PROBLEMA: Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, con l'espressione "mutilazioni genitali" si fa riferimento a “Tutte le pratiche di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o ad altre alterazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche”. Le mutilazioni genitali costituiscono un atto estremamente traumatico ed hanno gravi conseguenze sulla salute fisica, psichica e sessuale delle bambine e delle giovani ragazze che le subiscono (Ministero della Salute, s.d.). L’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere ha evidenziato nel 2018, che sul territorio nazionale italiano sono presenti dal 15 al 24 % delle ragazze ritenute a rischio di mutilazioni genitali femminili (MGF) su una popolazione totale di 76040 ragazze di età compresa tra 0 e 18 anni, provenienti da Paesi che eseguono tale pratica, ossia: Sudan, Somalia, Egitto, Etiopia, Eritrea, Mali, Senegal, Repubblica Centrafricana e Nigeria. La ricercatrice Ramundo, in collaborazione con l’Università Milano Bicocca, ha condotto un’indagine sulla presenza e la diffusione nel nostro Paese del fenomeno delle MGF, rilevando 5-7.000 minorenni infibulate nel 2019 (Ramundo, 2020). Considerando questi importanti dati, ci si pone dinnanzi al problema di quale sia l’approccio infermieristico più idoneo nei confronti di una bambina/giovane donna che abbia subito la MGF. SCOPO: Lo scopo di questa ricerca è quello di individuare, secondo le evidenze scientifiche, le migliori strategie per identificare quali siano i comportamenti da adottare per offrire una efficace assistenza infermieristica e quali invece, possano risultare controproducenti andando a compromettere così quella che sarebbe la fase dell’approccio infermieristico all’utenza. CAMPIONE: Bambine e giovani donne che presentano complicanze fisiche e manifestazioni psicopatologiche clinicamente significative insorte a seguito della circoncisione e che accedono al Sistema Sanitario (SS). METODI E STRUMENTI: Per la stesura di questo lavoro di revisione della letteratura sono stati individuati, scelti e analizzati in modo critico gli articoli che trattassero dei comportamenti che un infermiere dovrebbe adottare e quali invece evitare nel momento in cui si approccia a una donna portatrice di MGF che si rivolge al SS. La strategia applicata per identificare gli studi per tale elaborato di ricerca ha incluso la consultazione di database elettronici, quali: PubMed, Wiley Online Library e Google Scholar. Nonostante si volesse presentare della letteratura il più possibile moderna e aggiornata, rispettando così anche il vincolo di tempo indicato nel progetto, ossia quello di utilizzare articoli pubblicati negli ultimi 5 anni, questo non è stato possibile a causa del numero insufficienti degli studi che rispondessero ai requisiti, pertanto si è retrocessi fino a 10 anni. Sono stati individuati 9 articoli in lingua inglese in modalità full text, 8 di questi rispondono ai criteri di inclusioni dell’elaborato in questione e risultano essere relativamente recenti. Gli 8 studi presi in considerazione sono metodologicamente diversi e sono così divisi: n.1 Manuale clinico (Francia), n.1 Studio qualitativo (Inghilterra), n. 3 Studi multi-metodo (Spagna, Olanda, Regno Unito), n. 3 Revisioni della letteratura (Spagna, Regno Unito, Stati Uniti). RISULTATI E CONCLUSIONI: A causa delle complicanze che possono manifestarsi, le donne infibulate potrebbero necessitare delle cure del personale sanitario, il quale può trovarsi ad essere impreparato a rispondere ai bisogni delle pazienti. Confrontando gli articoli inclusi in questo elaborato di ricerca, emergono diversi comportamenti che l’infermiere dovrebbe adottare, altri invece risultano essere controproducenti alla relazione con l’assistita circoncisa.

Mutilazioni genitali femminili: il nursing nel post-trauma

MANFRIN, SARA
2021/2022

Abstract

PROBLEMA: Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, con l'espressione "mutilazioni genitali" si fa riferimento a “Tutte le pratiche di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o ad altre alterazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche”. Le mutilazioni genitali costituiscono un atto estremamente traumatico ed hanno gravi conseguenze sulla salute fisica, psichica e sessuale delle bambine e delle giovani ragazze che le subiscono (Ministero della Salute, s.d.). L’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere ha evidenziato nel 2018, che sul territorio nazionale italiano sono presenti dal 15 al 24 % delle ragazze ritenute a rischio di mutilazioni genitali femminili (MGF) su una popolazione totale di 76040 ragazze di età compresa tra 0 e 18 anni, provenienti da Paesi che eseguono tale pratica, ossia: Sudan, Somalia, Egitto, Etiopia, Eritrea, Mali, Senegal, Repubblica Centrafricana e Nigeria. La ricercatrice Ramundo, in collaborazione con l’Università Milano Bicocca, ha condotto un’indagine sulla presenza e la diffusione nel nostro Paese del fenomeno delle MGF, rilevando 5-7.000 minorenni infibulate nel 2019 (Ramundo, 2020). Considerando questi importanti dati, ci si pone dinnanzi al problema di quale sia l’approccio infermieristico più idoneo nei confronti di una bambina/giovane donna che abbia subito la MGF. SCOPO: Lo scopo di questa ricerca è quello di individuare, secondo le evidenze scientifiche, le migliori strategie per identificare quali siano i comportamenti da adottare per offrire una efficace assistenza infermieristica e quali invece, possano risultare controproducenti andando a compromettere così quella che sarebbe la fase dell’approccio infermieristico all’utenza. CAMPIONE: Bambine e giovani donne che presentano complicanze fisiche e manifestazioni psicopatologiche clinicamente significative insorte a seguito della circoncisione e che accedono al Sistema Sanitario (SS). METODI E STRUMENTI: Per la stesura di questo lavoro di revisione della letteratura sono stati individuati, scelti e analizzati in modo critico gli articoli che trattassero dei comportamenti che un infermiere dovrebbe adottare e quali invece evitare nel momento in cui si approccia a una donna portatrice di MGF che si rivolge al SS. La strategia applicata per identificare gli studi per tale elaborato di ricerca ha incluso la consultazione di database elettronici, quali: PubMed, Wiley Online Library e Google Scholar. Nonostante si volesse presentare della letteratura il più possibile moderna e aggiornata, rispettando così anche il vincolo di tempo indicato nel progetto, ossia quello di utilizzare articoli pubblicati negli ultimi 5 anni, questo non è stato possibile a causa del numero insufficienti degli studi che rispondessero ai requisiti, pertanto si è retrocessi fino a 10 anni. Sono stati individuati 9 articoli in lingua inglese in modalità full text, 8 di questi rispondono ai criteri di inclusioni dell’elaborato in questione e risultano essere relativamente recenti. Gli 8 studi presi in considerazione sono metodologicamente diversi e sono così divisi: n.1 Manuale clinico (Francia), n.1 Studio qualitativo (Inghilterra), n. 3 Studi multi-metodo (Spagna, Olanda, Regno Unito), n. 3 Revisioni della letteratura (Spagna, Regno Unito, Stati Uniti). RISULTATI E CONCLUSIONI: A causa delle complicanze che possono manifestarsi, le donne infibulate potrebbero necessitare delle cure del personale sanitario, il quale può trovarsi ad essere impreparato a rispondere ai bisogni delle pazienti. Confrontando gli articoli inclusi in questo elaborato di ricerca, emergono diversi comportamenti che l’infermiere dovrebbe adottare, altri invece risultano essere controproducenti alla relazione con l’assistita circoncisa.
2021
Female genital mutilation: post- trauma nursing
genital mutilation
female
post traumatic
mental health
nursing
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/37800