Crescere e maturare sono passi fondamentali di vita per una ricerca costante alla scoperta della propria identità. Il bambino sin da piccolo dovrebbe essere accompagnato alla conoscenza di sé stesso per crescere consapevole delle proprie fragilità e potenzialità. All’interno del primo capitolo si intraprende un viaggio che vede come punto di partenza la nascita del piccolo fino all’arrivo al nido. Il modello qui proposto ed analizzato è l’educazione alla resilienza. La formazione del carattere è importante, come l’acquisizione e la comprensione del proprio valore: sia nelle proprie potenzialità, ma anche attraverso la comprensione delle proprie fragilità, caratteristiche che si tendono ad eliminare o nascondere. L’ambiente educativo scolastico dovrebbe prendersi cura degli alunni per accompagnarli alla conoscenza di sé e all’esplorazione del mondo, ma questo molto spesso non accade, perché molti educatori sono convinti che siano più importanti i saperi e la realizzazione di artefatti. Il viaggio si concluderà con la mia esperienza di tirocinio al nido, presso il Polo dell’Infanzia di Brendola, dove attraverso la formazione resiliente ho potuto osservare i bambini. Attraverso il metodo della “scatola magica della resilienza” ho preso in considerazione la linea della vita del nido di una bambina per aiutarla ad esprimere la sua identità. L’obiettivo dell’analisi è quello di dimostrare come l’educazione a sostegno delle fragilità ha un’attenzione: sulla fase di attaccamento, fondamentale per porre delle buone basi per il futuro del piccolo; osservazione dei bisogni; espressione dell’identità del bambino, sia nelle sue potenzialità, che nei suoi limiti; dimostrando che se l’educatore abbraccia le fragilità, e quindi adotta un’educazione alla resilienza porta beneficio nel bambino.
Educare il bambino alla resilienza. Formazione dell'identità tra fragilità e potenzialità.
FABRIS, CHIARA
2021/2022
Abstract
Crescere e maturare sono passi fondamentali di vita per una ricerca costante alla scoperta della propria identità. Il bambino sin da piccolo dovrebbe essere accompagnato alla conoscenza di sé stesso per crescere consapevole delle proprie fragilità e potenzialità. All’interno del primo capitolo si intraprende un viaggio che vede come punto di partenza la nascita del piccolo fino all’arrivo al nido. Il modello qui proposto ed analizzato è l’educazione alla resilienza. La formazione del carattere è importante, come l’acquisizione e la comprensione del proprio valore: sia nelle proprie potenzialità, ma anche attraverso la comprensione delle proprie fragilità, caratteristiche che si tendono ad eliminare o nascondere. L’ambiente educativo scolastico dovrebbe prendersi cura degli alunni per accompagnarli alla conoscenza di sé e all’esplorazione del mondo, ma questo molto spesso non accade, perché molti educatori sono convinti che siano più importanti i saperi e la realizzazione di artefatti. Il viaggio si concluderà con la mia esperienza di tirocinio al nido, presso il Polo dell’Infanzia di Brendola, dove attraverso la formazione resiliente ho potuto osservare i bambini. Attraverso il metodo della “scatola magica della resilienza” ho preso in considerazione la linea della vita del nido di una bambina per aiutarla ad esprimere la sua identità. L’obiettivo dell’analisi è quello di dimostrare come l’educazione a sostegno delle fragilità ha un’attenzione: sulla fase di attaccamento, fondamentale per porre delle buone basi per il futuro del piccolo; osservazione dei bisogni; espressione dell’identità del bambino, sia nelle sue potenzialità, che nei suoi limiti; dimostrando che se l’educatore abbraccia le fragilità, e quindi adotta un’educazione alla resilienza porta beneficio nel bambino.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37368