Background: Autism Spectrum Disorders (ASD) are a pathology that has been increasing in recent years: it is estimated that, in Italy, 1 case in 77 in children between the ages of 7 and 9 is diagnosed with ASD, with a majority of male individuals. It is likely, therefore, that a dental practitioner might encounter in his professional activity, patients with this pathology, perhaps finding himself unprepared to handle these patients. Very often, in fact, it is not clear what the main differences between the various 'nuances' of ASD are and what this condition entails for the patients themselves. Aim of the study: The aim of this thesis is to highlight the differences between people with Level 1, Level 2 and Level 3 ASDs and to evaluate their dental experiences with any differences. Materials and methods: The Pubmed search engine was used, searching for the keywords: "Asperger's Syndrome, Asperger's Syndrome and High Functioning Autism, Autism Spectrum Disorder and dentistry, Autism Spectrum Disorder and comorbidity, Autism and oral hygiene". By means of questionnaires, then, dental experiences and oral hygiene habits were assessed in 36 patients, bringing to light difficulties and expectations by differentiating them into two groups: 17 patients with an old diagnosis of Asperger's (Level 1) from 17 patients in the control group, i.e. patients with a diagnosis of ASD (therefore belonging to Levels 2 and 3). Results: The "Asperger's" group has greater autonomy in home oral hygiene. In addition, contrary to expectations, the young people in the control group, despite having a more severe level of DSA, thanks to the fact that they attend a department specialised in the care of disabled patients (Community Dentistry at the Piove di Sacco hospital), reported fewer difficulties in their clinical dental experience than the former who had instead turned to external facilities. Conclusions: It therefore emerged that, beyond the difficulties of the individual child due to the "degree" of Spectrum Disorder to which he or she belongs, the real difference in collaboration, clinical results and their dental experience is given by the empathy and preparation of the operator on this specific pathology and by the spacious and welcoming environments designed for them.

Background: I Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) sono una patologia in forte aumento negli ultimi anni: si stima che in Italia la prevalenza si aggiri ad un caso su 77 nei bambini tra i 7 e i 9 anni, con un maggior interessamento nel sesso maschile. È probabile quindi, che un operatore del campo odontoiatrico possa incontrare nella propria attività professionale, pazienti con questa patologia, trovandosi in molti casi, impreparato nel gestire l’incontro. Molto spesso, infatti, non è chiaro che cosa comporti questa condizione per il paziente stesso, né che vi siano grandi differenze tra le varie “sfumature” dei DSA. Scopo dello studio: Lo scopo di questa tesi è quello di andare a evidenziare le differenze tra le persone con DSA di Livello 1, dai Livelli 2 e 3 e di valutare le loro esperienze odontoiatriche con le eventuali differenze. Materiali e metodi: È stato utilizzato il motore di ricerca Pubmed ricercando le parole chiave: “Sindrome di Asperger, Sindrome di Asperger e Autismo ad Alto Funzionamento, Disturbo dello Spettro Autistico e odontoiatria, Disturbo dello Spettro Autistico e comorbilità, Autismo e igiene orale”. Tramite dei questionari poi, sono state valutate le esperienze odontoiatriche e le abitudini di igiene orale in 36 pazienti, portando alla luce difficoltà ed aspettative, differenziandoli in due gruppi: 17 pazienti con vecchia diagnosi di Asperger (Livello 1); e 17 pazienti del gruppo controllo ossia pazienti con diagnosi di DSA (dunque appartenenti ai Livelli 2 e 3). Risultati: Il gruppo “Asperger” ha una maggior autonomia nell’igiene orale domiciliare. Inoltre, contrariamente alle aspettative, i ragazzi del gruppo controllo, pur avendo un DSA di livello più grave, grazie al fatto che frequentano un reparto specializzato nella cura di pazienti disabili (l’Odontoiatria di Comunità dell’ospedale di Piove di Sacco), hanno riportato minori difficoltà nell’esperienza clinica odontoiatrica rispetto ai primi che si erano rivolti invece a strutture esterne. Conclusioni: È emerso quindi che, al di là delle difficoltà del singolo ragazzo dovute al “grado” di Disturbo dello Spettro a cui appartiene, la vera differenza nella collaborazione, nei risultati clinici e nella loro esperienza odontoiatrica è data dall’empatia e preparazione dell’operatore su questa specifica patologia e dagli ambienti spaziosi ed accoglienti studiati per loro.

