PROBLEMA: La Sindrome da Distress Respiratorio Acuto (ARDS) ha un alto tasso di mortalità (35-46%) (Wu et al., 2020) ed è caratterizzata da grave ipossiemia non cardiaca, edema, infiltrati interstiziali bilaterali, diminuzione della compliance polmonare, aumento del lavoro respiratorio (Calfee, Gattinoni & Meyer, 2021). La posizione prona è raccomandata per i pazienti con ARDS da moderato a grave che ricevono ventilazione meccanica invasiva con sedazione e curarizzazione (Guérin et al., 2020). Durante la pandemia di Coronavirus 2019, l'uso della posizione prona è stato esponenziale (Guérin, Kharat & Simon, 2022). Questa metodica permette di apportare numerosi benefici e vantaggi all’ossigenazione del paziente. Tuttavia, presenta numerose complicanze che possono verificarsi sia durante la transizione di prono-supinazione e viceversa sia durante il mantenimento prolungato della pronazione. SCOPO: analizzare, in modo critico, la letteratura per comprendere quali siano gli interventi infermieristici più efficaci per prevenire le complicanze legate alla pronazione nel paziente con ARDS in ventilazione meccanica invasiva al fine di migliorare la qualità dell’assistenza a questa tipologia di pazienti. CAMPIONE: pazienti adulti (>18 anni) ricoverati in Terapia Intensiva con diagnosi di ARDS, in ventilazione meccanica invasiva e sottoposti a pronazione. METODI E STRUMENTI: Sono stati analizzati criticamente gli articoli riguardanti: le complicanze associate a posizione prona nel paziente con ARDS, gli interventi infermieristici rivolti a prevenirle e le tecniche più sicure per eseguire la manovra di pronazione. Per l’individuazione degli studi selezionati si è proceduti a consultare i database elettronici quali PubMed, CINAHL, Cochrane e Google Scholar. Per le ricerche sono stati utilizzati termini liberi e MeSH Terms. Gli articoli inclusi sono 12, riconducibili al contesto internazionale degli ultimi quindici anni. RISULTATI: Dall’analisi della letteratura è emerso che la complicanza più frequente associata alla manovra di pronazione sono le lesioni da pressione. In particolare, la zona più colpita è quella del viso. Tra le altre: edema del volto, lesioni agli occhi, rimozione accidentale di devices, ostruzione del tubo endotracheale, instabilità emodinamica e desaturazione. Gli interventi più efficaci per la prevenzione sono: la cura degli occhi, utilizzare dispositivi per la ridistribuzione della pressione sulle prominenze ossee, fissare adeguatamente i devices ed utilizzare “la posizione del nuotatore”. La procedura di pronazione richiede un’assistenza infermieristica complessa, dev’essere individuato un team leader esperto responsabile della sicurezza della manovra, ogni team in base alle proprie risorse mette a punto un protocollo che deve avere come punto fermo l’attenzione a non eseguire manovre dannose per il paziente e per chi lo assiste. Il numero degli operatori coinvolti nella manovra varia a seconda dei protocolli, da un numero minimo di 5 fino a manovre eseguite anche da 7 operatori. CONCLUSIONI: La procedura di pronazione presuppone un lavoro integrato di equipe; aumenta il carico assistenziale; richiede un’assistenza infermieristica complessa che presuppone preparazione ed esperienza e deve essere svolta in primo luogo in sicurezza. Risulta fondamentale creare un percorso di formazione specifico per implementare le conoscenze e competenze inerenti alla manovra da parte del personale infermieristico sugli effetti benefici, sugli eventi avversi e sulla loro gestione. Parole chiave: “posizione prona”, “ARDS”, “prevenzione delle complicanze”, “intervento” Key words: “prone position”, “ARDS”, “complications prevention”, “intervention”, “nursing care”

PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE ASSOCIATE A PRONAZIONE NEL PAZIENTE AFFETTO CON SINDROME DA DISTRESS RESPIRATORIO ACUTO(ARDS)

