L’elaborato ha come scopo lo studio e l’approfondimento del percorso diagnostico e della gestione clinica del paziente affetto da exotropia associata a emianopsia omonima bilaterale o eteronima bitemporale. L’associazione delle due patologie, infatti, complica il trattamento della deviazione strabica fino a divenire, in alcuni casi, una controindicazione alla correzione chirurgica. Nell’emianopsia omonima bilaterale, la presenza di exotropia in direzione del lato emianopsico favorisce l’espansione del campo visivo binoculare. Una eventuale chirurgia dello strabismo potrebbe comportare una riduzione dell’estensione del campo visivo proporzionale all’entità dell’exodeviazione corretta dall’intervento, con conseguenti difficoltà per il paziente nel compiere azioni quotidiane. Pertanto, prima di procedere con la scelta chirurgica, il paziente dev’essere reso edotto di eventuali rischi e benefici che da essa potrebbero conseguire. Nei pazienti con exotropia ed emianopsia eteronima bitemporale, la compromissione delle capacità fusionali della retina periferica, che concorrono alla stabilità dell’assetto motorio, può determinare un risultato chirurgico dell’exodeviazione instabile e precario accompagnato, anche in questo caso, da un possibile restringimento del campo visivo binoculare. Inoltre, se i pazienti riferiscono diplopia, va sospettato il cosiddetto “retinal hemifield slide phenomenon”, ovvero la percezione di una striscia centrale di visione duplicata dovuta alla mancata o errata sovrapposizione dei campi visivi nasali rimasti integri. La prima parte del lavoro verte sulla revisione sistematica degli studi scientifici presenti in letteratura; nella seconda parte, invece, viene presentato un caso clinico giunto alla nostra osservazione durante l’attività ambulatoriale.

Quando l'exotropia incontra l'emianopsia bilaterale: revisione della letteratura e nostra esperienza

BEGHINI, GIADA
2021/2022

Abstract

L’elaborato ha come scopo lo studio e l’approfondimento del percorso diagnostico e della gestione clinica del paziente affetto da exotropia associata a emianopsia omonima bilaterale o eteronima bitemporale. L’associazione delle due patologie, infatti, complica il trattamento della deviazione strabica fino a divenire, in alcuni casi, una controindicazione alla correzione chirurgica. Nell’emianopsia omonima bilaterale, la presenza di exotropia in direzione del lato emianopsico favorisce l’espansione del campo visivo binoculare. Una eventuale chirurgia dello strabismo potrebbe comportare una riduzione dell’estensione del campo visivo proporzionale all’entità dell’exodeviazione corretta dall’intervento, con conseguenti difficoltà per il paziente nel compiere azioni quotidiane. Pertanto, prima di procedere con la scelta chirurgica, il paziente dev’essere reso edotto di eventuali rischi e benefici che da essa potrebbero conseguire. Nei pazienti con exotropia ed emianopsia eteronima bitemporale, la compromissione delle capacità fusionali della retina periferica, che concorrono alla stabilità dell’assetto motorio, può determinare un risultato chirurgico dell’exodeviazione instabile e precario accompagnato, anche in questo caso, da un possibile restringimento del campo visivo binoculare. Inoltre, se i pazienti riferiscono diplopia, va sospettato il cosiddetto “retinal hemifield slide phenomenon”, ovvero la percezione di una striscia centrale di visione duplicata dovuta alla mancata o errata sovrapposizione dei campi visivi nasali rimasti integri. La prima parte del lavoro verte sulla revisione sistematica degli studi scientifici presenti in letteratura; nella seconda parte, invece, viene presentato un caso clinico giunto alla nostra osservazione durante l’attività ambulatoriale.
2021
When exotropia meets bilateral hemianopia: literature review and our experience
Exotropia
Emianopsia
Visione binoculare
Diplopia
Campo visivo
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