Background: The language barrier is an obstacle that can undermine the quality of the care provided to a foreign patient. This problem can be found in the Venetian reality due to the number of tourists that every year choose to visit the city. Objective: To understand whether in the reality of the SUEM 118 simple operating unit in Venice the problem of the language barrier was really present. To propose hypotheses to overcome this obstacle in order to ensure proper health care. Materials and Methods: Administration of a questionnaire consisting of 12 questions to a sample of 35 participants, including nurses of the SUEM 118 simple operating unit in Venice. Results: A total of 26 out of 35 questionnaires administered were received. Twenty-five out of 26 participants (96%) state that it is appropriate to find a useful tool so as to overcome the language barrier. The tools currently used do not meet the efficiency criteria necessary for the removal of the communication barrier. Knowledge of English, and other languages considered, decrease as the age of the professional increases. The most popular proposal among nurses is the organization of specific language courses for territory staff. Conclusion: Through the analysis of the literature, compared with practitioners' proposals and the tools already used in the operating unit, it was concluded that there is currently no single tool that can address this issue. Short- and long-term solutions were proposed to meet these needs.

Background: La barriera linguistica è un ostacolo che può minare la qualità dell’assistenza fornita ad un paziente straniero. Questo problema è riscontrabile nella realtà veneziana considerato l’afflusso turistico che caratterizza la città di Venezia durante tutto l’arco dell’anno. Obiettivo: Rilevare l’eventuale presenza della barriera linguistica nella realtà dell’unità operativa semplice SUEM 118 di Venezia. Proporre delle ipotesi per superare questo ostacolo al fine di ridurre al minimo la possibilità di incomprensione infermiere-assistito, che espone il paziente ad una non corretta gestione del proprio problema di salute. Materiali e metodi: Somministrazione di un questionario composto da 12 domande ad un campione di 35 partecipanti, comprensivi degli infermieri facenti parte dell’unità operativa semplice SUEM 118 di Venezia. Risultati: I questionari ricevuti sono 26 su 35 somministrati. 25 partecipanti su 26 (96%) ritengono opportuno trovare uno strumento utile per il superamento della barriera linguistica. Gli strumenti utilizzati attualmente non soddisfano i criteri di efficienza necessari per l’abbattimento dell’ostacolo comunicativo. La conoscenza della lingua inglese e delle altre lingue prese in considerazione diminuisce con l’aumentare dell’età del professionista. La proposta maggiormente diffusa tra gli infermieri è l’organizzazione di corsi di lingua specifici per il personale del territorio. Conclusioni: Attraverso l’analisi della letteratura, comparata con le proposte degli operatori e gli strumenti già utilizzati nell’unità operativa, come traduttori digitali, gesti e segni e familiari/amici del paziente, si è giunti alla conclusione che attualmente non esiste un unico strumento in grado di far fronte a questa problematica. Tutto considerato, abbiamo proposto soluzioni a breve e lungo termine per ridurre al minimo l’ostacolo comunicativo tra sanitario e assistito.

La barriera linguistica nel soccorso extra-ospedaliero: la realtà del SUEM 118 di Venezia

DINA, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

Background: The language barrier is an obstacle that can undermine the quality of the care provided to a foreign patient. This problem can be found in the Venetian reality due to the number of tourists that every year choose to visit the city. Objective: To understand whether in the reality of the SUEM 118 simple operating unit in Venice the problem of the language barrier was really present. To propose hypotheses to overcome this obstacle in order to ensure proper health care. Materials and Methods: Administration of a questionnaire consisting of 12 questions to a sample of 35 participants, including nurses of the SUEM 118 simple operating unit in Venice. Results: A total of 26 out of 35 questionnaires administered were received. Twenty-five out of 26 participants (96%) state that it is appropriate to find a useful tool so as to overcome the language barrier. The tools currently used do not meet the efficiency criteria necessary for the removal of the communication barrier. Knowledge of English, and other languages considered, decrease as the age of the professional increases. The most popular proposal among nurses is the organization of specific language courses for territory staff. Conclusion: Through the analysis of the literature, compared with practitioners' proposals and the tools already used in the operating unit, it was concluded that there is currently no single tool that can address this issue. Short- and long-term solutions were proposed to meet these needs.
2021
Language barrier in pre-hospital emergency care: the reality of SUEM 118 in Venice
Background: La barriera linguistica è un ostacolo che può minare la qualità dell’assistenza fornita ad un paziente straniero. Questo problema è riscontrabile nella realtà veneziana considerato l’afflusso turistico che caratterizza la città di Venezia durante tutto l’arco dell’anno. Obiettivo: Rilevare l’eventuale presenza della barriera linguistica nella realtà dell’unità operativa semplice SUEM 118 di Venezia. Proporre delle ipotesi per superare questo ostacolo al fine di ridurre al minimo la possibilità di incomprensione infermiere-assistito, che espone il paziente ad una non corretta gestione del proprio problema di salute. Materiali e metodi: Somministrazione di un questionario composto da 12 domande ad un campione di 35 partecipanti, comprensivi degli infermieri facenti parte dell’unità operativa semplice SUEM 118 di Venezia. Risultati: I questionari ricevuti sono 26 su 35 somministrati. 25 partecipanti su 26 (96%) ritengono opportuno trovare uno strumento utile per il superamento della barriera linguistica. Gli strumenti utilizzati attualmente non soddisfano i criteri di efficienza necessari per l’abbattimento dell’ostacolo comunicativo. La conoscenza della lingua inglese e delle altre lingue prese in considerazione diminuisce con l’aumentare dell’età del professionista. La proposta maggiormente diffusa tra gli infermieri è l’organizzazione di corsi di lingua specifici per il personale del territorio. Conclusioni: Attraverso l’analisi della letteratura, comparata con le proposte degli operatori e gli strumenti già utilizzati nell’unità operativa, come traduttori digitali, gesti e segni e familiari/amici del paziente, si è giunti alla conclusione che attualmente non esiste un unico strumento in grado di far fronte a questa problematica. Tutto considerato, abbiamo proposto soluzioni a breve e lungo termine per ridurre al minimo l’ostacolo comunicativo tra sanitario e assistito.
Language Barriers
Emergency care
Communication
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/37854