I sussidiari e i manuali per la scuola primaria sono una risorsa importante per la didattica. Essi sono quotidianamente utilizzati dai docenti come strumento di base o come integrazione per l’insegnamento dei contenuti disciplinari, e proprio per questo, per la loro pervasività nel contesto scolastico, meritano di essere analizzati con precisione. In particolare, quelli che utilizzano un linguaggio specialistico, come nel caso delle scienze. Una delle caratteristiche principali del linguaggio specialistico, infatti, è l’utilizzo di un lessico specifico e settoriale, legato alla disciplina di riferimento, spesso ricco di termini che alunni della scuola primaria non conoscono. Questo implica che i destinatari dei testi proposti incontrino delle difficoltà nella lettura, che influenzano la comprensione dei contenuti presentati. È stata svolta, dunque, una ricerca sul campo con lo scopo di determinare se la leggibilità di un testo di natura scientifica pensato per le classi quarte di scuola primaria, possa migliorare attraverso delle metodologie mirate, sulla base delle difficoltà incontrate dagli alunni. Il presente elaborato, quindi, descrive il progetto e lo sviluppo della ricerca, le modalità di attuazione e i risultati ottenuti. Si tratta di un percorso che ha avuto come focus il lessico, e da una prima individuazione delle difficoltà da parte degli alunni delle classi, è seguito un lavoro di cooperative learning che ha previsto la costruzione di un glossario a gruppi. L’intervento si è concluso con un momento di mediazione nel gruppo classe, di revisione delle definizione spontanee elaborate dai gruppi e con la generazione di nuove definizioni costruite con parole semplici adatte all’età degli alunni ma corrette dal punto di vista scientifico, tramite la consultazione del vocabolario della lingua italiana. Questo percorso è stato preceduto da un’analisi dei testi proposti, attraverso alcuni criteri: il lessico, la sintassi, l’articolazione testuale, la testualità, lo stile e la grafica. Per valutare l’efficacia della proposta didattica sono stati somministrati alle classi interessate due questionari, uno all’inizio del percorso, per ricavare le preconoscenze degli alunni, e uno a conclusione, affine al precedente, per verificare il livello di apprendimento degli alunni. Essi sono stati confrontati, ed è emerso che i risultati sono stati nel complesso positivi per tutte e tre le classi coinvolte, con un discreto distacco tra le due classi sperimentali e quella di controllo. Quest’ultima, infatti, che ha ottenuto punteggi più alti nel test iniziale, ha dimostrato un forte miglioramento nell’acquisizione delle conoscenze rispetto a quelle iniziali, ma in modo meno marcato rispetto alle due classi con cui è stato svolto l’intervento. A fare da sfondo teorico alla ricerca sono stati prevalentemente due testi, uno di carattere più generale e teorico, di Cristina Lavinio (Comunicazione e linguaggi disciplinari: per un’educazione linguistica trasversale), e l’altro più specifico per la disciplina di Scienze, I fondamenti linguistici delle discipline scientifiche: l’italiano per la matematica e le scienze a scuola di Matteo Viale. Il primo propone un exursus sulle varietà della lingua italiana, in particolare sulle lingue speciali e sulle sue caratteristiche, e poi presenta una parte relativa ai testi, alle varie tipologie e alla loro leggibilità e comprensione. Il secondo, invece, focalizza l’attenzione più sulla dimensione didattica, e quindi sull’educazione linguistica trasversale, specialmente in riferimento ai testi scientifici destinati al primo ciclo d’istruzione.
Il lessico scientifico nei manuali per la scuola primaria Una ricerca sul campo
D'APOLLONIA, GIULIA
2021/2022
Abstract
I sussidiari e i manuali per la scuola primaria sono una risorsa importante per la didattica. Essi sono quotidianamente utilizzati dai docenti come strumento di base o come integrazione per l’insegnamento dei contenuti disciplinari, e proprio per questo, per la loro pervasività nel contesto scolastico, meritano di essere analizzati con precisione. In particolare, quelli che utilizzano un linguaggio specialistico, come nel caso delle scienze. Una delle caratteristiche principali del linguaggio specialistico, infatti, è l’utilizzo di un lessico specifico e settoriale, legato alla disciplina di riferimento, spesso ricco di termini che alunni della scuola primaria non conoscono. Questo implica che i destinatari dei testi proposti incontrino delle difficoltà nella lettura, che influenzano la comprensione dei contenuti presentati. È stata svolta, dunque, una ricerca sul campo con lo scopo di determinare se la leggibilità di un testo di natura scientifica pensato per le classi quarte di scuola primaria, possa migliorare attraverso delle metodologie mirate, sulla base delle difficoltà incontrate dagli alunni. Il presente elaborato, quindi, descrive il progetto e lo sviluppo della ricerca, le modalità di attuazione e i risultati ottenuti. Si tratta di un percorso che ha avuto come focus il lessico, e da una prima individuazione delle difficoltà da parte degli alunni delle classi, è seguito un lavoro di cooperative learning che ha previsto la costruzione di un glossario a gruppi. L’intervento si è concluso con un momento di mediazione nel gruppo classe, di revisione delle definizione spontanee elaborate dai gruppi e con la generazione di nuove definizioni costruite con parole semplici adatte all’età degli alunni ma corrette dal punto di vista scientifico, tramite la consultazione del vocabolario della lingua italiana. Questo percorso è stato preceduto da un’analisi dei testi proposti, attraverso alcuni criteri: il lessico, la sintassi, l’articolazione testuale, la testualità, lo stile e la grafica. Per valutare l’efficacia della proposta didattica sono stati somministrati alle classi interessate due questionari, uno all’inizio del percorso, per ricavare le preconoscenze degli alunni, e uno a conclusione, affine al precedente, per verificare il livello di apprendimento degli alunni. Essi sono stati confrontati, ed è emerso che i risultati sono stati nel complesso positivi per tutte e tre le classi coinvolte, con un discreto distacco tra le due classi sperimentali e quella di controllo. Quest’ultima, infatti, che ha ottenuto punteggi più alti nel test iniziale, ha dimostrato un forte miglioramento nell’acquisizione delle conoscenze rispetto a quelle iniziali, ma in modo meno marcato rispetto alle due classi con cui è stato svolto l’intervento. A fare da sfondo teorico alla ricerca sono stati prevalentemente due testi, uno di carattere più generale e teorico, di Cristina Lavinio (Comunicazione e linguaggi disciplinari: per un’educazione linguistica trasversale), e l’altro più specifico per la disciplina di Scienze, I fondamenti linguistici delle discipline scientifiche: l’italiano per la matematica e le scienze a scuola di Matteo Viale. Il primo propone un exursus sulle varietà della lingua italiana, in particolare sulle lingue speciali e sulle sue caratteristiche, e poi presenta una parte relativa ai testi, alle varie tipologie e alla loro leggibilità e comprensione. Il secondo, invece, focalizza l’attenzione più sulla dimensione didattica, e quindi sull’educazione linguistica trasversale, specialmente in riferimento ai testi scientifici destinati al primo ciclo d’istruzione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37297