L'elaborato mira a evidenziare l'impatto della diffusione delle interfacce neurali, nuove tecnologie in ambito neuroscientifico, sulle tradizionali categorie giuridiche e filosofiche, nell'ambito del problema conosciuto in letteratura come "Responsibility Gap". L'impiego delle interfacce, infatti, così come descritto nei primi tre capitoli del presente lavoro, potrebbe rendere problematica l'attribuzione di responsabilità nei confronti dell'utente: categorie giuridiche quali il dolo, la colpa, la condotta risulterebbero profondamente trasformate dalla realtà dei dispositivi neurali. Le ricadute dell'utilizzo di questi nuovi strumenti sotto il profilo della responsabilità non si limitano, tuttavia, alle sole nozioni giuridiche. Negli ultimi due capitoli, dunque, si è tentato di analizzare i possibili profili di tensione con concetti più propriamente antropologici, rappresentati, in primis, dalla nozione di "individuo". L'indagine è stata condotta, in particolare, avendo riguardo sia alla relazione tra utente e cervello, sia a quella che lega l'utente all'algoritmo che presiede il funzionamento delle interfacce. Infine, nell'ultimo capitolo, sono presi in rassegna alcuni orientamenti emersi in letteratura circa la possibile formulazione, in una prospettiva de iure condendo, di quelli che sono stati definiti "neurodiritti", nuove situazioni giuridiche che emergono in relazione ai soggetti dotati di interfaccia. Il punto di partenza, tuttavia, è un sogno.
La colpa del Golem. Il Responsibility Gap e l’impatto sulle categorie filosofico-giuridiche.
ZANELLATO, MICHELE
2021/2022
Abstract
L'elaborato mira a evidenziare l'impatto della diffusione delle interfacce neurali, nuove tecnologie in ambito neuroscientifico, sulle tradizionali categorie giuridiche e filosofiche, nell'ambito del problema conosciuto in letteratura come "Responsibility Gap". L'impiego delle interfacce, infatti, così come descritto nei primi tre capitoli del presente lavoro, potrebbe rendere problematica l'attribuzione di responsabilità nei confronti dell'utente: categorie giuridiche quali il dolo, la colpa, la condotta risulterebbero profondamente trasformate dalla realtà dei dispositivi neurali. Le ricadute dell'utilizzo di questi nuovi strumenti sotto il profilo della responsabilità non si limitano, tuttavia, alle sole nozioni giuridiche. Negli ultimi due capitoli, dunque, si è tentato di analizzare i possibili profili di tensione con concetti più propriamente antropologici, rappresentati, in primis, dalla nozione di "individuo". L'indagine è stata condotta, in particolare, avendo riguardo sia alla relazione tra utente e cervello, sia a quella che lega l'utente all'algoritmo che presiede il funzionamento delle interfacce. Infine, nell'ultimo capitolo, sono presi in rassegna alcuni orientamenti emersi in letteratura circa la possibile formulazione, in una prospettiva de iure condendo, di quelli che sono stati definiti "neurodiritti", nuove situazioni giuridiche che emergono in relazione ai soggetti dotati di interfaccia. Il punto di partenza, tuttavia, è un sogno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37443