La schizofrenia è un disturbo universale che colpisce oggi circa 23 milioni di persone e causa in chi ne è affetto un’alterazione del pensiero, della percezione e dell’affettività. I primi sintomi compaiono nei ragazzi giovani, tra i 15 ed i 35 anni e possono essere distinti in sintomi negativi o positivi. Questi possono essere diversi come disturbi del comportamento, allucinazioni, alterazione dell’affettività, manifestazioni di rabbia o aggressività; questi causano nella persona un disagio psichico, andando a compromettere l’autonomia e ostacolando il rapporto relazionale. Al disturbo mentale sono spesso associati preconcetti e pregiudizio, che alimentano lo stigma nei confronti di chi ne soffre. Lo stigma ostacola il percorso di cure del paziente che ne è affetto e limita di conseguenza l’aderenza alle cure. Vi è necessità di evitare questa discriminazione, così da migliorare la compliance del paziente al processo di cure. Il paziente schizofrenico necessita spesso di un ricovero ospedaliero, dove intraprendere un percorso di cura, questo mediante una terapia psicoterapica e farmacologica, ma anche riabilitativa. Per avere un buon risultato terapeutico è necessario che le figure sanitarie siano preparate adeguatamente alla gestione di questo tipo di pazienti, conoscendo le migliori modalità di approccio alla patologia psichiatrica. In questo ambito sono necessarie conoscenze specifiche da parte del personale sanitario, che spesso vengono a mancare, mettendo in difficoltà sia il paziente che il personale stesso, il quale si sente inadeguato a svolgere il proprio lavoro. In conseguenza questa mancanza di conoscenza e l’incapacità di instaurare una buona relazione terapeutica provoca nel paziente scarsa compliance terapeutica e perdita di fiducia verso chi lo assiste.

La relazione terapeutica tra infermiere e paziente affetto da schizofrenia paranoide.

PAVANEL, NICOLE
2021/2022

Abstract

La schizofrenia è un disturbo universale che colpisce oggi circa 23 milioni di persone e causa in chi ne è affetto un’alterazione del pensiero, della percezione e dell’affettività. I primi sintomi compaiono nei ragazzi giovani, tra i 15 ed i 35 anni e possono essere distinti in sintomi negativi o positivi. Questi possono essere diversi come disturbi del comportamento, allucinazioni, alterazione dell’affettività, manifestazioni di rabbia o aggressività; questi causano nella persona un disagio psichico, andando a compromettere l’autonomia e ostacolando il rapporto relazionale. Al disturbo mentale sono spesso associati preconcetti e pregiudizio, che alimentano lo stigma nei confronti di chi ne soffre. Lo stigma ostacola il percorso di cure del paziente che ne è affetto e limita di conseguenza l’aderenza alle cure. Vi è necessità di evitare questa discriminazione, così da migliorare la compliance del paziente al processo di cure. Il paziente schizofrenico necessita spesso di un ricovero ospedaliero, dove intraprendere un percorso di cura, questo mediante una terapia psicoterapica e farmacologica, ma anche riabilitativa. Per avere un buon risultato terapeutico è necessario che le figure sanitarie siano preparate adeguatamente alla gestione di questo tipo di pazienti, conoscendo le migliori modalità di approccio alla patologia psichiatrica. In questo ambito sono necessarie conoscenze specifiche da parte del personale sanitario, che spesso vengono a mancare, mettendo in difficoltà sia il paziente che il personale stesso, il quale si sente inadeguato a svolgere il proprio lavoro. In conseguenza questa mancanza di conoscenza e l’incapacità di instaurare una buona relazione terapeutica provoca nel paziente scarsa compliance terapeutica e perdita di fiducia verso chi lo assiste.
2021
The therapeutic relationship between nurse and a patient with paranoid schizophrenia.
schizofrenia
paranoide
infermiere
relazione cura
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