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Quadro teorico: Il trattamento del dolore e dell’ansia nel bambino è un elemento imprescindibile nella professione infermieristica, annoverato tra i minimi standard di cura e considerato buona pratica clinica. Il paziente pediatrico è, per le sue caratteristiche, portato ad essere maggiormente soggetto a percepire ansia e dolore nel suo percorso di cura e, nell’ambito dell’urgenza, il suo trattamento risulta essere particolarmente complesso a causa di peculiarità uniche di questo contesto. Scopo dello studio: Il presente studio si pone come obiettivo la conoscenza della realtà clinica in analisi in merito all’analgosedazione procedurale (PSA), minima/lieve nel contesto dell’urgenza pediatrica, al di fuori della sala operatoria, e delle barriere all’implementazione delle linee guida sulla stessa, al fine di individuare le più appropriate strategie di intervento. Materiali e metodi: Il lavoro si configura come uno studio osservazionale analitico trasversale in cui, effettuata un’iniziale revisione della letteratura sull’argomento, è stato realizzato un questionario conoscitivo da sottoporre a tutti gli attori coinvolti nella PSA minima/lieve nell’urgenza pediatrica, all’interno dell’Ospedale di Rovigo, realizzato in formato digitale e diffuso tramite link, QR code e locandina dedicata. Risultati e discussione: In un totale di 62 questionari, compilati da 33 infermieri e 29 medici strutturati, è stata riscontrata omogeneità nel considerare la PSA importante e necessaria (90%) ma parimenti uno scontento generale sulla pratica di questa nella propria realtà clinica (84%); i dati riportano inoltre un’evidente carenza formativa sul tema (68%). I limiti più frequenti alla pratica di una PSA efficace sono risultati: un inadeguato utilizzo di tecniche farmacologiche e non, l’assenza di un’equipe dedicata alla PSA pediatrica e di procedure validate e condivise. D’altro canto, la bassa affluenza di pazienti pediatrici, il numero poco elevato di PSA effettuate e la carenza di personale, sono ostacoli rilevanti all’implementazione di questa pratica. I medesimi risultati sono stati parimente riscontrati in realtà simili indagate con lo stesso strumento, che si discostano dalla realtà europea la quale, sebbene in modo eterogeneo, risulta più vicina all’applicazione delle linee guida e all’erogazione di standard di cura in quest’ambito. Conclusioni: Un percorso formativo univoco e trasversale, innanzitutto, un approccio standardizzato rispetto al dolore e all’ansia nel piccolo paziente, la definizione di protocolli e procedure validate, la presenza di un’equipe con conoscenze aggiornate e condivise, e l’effettiva disponibilità di dispositivi e strumenti nella realtà operativa, risultano essere gli elementi fondamentali verso cui orientarsi per una migliore implementazione delle linee guida sul tema. Parole Chiave: Analgosedazione procedurale, sedazione e analgesia, analgesia nei dipartimenti di emergenza, analgesia al di fuori della sala operatoria, sedazione intranasale, effetti avversi, Protossido di Azoto, Midazolam, Fentanyl, ansiolitici, digiuno. Key Words: Pediatric procedural sedation, sedation and analgesia, analgesia in emergency department, analgesia outside the operating room, intranasal sedation, adverse effect, Nitrous Oxide, Midazolam, Fentanyl, anti-anxiety agents e fasting.
Analgosedazione procedurale minima-lieve in Pediatria d’urgenza: indagine conoscitiva al fine di implementare adeguati standard di cure e modelli di assistenza omogenei
LANGELI, MARTINA
2021/2022
Abstract
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/38235