SIENA, MARCO
2021/2022

Abstract

PROBLEMA: La Sindrome da Distress Respiratorio Acuto (ARDS) ha un alto tasso di mortalità (35-46%) (Wu et al., 2020) ed è caratterizzata da grave ipossiemia non cardiaca, edema, infiltrati interstiziali bilaterali, diminuzione della compliance polmonare, aumento del lavoro respiratorio (Calfee, Gattinoni & Meyer, 2021). La posizione prona è raccomandata per i pazienti con ARDS da moderato a grave che ricevono ventilazione meccanica invasiva con sedazione e curarizzazione (Guérin et al., 2020). Durante la pandemia di Coronavirus 2019, l'uso della posizione prona è stato esponenziale (Guérin, Kharat & Simon, 2022). Questa metodica permette di apportare numerosi benefici e vantaggi all’ossigenazione del paziente. Tuttavia, presenta numerose complicanze che possono verificarsi sia durante la transizione di prono-supinazione e viceversa sia durante il mantenimento prolungato della pronazione. SCOPO: analizzare, in modo critico, la letteratura per comprendere quali siano gli interventi infermieristici più efficaci per prevenire le complicanze legate alla pronazione nel paziente con ARDS in ventilazione meccanica invasiva al fine di migliorare la qualità dell’assistenza a questa tipologia di pazienti. CAMPIONE: pazienti adulti (>18 anni) ricoverati in Terapia Intensiva con diagnosi di ARDS, in ventilazione meccanica invasiva e sottoposti a pronazione. METODI E STRUMENTI: Sono stati analizzati criticamente gli articoli riguardanti: le complicanze associate a posizione prona nel paziente con ARDS, gli interventi infermieristici rivolti a prevenirle e le tecniche più sicure per eseguire la manovra di pronazione. Per l’individuazione degli studi selezionati si è proceduti a consultare i database elettronici quali PubMed, CINAHL, Cochrane e Google Scholar. Per le ricerche sono stati utilizzati termini liberi e MeSH Terms. Gli articoli inclusi sono 12, riconducibili al contesto internazionale degli ultimi quindici anni. RISULTATI: Dall’analisi della letteratura è emerso che la complicanza più frequente associata alla manovra di pronazione sono le lesioni da pressione. In particolare, la zona più colpita è quella del viso. Tra le altre: edema del volto, lesioni agli occhi, rimozione accidentale di devices, ostruzione del tubo endotracheale, instabilità emodinamica e desaturazione. Gli interventi più efficaci per la prevenzione sono: la cura degli occhi, utilizzare dispositivi per la ridistribuzione della pressione sulle prominenze ossee, fissare adeguatamente i devices ed utilizzare “la posizione del nuotatore”. La procedura di pronazione richiede un’assistenza infermieristica complessa, dev’essere individuato un team leader esperto responsabile della sicurezza della manovra, ogni team in base alle proprie risorse mette a punto un protocollo che deve avere come punto fermo l’attenzione a non eseguire manovre dannose per il paziente e per chi lo assiste. Il numero degli operatori coinvolti nella manovra varia a seconda dei protocolli, da un numero minimo di 5 fino a manovre eseguite anche da 7 operatori. CONCLUSIONI: La procedura di pronazione presuppone un lavoro integrato di equipe; aumenta il carico assistenziale; richiede un’assistenza infermieristica complessa che presuppone preparazione ed esperienza e deve essere svolta in primo luogo in sicurezza. Risulta fondamentale creare un percorso di formazione specifico per implementare le conoscenze e competenze inerenti alla manovra da parte del personale infermieristico sugli effetti benefici, sugli eventi avversi e sulla loro gestione. Parole chiave: “posizione prona”, “ARDS”, “prevenzione delle complicanze”, “intervento” Key words: “prone position”, “ARDS”, “complications prevention”, “intervention”, “nursing care”
2021
PREVENTION OF COMPLICATIONS ASSOCIATED TO PRONATION IN PATIENT WITH ACUTE RESPIRATORY DISTRESS SYNDROME(ARDS)
PRONE POSITION
ARDS
COMPLICATIONS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/37973