Scopo dello studio: Questo studio nasce con l’obiettivo di analizzare il rapporto di correlazione tra la sensibilità al contrasto, campo visivo ed OCT, sia strutturale che angiografico, utilizzati nella valutazione e nella diagnosi del glaucoma. Introduzione: Il danno glaucomatoso comporta, anatomicamente, la riduzione degli strati delle cellule ganglionari retiniche e delle fibre nervose valutabile tramite OCT e una riduzione della densità di perfusione maculare e papillare misurabile mediante OCT angiografia; funzionalmente, comporta una riduzione del campo visivo e della sensibilità al contrasto a fronte di una acuità visiva ottimale, che viene coinvolta solo negli ultimi stadi della patologia. Spesso, i pazienti affetti da glaucoma lamentano una scarsa visione nonostante la loro acuità visiva sia quantitativamente ottimale. Questo sembra essere dovuto al fatto che l’acuità visiva va a valutare solo la funzione visiva centrale ad alto contrasto in condizioni di illuminazione ideali, mentre, la sensibilità al contrasto va a valutare la capacità di un individuo di rilevare una differenza di luminanza tra due aree e fornisce una valutazione più completa della visione centrale, specialmente nelle condizioni di vita quotidiane. Materiali e metodi: Sono stati selezionati 50 occhi di 30 pazienti di età compresa tra i 21 e gli 84 anni affetti da Ipertensione Oculare, Sospetto Glaucoma e Glaucoma conclamato seguiti presso la UOC di Oculistica dell’Azienda Ospedale Università di Padova, con una acuità visiva di 10/10 e in assenza di patologie oculari o sistemiche che potessero compromettere in maniera significativa la sensibilità al contrasto o il campo visivo. Ciascun soggetto è stato sottoposto ad esame del Campo Visivo 24-2 Sita Standard (CV), Tomografia a coerenza ottica di tipo Spectral Domain (OCT), OCT angiografia (OCTA) ed a valutazione della sensibilità al contrasto mediante tavole di Pelli Robson. Si è eseguita una prima analisi andando a considerare l’intero campione dello studio (n=50), poi una seconda analisi andando a suddividere il campione in due sottogruppi, il primo costituito dai soggetti affetti da glaucoma conclamato (n=20), il secondo costituito dai soggetti affetti da sospetto glaucoma e ipertensione oculare (n=30). Risultati e Discussione: Da questo studio per quanto riguarda l’analisi del campione totale (n=50) è emerso che i valori del GCC dell’emiretina superiore e inferiore hanno mostrato una netta correlazione con la sensibilità al contrasto (p<0,001), insieme ai valori del CRT (p=0,0101), del RNFL emiretina superiore (p=0,0001), inferiore (p=0,0089), quadrante superiore (p=0,0007) e i parametri del campo visivo: SF (p=0,0032), MD (p=0,0037), PSD(p=0,0031), VFI(p=0,0131). L’analisi fatta poi dividendo il campione nei due sottogruppi, glaucomatosi (n=20) ed ipertesi (n=30), ha permesso di evidenziare come la sensibilità al contrasto sia maggiormente correlata nei pazienti affetti da glaucoma, anche se in stadio preperimetrico, rispetto ai pazienti affetti da sola ipertensione oculare, che invece risultano essere funzionalmente normali. Si è inoltre osservato come i parametri dei plessi superficiale e profondo misurati tramite Angio OCT, calcolati in Perfusion Density abbiano una maggior variabilità, risentendo maggiormente di artefatti durante l’acquisizione dell’immagine, rendendo preferibili gli stessi parametri misurati in Vessel Density, che dimostrano essere maggiormente correlati con la sensibilità al contrasto. Conclusioni: Da questo studio è emerso come esista una correlazione statisticamente significativa tra la sensibilità al contrasto e i diversi parametri misurati tramite CV e OCT strutturale utilizzati sia per fare di

