Background: Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è sempre stato concettualizzato come un disturbo esclusivamente dell’età infantile con un decorso remissivo e destinato a scomparire nell’età adulta. Non si credeva possibile una diagnosi di ADHD in un individuo adulto. Oggi la realtà è ben diversa: circa il 60% delle persone a cui è stato diagnosticato questo disturbo in età infantile, continua a presentare la sintomatologia anche in età adulta; è inoltre possibile diagnosticare l’ADHD in un adulto senza una precedente diagnosi in età infantile (Auriemma, F., 2016). È importante tenere presente che il quadro sintomatologico è ben diverso da quello che si osserva nell’età infantile: le difficoltà attentive permangono, l’iperattività comportamentale si traduce in tensione e agitazione interna, irrequietezza (Mencacci & Migliarese, 2021), l’impulsività è evidente nella messa in atto di comportamenti indesiderati e pericolosi per la persona stessa e la disregolazione emotiva diventa il core del disturbo. Obiettivo: Alla luce del fatto che l’ADHD viene considerato come un disturbo prototipo dell’impulsività, la presente tesi si pone come obiettivo l’analisi del legame tra ADHD e Gambling o gioco d’azzardo patologico considerando l’impulsività e la disregolazione emotiva come fattori di rischio per il soggetto con ADHD per lo sviluppo di una dipendenza. La tesi si propone anche di portare alla luce le significative differenze e il difficile funzionamento psico-sociale che il disturbo da deficit di attenzione e iperattività porta con sé nell’età adulta. Metodo: ricerca bibliografica e revisione degli studi empirici presenti in letteratura. Conclusioni: Sembrerebbe che l’impulsività e la disregolazione emotiva possono essere due fattori di rischio in quanto implicano l’utilizzo di strategie disfunzionali e sono collegate alla disfunzione del sistema di gratificazione e ricompensa individuato nei soggetti con ADHD. Le presenti evidenze risultano importanti nella pianificazione di un trattamento efficace e multimodale per il quale non esistono ancora linee guida.
ADHD in età adulta: l'impulsività e la disregolazione emotiva possibili fattori di rischio per lo sviluppo del gioco d'azzardo patologico.
MAINARDIS, SEILA
2021/2022
Abstract
Background: Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è sempre stato concettualizzato come un disturbo esclusivamente dell’età infantile con un decorso remissivo e destinato a scomparire nell’età adulta. Non si credeva possibile una diagnosi di ADHD in un individuo adulto. Oggi la realtà è ben diversa: circa il 60% delle persone a cui è stato diagnosticato questo disturbo in età infantile, continua a presentare la sintomatologia anche in età adulta; è inoltre possibile diagnosticare l’ADHD in un adulto senza una precedente diagnosi in età infantile (Auriemma, F., 2016). È importante tenere presente che il quadro sintomatologico è ben diverso da quello che si osserva nell’età infantile: le difficoltà attentive permangono, l’iperattività comportamentale si traduce in tensione e agitazione interna, irrequietezza (Mencacci & Migliarese, 2021), l’impulsività è evidente nella messa in atto di comportamenti indesiderati e pericolosi per la persona stessa e la disregolazione emotiva diventa il core del disturbo. Obiettivo: Alla luce del fatto che l’ADHD viene considerato come un disturbo prototipo dell’impulsività, la presente tesi si pone come obiettivo l’analisi del legame tra ADHD e Gambling o gioco d’azzardo patologico considerando l’impulsività e la disregolazione emotiva come fattori di rischio per il soggetto con ADHD per lo sviluppo di una dipendenza. La tesi si propone anche di portare alla luce le significative differenze e il difficile funzionamento psico-sociale che il disturbo da deficit di attenzione e iperattività porta con sé nell’età adulta. Metodo: ricerca bibliografica e revisione degli studi empirici presenti in letteratura. Conclusioni: Sembrerebbe che l’impulsività e la disregolazione emotiva possono essere due fattori di rischio in quanto implicano l’utilizzo di strategie disfunzionali e sono collegate alla disfunzione del sistema di gratificazione e ricompensa individuato nei soggetti con ADHD. Le presenti evidenze risultano importanti nella pianificazione di un trattamento efficace e multimodale per il quale non esistono ancora linee guida.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37665