Negli ultimi anni dato il costante aumento di migranti in fuga dai loro territori, interessati da guerre o emergenze alimentari-sanitarie, e diretti nel nostro o in altri Paesi europei, si è fatto sempre più frequente ricorso ai corridoi umanitari. Il seguente elaborato mira a dare una definizione di questi specifici modelli di accoglienza, volti a far arrivare in modo legale e sicuro queste persone con l’obbiettivo di cercare di ridurre in particolare le morti in mare di cui ci viene quotidianamente riportato dai media. In quest’analisi viene spiegato il processo attraverso cui vengono realizzati i corridoi umanitari facendo anche riferimento ad un'altra iniziativa di reinsediamento, vale a dire il resettlement; in seguito viene effettuato un focus sul caso italiano, dove questo progetto è nato ed è tuttora attivo; per concludere, viene fatta un’analisi su quanto è stato fatto fino ad ora e su quanto si può ancora fare per incentivare questi progetti di accoglienza mirata, riportando anche, come esempio, un caso che si è da poco verificato
I CORRIDOI UMANITARI: UNA SOLUZIONE PER POCHI?
BERTOCCHI, ELEONORA
2021/2022
Abstract
Negli ultimi anni dato il costante aumento di migranti in fuga dai loro territori, interessati da guerre o emergenze alimentari-sanitarie, e diretti nel nostro o in altri Paesi europei, si è fatto sempre più frequente ricorso ai corridoi umanitari. Il seguente elaborato mira a dare una definizione di questi specifici modelli di accoglienza, volti a far arrivare in modo legale e sicuro queste persone con l’obbiettivo di cercare di ridurre in particolare le morti in mare di cui ci viene quotidianamente riportato dai media. In quest’analisi viene spiegato il processo attraverso cui vengono realizzati i corridoi umanitari facendo anche riferimento ad un'altra iniziativa di reinsediamento, vale a dire il resettlement; in seguito viene effettuato un focus sul caso italiano, dove questo progetto è nato ed è tuttora attivo; per concludere, viene fatta un’analisi su quanto è stato fatto fino ad ora e su quanto si può ancora fare per incentivare questi progetti di accoglienza mirata, riportando anche, come esempio, un caso che si è da poco verificatoFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/36839