Glaucoma e sensibilità al contrasto: analisi tra struttura e funzione

SCATTOLINI, BEATRICE
2021/2022

Abstract

Scopo dello studio: Questo studio nasce con l’obiettivo di analizzare il rapporto di correlazione tra la sensibilità al contrasto, campo visivo ed OCT, sia strutturale che angiografico, utilizzati nella valutazione e nella diagnosi del glaucoma. Introduzione: Il danno glaucomatoso comporta, anatomicamente, la riduzione degli strati delle cellule ganglionari retiniche e delle fibre nervose valutabile tramite OCT e una riduzione della densità di perfusione maculare e papillare misurabile mediante OCT angiografia; funzionalmente, comporta una riduzione del campo visivo e della sensibilità al contrasto a fronte di una acuità visiva ottimale, che viene coinvolta solo negli ultimi stadi della patologia. Spesso, i pazienti affetti da glaucoma lamentano una scarsa visione nonostante la loro acuità visiva sia quantitativamente ottimale. Questo sembra essere dovuto al fatto che l’acuità visiva va a valutare solo la funzione visiva centrale ad alto contrasto in condizioni di illuminazione ideali, mentre, la sensibilità al contrasto va a valutare la capacità di un individuo di rilevare una differenza di luminanza tra due aree e fornisce una valutazione più completa della visione centrale, specialmente nelle condizioni di vita quotidiane. Materiali e metodi: Sono stati selezionati 50 occhi di 30 pazienti di età compresa tra i 21 e gli 84 anni affetti da Ipertensione Oculare, Sospetto Glaucoma e Glaucoma conclamato seguiti presso la UOC di Oculistica dell’Azienda Ospedale Università di Padova, con una acuità visiva di 10/10 e in assenza di patologie oculari o sistemiche che potessero compromettere in maniera significativa la sensibilità al contrasto o il campo visivo. Ciascun soggetto è stato sottoposto ad esame del Campo Visivo 24-2 Sita Standard (CV), Tomografia a coerenza ottica di tipo Spectral Domain (OCT), OCT angiografia (OCTA) ed a valutazione della sensibilità al contrasto mediante tavole di Pelli Robson. Si è eseguita una prima analisi andando a considerare l’intero campione dello studio (n=50), poi una seconda analisi andando a suddividere il campione in due sottogruppi, il primo costituito dai soggetti affetti da glaucoma conclamato (n=20), il secondo costituito dai soggetti affetti da sospetto glaucoma e ipertensione oculare (n=30). Risultati e Discussione: Da questo studio per quanto riguarda l’analisi del campione totale (n=50) è emerso che i valori del GCC dell’emiretina superiore e inferiore hanno mostrato una netta correlazione con la sensibilità al contrasto (p<0,001), insieme ai valori del CRT (p=0,0101), del RNFL emiretina superiore (p=0,0001), inferiore (p=0,0089), quadrante superiore (p=0,0007) e i parametri del campo visivo: SF (p=0,0032), MD (p=0,0037), PSD(p=0,0031), VFI(p=0,0131). L’analisi fatta poi dividendo il campione nei due sottogruppi, glaucomatosi (n=20) ed ipertesi (n=30), ha permesso di evidenziare come la sensibilità al contrasto sia maggiormente correlata nei pazienti affetti da glaucoma, anche se in stadio preperimetrico, rispetto ai pazienti affetti da sola ipertensione oculare, che invece risultano essere funzionalmente normali. Si è inoltre osservato come i parametri dei plessi superficiale e profondo misurati tramite Angio OCT, calcolati in Perfusion Density abbiano una maggior variabilità, risentendo maggiormente di artefatti durante l’acquisizione dell’immagine, rendendo preferibili gli stessi parametri misurati in Vessel Density, che dimostrano essere maggiormente correlati con la sensibilità al contrasto. Conclusioni: Da questo studio è emerso come esista una correlazione statisticamente significativa tra la sensibilità al contrasto e i diversi parametri misurati tramite CV e OCT strutturale utilizzati sia per fare di
2021
Glaucoma and contrast sensitivity: a structure-function analysis
Glaucoma
Contrasto
OCT
OCT-A
Campo visivo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/37911