Problema : Il Trauma Maggiore è il risultato di un evento capace di causare lesioni in grado di determinare un rischio immediato o potenziale per la sopravvivenza del paziente ed è la prima causa di morte tra le persone con età inferiore a 45 anni. (Istituto Superiore di Sanità [ISS], 2019). La distribuzione temporale dei decessi per trauma maggiore riconosce un primo picco di decessi sulla scena dell’evento che si continua con le morti che avvengono nelle prime ore dopo l’arrivo in ospedale. La percentuale di decessi si riduce progressivamente nei giorni e settimane seguenti, senza che sia più riconoscibile, come era in passato, un terzo picco di morti. La riduzione dei decessi cosiddetti evitabili può essere ottenuta con una particolare attenzione sulla prima parte del percorso assistenziale, sul territorio e durante il trasporto all’Ospedale. (Istituto Superiore di Sanità [ISS], 2019). Il reintegro volemico del paziente traumatizzato emorragico è, quindi, un elemento cardine durante il soccorso preospedaliero in quanto deve, da un lato garantire la perfusione d’organo, dall’altro evitare l’instaurarsi della coagulopatia. (HEMS, 2012). La rianimazione con fluidi con soluzioni colloidali e cristalloidi è un intervento onnipresente in area critica e ci sono prove emergenti che la tipologia e il dosaggio del fluido di rianimazione può influenzare gli esiti centrati sul paziente. (Myburgh J.A. et al, 2013). Scopo : Valutare quale soluzione, tra colloidi e cristalloidi, sia più idonea nel paziente con shock emorragico causato da incidente stradale, in modo tale da rendere possibile una chiara e precisa presa di decisione da parte dell’infermiere che esercita la sua professione nel servizio di urgenza ed emergenza. Risultati : sono stati presi in analisi nove articoli, quattro revisioni della letteratura, tre revisioni sistematiche e meta-analisi, una meta-analisi e una linea guida. Conclusione : Da quanto emerso nella revisione non ci sono chiare evidenze che affermino che la rianimazione con colloidi riduca il rischio di morte e migliori la sopravvivenza rispetto alla rianimazione con cristalloidi in pazienti traumatizzati in shock emorragico. Si evidenzia che l’albumina non deve essere somministrata nel trauma cranico, in quanto aumenta la mortalità. L'eccessiva somministrazione di liquidi deve essere evitata in ambito preospedaliero in quanto può peggiorare il sanguinamento a causa della diluizione dei fattori della coagulazione presenti nel sangue, innescando il circolo vizioso della triade letale. In caso di un tempo di trasporto superiore ai 10-15 minuti è indicata la somministrazione di soluzioni elettrolitiche in boli di 250 ml alla volta. Parole chiave : colloidi, cristalloidi, shock emorragico, infusione preospedaliera. Key Words : colloids, crystalloids, hemorrhagic shock, prehospital intravenous fluid administration.

Infusione di liquidi nello shock emorragico nel trauma preospedaliero: cristalloidi o colloidi?

BRAVO, VANESSA
2021/2022

Abstract

Problema : Il Trauma Maggiore è il risultato di un evento capace di causare lesioni in grado di determinare un rischio immediato o potenziale per la sopravvivenza del paziente ed è la prima causa di morte tra le persone con età inferiore a 45 anni. (Istituto Superiore di Sanità [ISS], 2019). La distribuzione temporale dei decessi per trauma maggiore riconosce un primo picco di decessi sulla scena dell’evento che si continua con le morti che avvengono nelle prime ore dopo l’arrivo in ospedale. La percentuale di decessi si riduce progressivamente nei giorni e settimane seguenti, senza che sia più riconoscibile, come era in passato, un terzo picco di morti. La riduzione dei decessi cosiddetti evitabili può essere ottenuta con una particolare attenzione sulla prima parte del percorso assistenziale, sul territorio e durante il trasporto all’Ospedale. (Istituto Superiore di Sanità [ISS], 2019). Il reintegro volemico del paziente traumatizzato emorragico è, quindi, un elemento cardine durante il soccorso preospedaliero in quanto deve, da un lato garantire la perfusione d’organo, dall’altro evitare l’instaurarsi della coagulopatia. (HEMS, 2012). La rianimazione con fluidi con soluzioni colloidali e cristalloidi è un intervento onnipresente in area critica e ci sono prove emergenti che la tipologia e il dosaggio del fluido di rianimazione può influenzare gli esiti centrati sul paziente. (Myburgh J.A. et al, 2013). Scopo : Valutare quale soluzione, tra colloidi e cristalloidi, sia più idonea nel paziente con shock emorragico causato da incidente stradale, in modo tale da rendere possibile una chiara e precisa presa di decisione da parte dell’infermiere che esercita la sua professione nel servizio di urgenza ed emergenza. Risultati : sono stati presi in analisi nove articoli, quattro revisioni della letteratura, tre revisioni sistematiche e meta-analisi, una meta-analisi e una linea guida. Conclusione : Da quanto emerso nella revisione non ci sono chiare evidenze che affermino che la rianimazione con colloidi riduca il rischio di morte e migliori la sopravvivenza rispetto alla rianimazione con cristalloidi in pazienti traumatizzati in shock emorragico. Si evidenzia che l’albumina non deve essere somministrata nel trauma cranico, in quanto aumenta la mortalità. L'eccessiva somministrazione di liquidi deve essere evitata in ambito preospedaliero in quanto può peggiorare il sanguinamento a causa della diluizione dei fattori della coagulazione presenti nel sangue, innescando il circolo vizioso della triade letale. In caso di un tempo di trasporto superiore ai 10-15 minuti è indicata la somministrazione di soluzioni elettrolitiche in boli di 250 ml alla volta. Parole chiave : colloidi, cristalloidi, shock emorragico, infusione preospedaliera. Key Words : colloids, crystalloids, hemorrhagic shock, prehospital intravenous fluid administration.
2021
Prehospital intravenous fluid administration in hemorrhagic shock caused by trauma : crystalloids or colloids ?
cristalloidi
colloidi
shock emorragico
pre-ospedaliero
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/37946