In recent years, dairy cattle farming has undergone a strong improvement, in order to combine dairy workers' needs and guarantee to animals a “life worth living” in respect of animal welfare. Different housing systems and farm management can affect animal welfare by increasing animal discomfort and increasing stress levels. Another cause of stress for livestock could be interaction with humans during handling, movimentation and restraint procedures. Though still considered expensive, operant conditioning could be a useful tool in commercial farming to improve human-animal interaction, allowing the measure and control of heifers’ growth, reducing the time needed during routine handling and the impacts of stress on animal productivity. The aim of this study was to evaluate whether operant conditioning can be an effective tool to improve human-animal interaction and facilitating heifer handling, as well as reducing the animal's stress levels, decreasing the impact on farm productions. The trial took place at a dairy farm in the province of Vicenza, and involved 60 heifers aged between nine and twelve months. Each animal was classified according to temperament, based on the avoidance distance test (ADT) (confident, neutral, non confident). Of these animals, 29 subjects (about ten for each temperament class) were subjected to an operant conditioning treatment using the target training technique. Behavioral observations, heart rate variability (RMSSD), and fecal cortisol metabolites (FCM) levels were analyzed. In addition, data on the conception rate of the heifers were collected. The results show that operant conditioning is a useful tool to reduce the fear of animals towards humans by increasing animal relaxation, leading to an improvement in ADT results between the beginning and the end of the test (P<0.001) and an increase in RMSSD values (P=0.001). Furthermore, the target training also tended to be significant in increasing the RMSSD values (P=0.077). Furthermore, the study found that if operant conditioning is applied to a group of animals and not to a single individual, the time required by the farmer for the treatment is acceptable (5 minutes per day for a farm of 100 heifers), and doesn’t seem to have a relevant influence on the increase in annoying behaviors.

Negli ultimi anni l’allevamento della bovina da latte ha subito una forte evoluzione, necessaria per coniugare le esigenze lavorative dell’allevatore e garantire agli animali una vita degna di essere vissuta in rispetto del benessere animale. La stabulazione degli animali e l’organizzazione della stalla possono influenzare il benessere animale, aumentando sia il discomfort dell’animale che i livelli di stress. Un’altra causa di stress per l’animale in allevamento può essere l’interazione con l’uomo durante le procedure di manipolazione, movimentazione e contenimento. Il condizionamento operante potrebbe essere uno strumento utile in allevamento, sebbene ancora considerato dispendioso, per migliorare l’interazione uomo-animale, consentendo la misurazione e il controllo dell’accrescimento, riducendo sia il tempo necessario nella gestione della mandria che gli effetti negativi dello stress sulla produttività degli animali. Lo scopo dello studio è stato quello di valutare se il condizionamento operante possa risultare uno strumento efficace per migliorare l’interazione con l’uomo e facilitare le procedure di manipolazione e misurazione, oltre a ridurre i livelli di stress dell’animale, diminuendo gli effetti negativi sulla produttività della mandria. La prova si è svolta in un allevamento di bovine da latte in provincia di Vicenza, e ha interessato 60 manze di età compresa tra i nove e i dodici mesi. Ogni esemplare è stato suddiviso in base al temperamento, utilizzando l’avoidance distance test (ADT) (confidenti, neutre, non confidenti). Di questi animali, 29 soggetti, circa dieci per ogni classe di temperamento, sono stati sottoposti ad un trattamento di condizionamento operante utilizzando la tecnica del target training. Si sono analizzate le osservazioni comportamentali, la variabilità della frequenza cardiaca (RMSSD), e i livelli di metaboliti fecali del cortisolo (FCM) e il tasso di concepimento delle manze. Dai risultati ottenuti, il condizionamento operante risulta uno strumento utile per ridurre la paura degli animali nei confronti dell’uomo, portando gli animali ad essere più rilassati, comportando inoltre, tra l’inizio e la fine della prova, un miglioramento dei risultati dell’ADT (P<0,001) e un aumento dei valori di RMSSD negli animali (P=0,001). Inoltre, anche il target training è risultato essere tendenzialmente significativo nell’aumentare i valori di RMSSD (P=0,077). Inoltre, lo studio ha messo in luce che se il condizionamento viene applicato ad un gruppo di animali e non sul singolo individuo, il tempo richiesto all’allevatore per il trattamento è accettabile (5 minuti al giorno per un’azienda con 100 manze), e che non sembra avere un’influenza rilevante sull’aumento di comportamenti fastidiosi.

