Problema: Sempre più spesso l’assistenza al malato nell’end of life è attribuita a un familiare, che prende il nome di caregiver informale. L’assistenza familiare è essenziale per il benessere della persona malata, ma è un compito gravoso che spesso porta il caregiver ad affrontare stress, ansia e depressione. Queste manifestazioni possono generare altri segni e sintomi, che vengono definiti “burden”: con questo termine si intende lo stato che deriva dal carico assistenziale (psicologico, fisico, sociale o spirituale) prestato in maniera prolungata e continuativa dal caregiver. Scopo: L’obiettivo di questo studio è di individuare, attraverso una revisione della letteratura disponibile, quali sono le strategie infermieristiche da mettere in atto per trattare i disagi da carico assistenziale, derivanti dalla presa in carico di un familiare affetto da patologia oncologica nel fine vita. Campione: Caregiver di pazienti oncologici nel fine vita presi in carico dal personale infermieristico che lavora presso l’Unità Operativa Complessa di Cure Palliative. Metodi e strumenti: Sono stati ricercati, scelti e consultati articoli scientifici ricavati da database elettronici quali PubMed, Medline, Cochrane Library e Google Scholar nei mesi da maggio ad agosto 2022. Per le ricerche sono stati utilizzati termini liberi e stringhe di ricerca MeSH Terms. Non sono state applicate limitazioni riguardo l’area geografica o la metodologia di studio. Risultati: Sono stati analizzati integralmente 12 articoli full-test in lingua inglese e italiana, pubblicati tra il 2001 e il 2022. Di questi, solamente 9 sono stati ritenuti idonei allo scopo dello studio e conformi ai quesiti di ricerca. Conclusioni: L’esaurimento psicofisico (burden) del caregiver, se non trattato, porta a un peggioramento dell’assistenza al familiare malato, oltre che un aggravamento del benessere psicofisico del caregiver stesso. Dagli studi analizzati è emerso che gli interventi infermieristici principali da mettere in atto nel caregiver per trattare la sindrome da esaurimento sono l’utilizzo di materiali elettronici/web per fornire al caregiver un supporto frequente e per facilitare la ricerca di risposte in merito a dubbi riguardanti la cura del paziente o la gestione di sé. Inoltre, effettuare follow-up periodici è utile per indagare lo stato di salute del caregiver e per valutare periodicamente le sue conoscenze e abilità. Infine, fornire supporto al caregiver tramite servizi formali e informali si è reso utile per la diminuzione del carico assistenziale e la diluizione delle emozioni. Key word: “treatment”, “family caregiver”, “intervention”, “caregiver burden”, “oncological cancer caregiver”, “health management”, “advanced cancer”, “oncology”, “nurse intervention”. Parole chiave: “trattamento”, “family caregiver”, “intervento”, “caregiver burden”, “caregiver oncologico”, “gestione della salute”, “cancro avanzato”, “oncologia”, “interventi infermieristici”.
“ Prendersi cura di chi si prende cura: interventi infermieristici per trattare il burden del caregiver che assiste il malato oncologico nel fine vita.”
BATTISTIN, ELISA
2021/2022
Abstract
Problema: Sempre più spesso l’assistenza al malato nell’end of life è attribuita a un familiare, che prende il nome di caregiver informale. L’assistenza familiare è essenziale per il benessere della persona malata, ma è un compito gravoso che spesso porta il caregiver ad affrontare stress, ansia e depressione. Queste manifestazioni possono generare altri segni e sintomi, che vengono definiti “burden”: con questo termine si intende lo stato che deriva dal carico assistenziale (psicologico, fisico, sociale o spirituale) prestato in maniera prolungata e continuativa dal caregiver. Scopo: L’obiettivo di questo studio è di individuare, attraverso una revisione della letteratura disponibile, quali sono le strategie infermieristiche da mettere in atto per trattare i disagi da carico assistenziale, derivanti dalla presa in carico di un familiare affetto da patologia oncologica nel fine vita. Campione: Caregiver di pazienti oncologici nel fine vita presi in carico dal personale infermieristico che lavora presso l’Unità Operativa Complessa di Cure Palliative. Metodi e strumenti: Sono stati ricercati, scelti e consultati articoli scientifici ricavati da database elettronici quali PubMed, Medline, Cochrane Library e Google Scholar nei mesi da maggio ad agosto 2022. Per le ricerche sono stati utilizzati termini liberi e stringhe di ricerca MeSH Terms. Non sono state applicate limitazioni riguardo l’area geografica o la metodologia di studio. Risultati: Sono stati analizzati integralmente 12 articoli full-test in lingua inglese e italiana, pubblicati tra il 2001 e il 2022. Di questi, solamente 9 sono stati ritenuti idonei allo scopo dello studio e conformi ai quesiti di ricerca. Conclusioni: L’esaurimento psicofisico (burden) del caregiver, se non trattato, porta a un peggioramento dell’assistenza al familiare malato, oltre che un aggravamento del benessere psicofisico del caregiver stesso. Dagli studi analizzati è emerso che gli interventi infermieristici principali da mettere in atto nel caregiver per trattare la sindrome da esaurimento sono l’utilizzo di materiali elettronici/web per fornire al caregiver un supporto frequente e per facilitare la ricerca di risposte in merito a dubbi riguardanti la cura del paziente o la gestione di sé. Inoltre, effettuare follow-up periodici è utile per indagare lo stato di salute del caregiver e per valutare periodicamente le sue conoscenze e abilità. Infine, fornire supporto al caregiver tramite servizi formali e informali si è reso utile per la diminuzione del carico assistenziale e la diluizione delle emozioni. Key word: “treatment”, “family caregiver”, “intervention”, “caregiver burden”, “oncological cancer caregiver”, “health management”, “advanced cancer”, “oncology”, “nurse intervention”. Parole chiave: “trattamento”, “family caregiver”, “intervento”, “caregiver burden”, “caregiver oncologico”, “gestione della salute”, “cancro avanzato”, “oncologia”, “interventi infermieristici”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37792