Il presente elaborato propone un percorso d’indagine sull’utilizzo e il significato delle metafore di Leviatano e Behemoth all’interno della filosofia politica, in particolare nelle opere di Thomas Hobbes. La ricerca prende avvio dall’analogia che unisce la figura del mostro a quello del sovrano. La tesi proposta suggerisce che essi siano accumunati da una relazione di eccezionalità, ovvero di esclusione dall’ordine naturale e giuridico di cui, paradossalmente, sono parte integrante perché di quest’ordine essi designano l’elemento di costituzione e di definizione. Leviatano è assunto quale paradigma del potere statuale e del monarca assoluto. La metafora è enigmatica e controversa: le riflessioni maturate cercheranno di chiarire le quattro dimensioni nella quale essa si articola (animale mostruoso, dio mortale, grande uomo e macchina) attraverso l’analisi di alcuni dei nodi teorici più problematici della dottrina hobbesiana. Behemoth rappresenta invece l’altra faccia della medaglia: è emblema di un potere degenerato, pestilenziale e mortifero perché capace di portare a dissoluzione la forma Stato. Il mostro trova incarnazione nella rivoluzione e nelle guerre civili, i peggiori mali del politico nella visione storico-concettuale del Filosofo inglese. Nel Novecento il nome di Behemoth viene ripreso dal politologo tedesco Franz Neumann, che lo assume per connotare il fenomeno del totalitarismo. Il quesito a cui si tenta di trovare risposta diviene allora quale sia il volto di questo mostro, simbolo di irrazionalità e di negazione dell’ordine, ovvero, ad opera di chi lo Stato Moderno è destinato a perire.
Metafore mostruose del potere: Leviathan versus Behemoth
FRIGOTTO, ISABELLA
2021/2022
Abstract
Il presente elaborato propone un percorso d’indagine sull’utilizzo e il significato delle metafore di Leviatano e Behemoth all’interno della filosofia politica, in particolare nelle opere di Thomas Hobbes. La ricerca prende avvio dall’analogia che unisce la figura del mostro a quello del sovrano. La tesi proposta suggerisce che essi siano accumunati da una relazione di eccezionalità, ovvero di esclusione dall’ordine naturale e giuridico di cui, paradossalmente, sono parte integrante perché di quest’ordine essi designano l’elemento di costituzione e di definizione. Leviatano è assunto quale paradigma del potere statuale e del monarca assoluto. La metafora è enigmatica e controversa: le riflessioni maturate cercheranno di chiarire le quattro dimensioni nella quale essa si articola (animale mostruoso, dio mortale, grande uomo e macchina) attraverso l’analisi di alcuni dei nodi teorici più problematici della dottrina hobbesiana. Behemoth rappresenta invece l’altra faccia della medaglia: è emblema di un potere degenerato, pestilenziale e mortifero perché capace di portare a dissoluzione la forma Stato. Il mostro trova incarnazione nella rivoluzione e nelle guerre civili, i peggiori mali del politico nella visione storico-concettuale del Filosofo inglese. Nel Novecento il nome di Behemoth viene ripreso dal politologo tedesco Franz Neumann, che lo assume per connotare il fenomeno del totalitarismo. Il quesito a cui si tenta di trovare risposta diviene allora quale sia il volto di questo mostro, simbolo di irrazionalità e di negazione dell’ordine, ovvero, ad opera di chi lo Stato Moderno è destinato a perire.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/36885