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Introduzione: L’alopecia è l’effetto avverso più temuto e sconvolgente del trattamento chemioterapico ed ha un forte impatto sulla qualità di vita dei malati oncologici. L’alopecia può essere evitata, o quantomeno ridotta, tramite l’utilizzo del sistema di raffreddamento del cuoio capelluto (SC). Il paziente in trattamento con questo dispositivo richiede particolari attenzioni da parte dell’infermiere in quanto, dal punto di vista psicofisico, sta attraversando un momento difficile e delicato della sua vita. Obiettivo: L’obiettivo di questa revisione della letteratura è quello di analizzare se l’utilizzo del sistema di raffreddamento del cuoio capelluto nelle persone in trattamento chemioterapico a rischio di sviluppo di alopecia possa migliorare la qualità di vita (QoL), o, se invece, possa essere causa di ulteriore disagio dovuto agli effetti avversi del trattamento. Si vuole poi valutare il ruolo attivo dell’infermiere sia dal punto di vista del supporto emotivo al paziente, ma anche dal punto di vista educativo nello sviluppare strategie atte a migliorare la qualità del trattamento e di conseguenza anche la qualità di vita del soggetto ad esso sottoposto. Materiali e metodi: E’ stata effettuata una revisione sistematica della letteratura utilizzando le banche dati Pub Med e Google Scholar includendo articoli pubblicati negli ultimi 20 anni. Dalla revisione bibliografica sono stati selezionati 10 articoli che descrivono gli effetti del dispositivo di raffreddamento sulla qualità di vita, la tollerabilità, gli effetti collaterali, il ruolo dell’infermiere nella gestione dell’impatto emotivo correlato al rischio di sviluppo di alopecia, la gestione infermieristica ed infine l’educazione alla cura dei capelli a domicilio. Risultati: Dalla ricerca è emerso che l’utilizzo del sistema di raffreddamento del cuoio capelluto nei pazienti sottoposti a chemioterapia che presentano alopecia, nei casi con esito positivo ed efficace, è associato ad un migliore benessere ed una migliore qualità di vita. I principali effetti avversi provocati dal casco refrigerante sono: sensazione di freddo, cefalea, sensazione di pesantezza alla testa, dolore al cuoio capelluto, vertigini, nausea, vomito, parestesie, prurito, pelle secca, intorpidimento, disagio psicologico, ansia, claustrofobia, eruzioni cutanee, pesantezza del casco e lesioni da freddo. Discussione e conclusione: L’infermiere svolge un ruolo fondamentale nell’assistenza della persona a rischio di sviluppo di alopecia, trattata con l’ipotermia del cuoio capelluto. In particolare, l’infermiere deve garantire la propria vicinanza alla persona, fornire informazioni al paziente e ai caregivers, garantire assistenza prima, durante e dopo il trattamento ed informare sull’adeguata educazione della cura dei capelli da eseguire a domicilio.

IL RISCHIO DI ALOPECIA NEL MALATO ONCOLOGICO IN TERAPIA CHEMIOTERAPICA: GLI EFFETTI SULLA QUALITA' DI VITA E L'UTILIZZO DEL CASCO REFRIGERANTE. REVISIONE DELLA LETTERATURA

RECH, LAURA
2021/2022

Abstract

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2021
THE RISK OF ALOPECIA IN CANCER PATIENTS UNDERGOING CHEMOTHERAPY: THE EFFECTS ON QUALITY OF LIFE AND THE USE OF THE SCALP COOLING SYSTEM. A LITERATURE REVIEW.
Introduzione: L’alopecia è l’effetto avverso più temuto e sconvolgente del trattamento chemioterapico ed ha un forte impatto sulla qualità di vita dei malati oncologici. L’alopecia può essere evitata, o quantomeno ridotta, tramite l’utilizzo del sistema di raffreddamento del cuoio capelluto (SC). Il paziente in trattamento con questo dispositivo richiede particolari attenzioni da parte dell’infermiere in quanto, dal punto di vista psicofisico, sta attraversando un momento difficile e delicato della sua vita. Obiettivo: L’obiettivo di questa revisione della letteratura è quello di analizzare se l’utilizzo del sistema di raffreddamento del cuoio capelluto nelle persone in trattamento chemioterapico a rischio di sviluppo di alopecia possa migliorare la qualità di vita (QoL), o, se invece, possa essere causa di ulteriore disagio dovuto agli effetti avversi del trattamento. Si vuole poi valutare il ruolo attivo dell’infermiere sia dal punto di vista del supporto emotivo al paziente, ma anche dal punto di vista educativo nello sviluppare strategie atte a migliorare la qualità del trattamento e di conseguenza anche la qualità di vita del soggetto ad esso sottoposto. Materiali e metodi: E’ stata effettuata una revisione sistematica della letteratura utilizzando le banche dati Pub Med e Google Scholar includendo articoli pubblicati negli ultimi 20 anni. Dalla revisione bibliografica sono stati selezionati 10 articoli che descrivono gli effetti del dispositivo di raffreddamento sulla qualità di vita, la tollerabilità, gli effetti collaterali, il ruolo dell’infermiere nella gestione dell’impatto emotivo correlato al rischio di sviluppo di alopecia, la gestione infermieristica ed infine l’educazione alla cura dei capelli a domicilio. Risultati: Dalla ricerca è emerso che l’utilizzo del sistema di raffreddamento del cuoio capelluto nei pazienti sottoposti a chemioterapia che presentano alopecia, nei casi con esito positivo ed efficace, è associato ad un migliore benessere ed una migliore qualità di vita. I principali effetti avversi provocati dal casco refrigerante sono: sensazione di freddo, cefalea, sensazione di pesantezza alla testa, dolore al cuoio capelluto, vertigini, nausea, vomito, parestesie, prurito, pelle secca, intorpidimento, disagio psicologico, ansia, claustrofobia, eruzioni cutanee, pesantezza del casco e lesioni da freddo. Discussione e conclusione: L’infermiere svolge un ruolo fondamentale nell’assistenza della persona a rischio di sviluppo di alopecia, trattata con l’ipotermia del cuoio capelluto. In particolare, l’infermiere deve garantire la propria vicinanza alla persona, fornire informazioni al paziente e ai caregivers, garantire assistenza prima, durante e dopo il trattamento ed informare sull’adeguata educazione della cura dei capelli da eseguire a domicilio.
alopecia
scalp cooling
quality of life
side effects
tolerability
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38255