L'AMBIENTE ODONTOIATRICO DAL PUNTO DI VISTA DEL PAZIENTE CON AUTISMO SENZA COMPROMISSIONE COGNITIVA

BEDANA, SARA
2021/2022

Abstract

Background: Autism Spectrum Disorders (ASD) are a pathology that has been increasing in recent years: it is estimated that, in Italy, 1 case in 77 in children between the ages of 7 and 9 is diagnosed with ASD, with a majority of male individuals. It is likely, therefore, that a dental practitioner might encounter in his professional activity, patients with this pathology, perhaps finding himself unprepared to handle these patients. Very often, in fact, it is not clear what the main differences between the various 'nuances' of ASD are and what this condition entails for the patients themselves. Aim of the study: The aim of this thesis is to highlight the differences between people with Level 1, Level 2 and Level 3 ASDs and to evaluate their dental experiences with any differences. Materials and methods: The Pubmed search engine was used, searching for the keywords: "Asperger's Syndrome, Asperger's Syndrome and High Functioning Autism, Autism Spectrum Disorder and dentistry, Autism Spectrum Disorder and comorbidity, Autism and oral hygiene". By means of questionnaires, then, dental experiences and oral hygiene habits were assessed in 36 patients, bringing to light difficulties and expectations by differentiating them into two groups: 17 patients with an old diagnosis of Asperger's (Level 1) from 17 patients in the control group, i.e. patients with a diagnosis of ASD (therefore belonging to Levels 2 and 3). Results: The "Asperger's" group has greater autonomy in home oral hygiene. In addition, contrary to expectations, the young people in the control group, despite having a more severe level of DSA, thanks to the fact that they attend a department specialised in the care of disabled patients (Community Dentistry at the Piove di Sacco hospital), reported fewer difficulties in their clinical dental experience than the former who had instead turned to external facilities. Conclusions: It therefore emerged that, beyond the difficulties of the individual child due to the "degree" of Spectrum Disorder to which he or she belongs, the real difference in collaboration, clinical results and their dental experience is given by the empathy and preparation of the operator on this specific pathology and by the spacious and welcoming environments designed for them.
2021
THE FIELD OF DENTISTRY FROM THE PROSPECTIVE OF THE PATIENT WITH AUTISM SPECTRUM DISORDER WITHOUT COGNITIVE IMPAIRMENT
Background: I Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) sono una patologia in forte aumento negli ultimi anni: si stima che in Italia la prevalenza si aggiri ad un caso su 77 nei bambini tra i 7 e i 9 anni, con un maggior interessamento nel sesso maschile. È probabile quindi, che un operatore del campo odontoiatrico possa incontrare nella propria attività professionale, pazienti con questa patologia, trovandosi in molti casi, impreparato nel gestire l’incontro. Molto spesso, infatti, non è chiaro che cosa comporti questa condizione per il paziente stesso, né che vi siano grandi differenze tra le varie “sfumature” dei DSA. Scopo dello studio: Lo scopo di questa tesi è quello di andare a evidenziare le differenze tra le persone con DSA di Livello 1, dai Livelli 2 e 3 e di valutare le loro esperienze odontoiatriche con le eventuali differenze. Materiali e metodi: È stato utilizzato il motore di ricerca Pubmed ricercando le parole chiave: “Sindrome di Asperger, Sindrome di Asperger e Autismo ad Alto Funzionamento, Disturbo dello Spettro Autistico e odontoiatria, Disturbo dello Spettro Autistico e comorbilità, Autismo e igiene orale”. Tramite dei questionari poi, sono state valutate le esperienze odontoiatriche e le abitudini di igiene orale in 36 pazienti, portando alla luce difficoltà ed aspettative, differenziandoli in due gruppi: 17 pazienti con vecchia diagnosi di Asperger (Livello 1); e 17 pazienti del gruppo controllo ossia pazienti con diagnosi di DSA (dunque appartenenti ai Livelli 2 e 3). Risultati: Il gruppo “Asperger” ha una maggior autonomia nell’igiene orale domiciliare. Inoltre, contrariamente alle aspettative, i ragazzi del gruppo controllo, pur avendo un DSA di livello più grave, grazie al fatto che frequentano un reparto specializzato nella cura di pazienti disabili (l’Odontoiatria di Comunità dell’ospedale di Piove di Sacco), hanno riportato minori difficoltà nell’esperienza clinica odontoiatrica rispetto ai primi che si erano rivolti invece a strutture esterne. Conclusioni: È emerso quindi che, al di là delle difficoltà del singolo ragazzo dovute al “grado” di Disturbo dello Spettro a cui appartiene, la vera differenza nella collaborazione, nei risultati clinici e nella loro esperienza odontoiatrica è data dall’empatia e preparazione dell’operatore su questa specifica patologia e dagli ambienti spaziosi ed accoglienti studiati per loro.
Igiene dentale
Sindrome di Asperger
DSA
Odontoiatria
Disabilità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38080