Il condizionamento operante come strumento per ridurre lo stress, facilitare le misure e le manipolazioni di routine nelle manze da latte

QUARESIMIN, DAVIDE
2021/2022

Abstract

In recent years, dairy cattle farming has undergone a strong improvement, in order to combine dairy workers' needs and guarantee to animals a “life worth living” in respect of animal welfare. Different housing systems and farm management can affect animal welfare by increasing animal discomfort and increasing stress levels. Another cause of stress for livestock could be interaction with humans during handling, movimentation and restraint procedures. Though still considered expensive, operant conditioning could be a useful tool in commercial farming to improve human-animal interaction, allowing the measure and control of heifers’ growth, reducing the time needed during routine handling and the impacts of stress on animal productivity. The aim of this study was to evaluate whether operant conditioning can be an effective tool to improve human-animal interaction and facilitating heifer handling, as well as reducing the animal's stress levels, decreasing the impact on farm productions. The trial took place at a dairy farm in the province of Vicenza, and involved 60 heifers aged between nine and twelve months. Each animal was classified according to temperament, based on the avoidance distance test (ADT) (confident, neutral, non confident). Of these animals, 29 subjects (about ten for each temperament class) were subjected to an operant conditioning treatment using the target training technique. Behavioral observations, heart rate variability (RMSSD), and fecal cortisol metabolites (FCM) levels were analyzed. In addition, data on the conception rate of the heifers were collected. The results show that operant conditioning is a useful tool to reduce the fear of animals towards humans by increasing animal relaxation, leading to an improvement in ADT results between the beginning and the end of the test (P<0.001) and an increase in RMSSD values (P=0.001). Furthermore, the target training also tended to be significant in increasing the RMSSD values (P=0.077). Furthermore, the study found that if operant conditioning is applied to a group of animals and not to a single individual, the time required by the farmer for the treatment is acceptable (5 minutes per day for a farm of 100 heifers), and doesn’t seem to have a relevant influence on the increase in annoying behaviors.
2021
Operant conditioning as an effective tool to decrease stress and ease animals’ monitoring and manipulation in dairy heifers
Negli ultimi anni l’allevamento della bovina da latte ha subito una forte evoluzione, necessaria per coniugare le esigenze lavorative dell’allevatore e garantire agli animali una vita degna di essere vissuta in rispetto del benessere animale. La stabulazione degli animali e l’organizzazione della stalla possono influenzare il benessere animale, aumentando sia il discomfort dell’animale che i livelli di stress. Un’altra causa di stress per l’animale in allevamento può essere l’interazione con l’uomo durante le procedure di manipolazione, movimentazione e contenimento. Il condizionamento operante potrebbe essere uno strumento utile in allevamento, sebbene ancora considerato dispendioso, per migliorare l’interazione uomo-animale, consentendo la misurazione e il controllo dell’accrescimento, riducendo sia il tempo necessario nella gestione della mandria che gli effetti negativi dello stress sulla produttività degli animali. Lo scopo dello studio è stato quello di valutare se il condizionamento operante possa risultare uno strumento efficace per migliorare l’interazione con l’uomo e facilitare le procedure di manipolazione e misurazione, oltre a ridurre i livelli di stress dell’animale, diminuendo gli effetti negativi sulla produttività della mandria. La prova si è svolta in un allevamento di bovine da latte in provincia di Vicenza, e ha interessato 60 manze di età compresa tra i nove e i dodici mesi. Ogni esemplare è stato suddiviso in base al temperamento, utilizzando l’avoidance distance test (ADT) (confidenti, neutre, non confidenti). Di questi animali, 29 soggetti, circa dieci per ogni classe di temperamento, sono stati sottoposti ad un trattamento di condizionamento operante utilizzando la tecnica del target training. Si sono analizzate le osservazioni comportamentali, la variabilità della frequenza cardiaca (RMSSD), e i livelli di metaboliti fecali del cortisolo (FCM) e il tasso di concepimento delle manze. Dai risultati ottenuti, il condizionamento operante risulta uno strumento utile per ridurre la paura degli animali nei confronti dell’uomo, portando gli animali ad essere più rilassati, comportando inoltre, tra l’inizio e la fine della prova, un miglioramento dei risultati dell’ADT (P<0,001) e un aumento dei valori di RMSSD negli animali (P=0,001). Inoltre, anche il target training è risultato essere tendenzialmente significativo nell’aumentare i valori di RMSSD (P=0,077). Inoltre, lo studio ha messo in luce che se il condizionamento viene applicato ad un gruppo di animali e non sul singolo individuo, il tempo richiesto all’allevatore per il trattamento è accettabile (5 minuti al giorno per un’azienda con 100 manze), e che non sembra avere un’influenza rilevante sull’aumento di comportamenti fastidiosi.
Stress
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/37145