Analisi della politica del figlio unico del modello cinese e conseguenze sulla popolazione femminile

Questa tesi si prefigge l’obiettivo di analizzare la politica del figlio unico del modello cinese e, nello specifico, le ripercussioni che ebbe sulla popolazione femminile. Tale politica è stata introdotta nella Repubblica Popolare Cinese nel 1979 e vincolava le famiglie a ridurre fortemente il numero dei figli per contrastare il vertiginoso aumento demografico del paese. Oltre all’invecchiamento della popolazione, una delle più drammatiche conseguenze fu l’aumento degli aborti selettivi e di infanticidi femminili. Si andrà ad analizzare l’evoluzione della situazione politica e sociale generata dalla politica attuata dal Governo cinese e ne verrà ripercorsa la storia, affiancata da dati statistici che cercheranno di quantificare l’entità del fenomeno. Nelle prime sezioni dell’elaborato verrà fornita una panoramica generale storica sul rapporto tra i sessi nella Repubblica cinese, evidenziando il ruolo e la considerazione delle donne in ambito sociale, economico e politico, coadiuvata da dati statistici. Successivamente verrà definito il contesto storico-economico in cui nasce l’esigenza di contrastare l’aumento demografico, il quale farà largo alla politica del figlio unico. Quest’ultima verrà analizzata nella sua evoluzione e nei suoi aspetti più caratteristici. Nella seconda parte, verranno trattate nello specifico le conseguenze della politica attuata dal Governo cinese sulla popolazione femminile. In particolare, l’accento verrà posto sull’infanticidio femminile, un fenomeno brutale sfociato in conseguenza della dura scelta politica, accompagnato da approfondimenti in termini di disagio fisico e psicologico subito dalle donne. Verranno, in conclusione, analizzati gli strumenti con cui si è cercato di combattere gli infanticidi e verrà analizzata la politica di pianificazione familiare nella Cina moderna, confrontandone gli aspetti chiave con il sistema comunista degli anni ‘70.