PROBLEMA: Una delle complicanze più comuni per un anziano che viene ammesso in Pronto Soccorso è il Delirium (Béland et al., 2021), un disturbo acuto, fugace, in genere reversibile e fluttuante dell’attenzione, dello stato cognitivo e del livello di coscienza (Huang, 2021). Ciò comporta numerosi effetti avversi, tra cui decadimento cognitivo, aumento dei tempi di ospedalizzazione, riammissione in Pronto Soccorso, ingresso in casa di riposo (Witlox et al., 2010) fino ad un aumento della mortalità (Lee et al., 2020). Nonostante la rilevanza del problema (tra il 10 e il 13% dei pazienti che si presentano in Pronto Soccorso), nonostante sia un predittore indipendente di mortalità e nonostante abbia gravi ricadute economiche (Israni et al., 2018), si stima che non vengano diagnosticati fino all'80% dei casi di Delirium nell'anziano in Pronto Soccorso (Lee et al., 2020). SCOPO: Individuare, attraverso una revisione della letteratura, quali sono i più efficaci interventi infermieristici di screening, prevenzione e trattamento non farmacologico del Delirium nell’anziano in Pronto Soccorso, per prevenire le possibili complicanze legate a questo. CAMPIONE: pazienti anziani con età ≥ 65 anni ammessi in Pronto Soccorso per patologie mediche acute non in pericolo di vita o riacutizzazione di patologie croniche che all’accesso non presentano Delirium. MATERIALE E METODI: per questo lavoro di revisione bibliografica sono stati confrontati ed analizzati in modo critico gli studi presenti in letteratura concernenti i fattori di rischio, gli interventi infermieristici di screening, prevenzione e trattamento non farmacologico del Delirium nel paziente anziano in Pronto Soccorso. Sono stati consultati i database MEDLINE interfaccia PubMed, Google Scholar, Cinahal e Cochrane, con limite di retroattività di 5 anni, lingua inglese o italiana. Dopo l’analisi di 42 articoli full text, sono stati inclusi 22 studi che soddisfacevano i criteri di inclusione. RISULTATI: dal confronto degli studi selezionati è emersa l’importanza di individuare i pazienti maggiormente a rischio di sviluppare Delirium in Pronto Soccorso, sui quali è fondamentale intervenire preventivamente. Gli interventi infermieristici di prevenzione più citati dalla letteratura sono il minimizzare il tempo trascorso in Pronto Soccorso, una gestione efficace del dolore, garantire un’adeguata idratazione e mobilizzazione precoce, orientare il paziente nello spazio e nel tempo; mentre, i trattamenti non farmacologici più efficaci per la gestione del Delirium sono il coinvolgimento dei familiari e la limitazione delle contenzioni fisiche. CONCLUSIONI: l’assistenza infermieristica al paziente geriatrico a rischio o con Delirium in Pronto Soccorso è un tema che deve essere ulteriormente esplorato. Questo lavoro espone i migliori comportamenti da adottare per gestire questa complicanza, attraverso l’individuazione dei soggetti a rischio che devono essere sottoposti a test di screening (la scala 4AT è risultata essere la più adatta al contesto oggetto di studio) e sui quali si deve intervenire preventivamente per ridurre l’incidenza di Delirium.
Delirium nell'anziano in Pronto Soccorso: come prevenirlo, diagnosticarlo e trattarlo non farmacologicamente
STELLO, IRENE
2021/2022
Abstract
PROBLEMA: Una delle complicanze più comuni per un anziano che viene ammesso in Pronto Soccorso è il Delirium (Béland et al., 2021), un disturbo acuto, fugace, in genere reversibile e fluttuante dell’attenzione, dello stato cognitivo e del livello di coscienza (Huang, 2021). Ciò comporta numerosi effetti avversi, tra cui decadimento cognitivo, aumento dei tempi di ospedalizzazione, riammissione in Pronto Soccorso, ingresso in casa di riposo (Witlox et al., 2010) fino ad un aumento della mortalità (Lee et al., 2020). Nonostante la rilevanza del problema (tra il 10 e il 13% dei pazienti che si presentano in Pronto Soccorso), nonostante sia un predittore indipendente di mortalità e nonostante abbia gravi ricadute economiche (Israni et al., 2018), si stima che non vengano diagnosticati fino all'80% dei casi di Delirium nell'anziano in Pronto Soccorso (Lee et al., 2020). SCOPO: Individuare, attraverso una revisione della letteratura, quali sono i più efficaci interventi infermieristici di screening, prevenzione e trattamento non farmacologico del Delirium nell’anziano in Pronto Soccorso, per prevenire le possibili complicanze legate a questo. CAMPIONE: pazienti anziani con età ≥ 65 anni ammessi in Pronto Soccorso per patologie mediche acute non in pericolo di vita o riacutizzazione di patologie croniche che all’accesso non presentano Delirium. MATERIALE E METODI: per questo lavoro di revisione bibliografica sono stati confrontati ed analizzati in modo critico gli studi presenti in letteratura concernenti i fattori di rischio, gli interventi infermieristici di screening, prevenzione e trattamento non farmacologico del Delirium nel paziente anziano in Pronto Soccorso. Sono stati consultati i database MEDLINE interfaccia PubMed, Google Scholar, Cinahal e Cochrane, con limite di retroattività di 5 anni, lingua inglese o italiana. Dopo l’analisi di 42 articoli full text, sono stati inclusi 22 studi che soddisfacevano i criteri di inclusione. RISULTATI: dal confronto degli studi selezionati è emersa l’importanza di individuare i pazienti maggiormente a rischio di sviluppare Delirium in Pronto Soccorso, sui quali è fondamentale intervenire preventivamente. Gli interventi infermieristici di prevenzione più citati dalla letteratura sono il minimizzare il tempo trascorso in Pronto Soccorso, una gestione efficace del dolore, garantire un’adeguata idratazione e mobilizzazione precoce, orientare il paziente nello spazio e nel tempo; mentre, i trattamenti non farmacologici più efficaci per la gestione del Delirium sono il coinvolgimento dei familiari e la limitazione delle contenzioni fisiche. CONCLUSIONI: l’assistenza infermieristica al paziente geriatrico a rischio o con Delirium in Pronto Soccorso è un tema che deve essere ulteriormente esplorato. Questo lavoro espone i migliori comportamenti da adottare per gestire questa complicanza, attraverso l’individuazione dei soggetti a rischio che devono essere sottoposti a test di screening (la scala 4AT è risultata essere la più adatta al contesto oggetto di studio) e sui quali si deve intervenire preventivamente per ridurre l’incidenza di Delirium.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37977