Oggigiorno osserviamo una veloce e consumistica trasformazione del mondo che ci circonda. Tutto muta in modo rapido e costante: la tecnologia ha costruito un pianeta digitale alla portata di chiunque, ricco di parole, informazioni e innovazione. Tuttavia, in questo vortice caotico, l’essere umano si ritrova frastornato da echi di incessante incertezza. Ogni cosa è effimera e perde il suo valore intrinseco, disorientando spazio e tempo e, conseguentemente, modificando profondamente la dimensione fondamentale degli esseri umani: l’emozione. Gli esseri umani sono tali perché caratterizzati da razionalità ed emotività, dimensioni contrastanti, ma complementari. Nella presente situazione, si inserisce anche la complessità di sviluppo relazionale dovuta alla situazione pandemica Covid-19, che ha sostanzialmente mutato i contesti di apprendimento e le modalità di interazione. Risulta quindi di essenziale rilevanza lavorare già nella prima infanzia nei confronti della tematica della competenza emotiva, declinata attraverso il concetto teorico della comunicazione non verbale. La comunicazione, infatti, si inserisce come strumento concreto e presente nella quotidianità di ciascuno: essa rappresenta il mezzo che permette di entrare in relazione con le persone, cioè “un interscambio dinamico, un inviare e ricevere informazioni, pensieri, atteggiamenti, un condividere e costruire significati” (Bonaiuto et Al, 2003, p. 7). Allo stesso modo, la comunicazione non verbale, ovvero tutto ciò che non è parola, accompagna il quotidiano, lasciando esprimere molto più di quanto non si creda. Un gesto delle mani, l’espressione del volto, il silenzio: ogni cosa comunica e risulta evidentemente rilevante comprenderne l’importanza e saperne leggere il significato. Proprio tale progetto di ricerca mira ad indagare quanto un intervento educativo-didattico focalizzato sulla comunicazione non verbale possa ampliare e rendere più consapevoli gli alunni di classe seconda primaria nei confronti del riconoscimento delle emozioni primarie. Tale percorso di studio ha lavorato all’interno di una classe seconda primaria, strutturando cinque interventi laboratoriali costruiti ad hoc sull’uso e la consapevolezza della comunicazione non verbale (CNV) e dei suoi sistemi (sistema cinesico, paralinguistico, aptico e prossemico). Al fine di valutare il percorso si è fatto uso di una molteplicità di strumenti valutativi differenti, tra cui emergono in particolar modo il test TEC (Test of Emotional Comprehension) e il sociogramma di Moreno. Questi sono stati somministrati al principio e al termine del percorso, al fine di analizzare l’eventuale cambiamento a seguito dell’intervento.

L'influenza della comunicazione non verbale nel riconoscimento delle emozioni. Caso di studio in una classe seconda di scuola primaria.

LANOTTE, ANNA
2021/2022

Abstract

Oggigiorno osserviamo una veloce e consumistica trasformazione del mondo che ci circonda. Tutto muta in modo rapido e costante: la tecnologia ha costruito un pianeta digitale alla portata di chiunque, ricco di parole, informazioni e innovazione. Tuttavia, in questo vortice caotico, l’essere umano si ritrova frastornato da echi di incessante incertezza. Ogni cosa è effimera e perde il suo valore intrinseco, disorientando spazio e tempo e, conseguentemente, modificando profondamente la dimensione fondamentale degli esseri umani: l’emozione. Gli esseri umani sono tali perché caratterizzati da razionalità ed emotività, dimensioni contrastanti, ma complementari. Nella presente situazione, si inserisce anche la complessità di sviluppo relazionale dovuta alla situazione pandemica Covid-19, che ha sostanzialmente mutato i contesti di apprendimento e le modalità di interazione. Risulta quindi di essenziale rilevanza lavorare già nella prima infanzia nei confronti della tematica della competenza emotiva, declinata attraverso il concetto teorico della comunicazione non verbale. La comunicazione, infatti, si inserisce come strumento concreto e presente nella quotidianità di ciascuno: essa rappresenta il mezzo che permette di entrare in relazione con le persone, cioè “un interscambio dinamico, un inviare e ricevere informazioni, pensieri, atteggiamenti, un condividere e costruire significati” (Bonaiuto et Al, 2003, p. 7). Allo stesso modo, la comunicazione non verbale, ovvero tutto ciò che non è parola, accompagna il quotidiano, lasciando esprimere molto più di quanto non si creda. Un gesto delle mani, l’espressione del volto, il silenzio: ogni cosa comunica e risulta evidentemente rilevante comprenderne l’importanza e saperne leggere il significato. Proprio tale progetto di ricerca mira ad indagare quanto un intervento educativo-didattico focalizzato sulla comunicazione non verbale possa ampliare e rendere più consapevoli gli alunni di classe seconda primaria nei confronti del riconoscimento delle emozioni primarie. Tale percorso di studio ha lavorato all’interno di una classe seconda primaria, strutturando cinque interventi laboratoriali costruiti ad hoc sull’uso e la consapevolezza della comunicazione non verbale (CNV) e dei suoi sistemi (sistema cinesico, paralinguistico, aptico e prossemico). Al fine di valutare il percorso si è fatto uso di una molteplicità di strumenti valutativi differenti, tra cui emergono in particolar modo il test TEC (Test of Emotional Comprehension) e il sociogramma di Moreno. Questi sono stati somministrati al principio e al termine del percorso, al fine di analizzare l’eventuale cambiamento a seguito dell’intervento.
2021
The influence of nonverbal communication in emotion recognition. Case study in a second grade elementary school class.
Emozione
Comunicazione
Didattica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/37304