutela, ovvero l’Autorità Giudiziaria. Passare dal contesto “consensuale” a quello “giudiziale”, ricorrendo al Tribunale per i minorenni, non è una scelta semplice, comporta emozioni forti per la famiglia ma anche per gli operatori. Sono necessarie riflessioni profonde e consapevolezza delle proprie azioni. Il secondo capitolo mira, perciò, ad analizzare proprio il passaggio di contesto, i motivi per il quale si arriva a prendere questa decisione e le modalità di intervento per accompagnare la famiglia ad una rinascita. L’intervento che meno si auspica, ma che a volte si rende necessario è l’allontanamento che, comunque, mira ad aiutare la famiglia a ristabilizzarsi per poter permettere un rientro del minore nel nucleo quanto prima possibile. Per tale motivo, nel terzo capitolo presenterò un caso visto durante il mio tirocinio che analizza la storia di un minore e di una famiglia fragile, i diversi interventi attuati nel contesto spontaneo e la successiva segnalazione all’autorità giudiziaria con un allontanamento temporaneo dal nucleo. Una storia di emozioni forti, difficoltà, cadute ma che mostra quanto, a volte, con un intervento più forte si può realmente innescare un processo di cambiamento e salvaguardare il benessere del minore e della sua famiglia, perché l’assistente sociale non “ruba i bambini”, l’assistente sociale “tutela i minori”.

Decisioni difficili: gli assistenti sociali della tutela minori nel passaggio dal contesto spontaneo a quello giudiziale.

TRINCANATO, ELISA
2021/2022

Abstract

Questa tesi prende in considerazione il ruolo dell’assistente sociale nella tutela minori. Quest’ultima, spesso disegnata come “ladra di bambini” dall’opinione pubblica, necessita invece di essere valorizzata con uno sguardo differente, che mette in mostra tutto il lavoro di sostegno che si cela dietro ad un intervento. Si tratta spesso di prendere “decisioni difficili” nei confronti di famiglie fragili e in difficoltà. La capacità di captare in queste situazioni i punti di forza e le risorse attivabili, non soffermandosi solo sugli aspetti negativi, non è semplice e richiede impegno, responsabilità, professionalità e fiducia verso chi sosteniamo. L’interesse superiore del minore è il valore base da cui si deve partire, attorno al quale ruotano una serie di interventi e progetti per cercare di aiutare l’intero nucleo familiare. Come farlo? Sempre più il lavoro di rete è uno strumento utile per affrontare problematiche complesse e multifattoriali, con il contributo di diversi professionisti, ognuno con le proprie competenze ma diretti da uno scopo comune: la salvaguardia dei minori. Per questo motivo, il primo capitolo vuole sottolineare che cos’è la tutela minori, l’attuale rete dei servizi, quali sono le leggi fondamentali a cui attenersi e quali gli interlocutori principali dell’assistente sociale in questo settore. Successivamente verranno approfonditi gli interventi da attuare per aiutare famiglie e ragazzi in un percorso di crescita e di fronteggiamento delle problematiche. Essenziale è però la consapevolezza che non abbiamo una bacchetta magica e che la situazione non sempre è migliorabile. In alcune circostanze, per evitare la cronicizzazione o il peggioramento del malessere del minore, è necessario agire in modo più forte e far ricorso ad uno degli interlocutori fondamentali per la tutela, ovvero l’Autorità Giudiziaria. Passare dal contesto “consensuale” a quello “giudiziale”, ricorrendo al Tribunale per i minorenni, non è una scelta semplice, comporta emozioni forti per la famiglia ma anche per gli operatori. Sono necessarie riflessioni profonde e consapevolezza delle proprie azioni. Il secondo capitolo mira, perciò, ad analizzare proprio il passaggio di contesto, i motivi per il quale si arriva a prendere questa decisione e le modalità di intervento per accompagnare la famiglia ad una rinascita. L’intervento che meno si auspica, ma che a volte si rende necessario è l’allontanamento che, comunque, mira ad aiutare la famiglia a ristabilizzarsi per poter permettere un rientro del minore nel nucleo quanto prima possibile. Per tale motivo, nel terzo capitolo presenterò un caso visto durante il mio tirocinio che analizza la storia di un minore e di una famiglia fragile, i diversi interventi attuati nel contesto spontaneo e la successiva segnalazione all’autorità giudiziaria con un allontanamento temporaneo dal nucleo. Una storia di emozioni forti, difficoltà, cadute ma che mostra quanto, a volte, con un intervento più forte si può realmente innescare un processo di cambiamento e salvaguardare il benessere del minore e della sua famiglia, perché l’assistente sociale non “ruba i bambini”, l’assistente sociale “tutela i minori”.
2021
Difficult decisions: the child protection's social workers in the transition from the spontaneous to judicial context.
Tutela dei Minori
Servizio Sociale
Contesto giudiziale
Contesto spontaneo
Decisioni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/36735