Le emorragie massive sono ancora oggi la principale causa di morte nel paziente politraumatizzato: i presidi a disposizione dei soccorritori si stanno dunque evolvendo a seconda della tipologia e gravità della ferita della singola persona. In questo testo sono state riportate le ultime frontiere nella gestione delle emorragie massive esterne, concentrando la ricerca sulle ultime novità nel campo della medicina extraospedaliera. Questa revisione della letteratura è stata volutamente limitata alle emorragie di addome, arti, bacino, collo e torace anche se alcuni di questi strumenti potrebbero essere potenzialmente usati per altri distretti. Attraverso una revisione della più recente letteratura, si sono valutati i vantaggi e gli svantaggi di questi presidi innovativi, alcuni dei quali non ancora adottati dai presidi ospedalieri italiani ma sono nati e implementati in ambito militare. L’obiettivo di questa ricerca è quello di individuare degli strumenti efficaci, semplici e veloci da utilizzare in ambiente extraospedaliero, quando le risorse umane sono poche e bisogna gestire più aspetti contemporaneamente. La maggior parte di questi ausili possono essere utilizzati dall’infermiere in autonomia, anche se altri sono ancora oggetto di studi e ricerche per quanto riguarda la loro sicurezza se usati in ambiente preospedaliero. Il tourniquet, il pelvic binder, REBOA, iTClamp, XSTAT, RESQUE FOAM, acido tranexamico, garze emostatiche in chitosano e caolino, wound packing, bendaggio compressivo e la pressione bimanuale dell’aorta si sono tutti rivelati efficaci e sicuri nella gestione dell’emorragia massiva esterna, anche se necessitano di una formazione specializzata per il loro utilizzo.
GESTIONE INFERMIERISTICA DELL'EMORRAGIA MASSIVA ESTERNA IN AMBIENTE EXTRAOSPEDALIERO
SANDRI, GIOVANNA
2021/2022
Abstract
Le emorragie massive sono ancora oggi la principale causa di morte nel paziente politraumatizzato: i presidi a disposizione dei soccorritori si stanno dunque evolvendo a seconda della tipologia e gravità della ferita della singola persona. In questo testo sono state riportate le ultime frontiere nella gestione delle emorragie massive esterne, concentrando la ricerca sulle ultime novità nel campo della medicina extraospedaliera. Questa revisione della letteratura è stata volutamente limitata alle emorragie di addome, arti, bacino, collo e torace anche se alcuni di questi strumenti potrebbero essere potenzialmente usati per altri distretti. Attraverso una revisione della più recente letteratura, si sono valutati i vantaggi e gli svantaggi di questi presidi innovativi, alcuni dei quali non ancora adottati dai presidi ospedalieri italiani ma sono nati e implementati in ambito militare. L’obiettivo di questa ricerca è quello di individuare degli strumenti efficaci, semplici e veloci da utilizzare in ambiente extraospedaliero, quando le risorse umane sono poche e bisogna gestire più aspetti contemporaneamente. La maggior parte di questi ausili possono essere utilizzati dall’infermiere in autonomia, anche se altri sono ancora oggetto di studi e ricerche per quanto riguarda la loro sicurezza se usati in ambiente preospedaliero. Il tourniquet, il pelvic binder, REBOA, iTClamp, XSTAT, RESQUE FOAM, acido tranexamico, garze emostatiche in chitosano e caolino, wound packing, bendaggio compressivo e la pressione bimanuale dell’aorta si sono tutti rivelati efficaci e sicuri nella gestione dell’emorragia massiva esterna, anche se necessitano di una formazione specializzata per il loro utilizzo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Sandri_Giovanna.pdf
accesso riservato
Dimensione
1.17 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.17 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/38260