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Introduzione: L’Emorragia post partum (EPP) è definita come la prima causa di mortalità e grave morbosità materna; è infatti responsabile di circa un quarto delle morti che avvengono, non solo in paesi a basso reddito, ma nelle ultime decadi è riportato un incremento anche nei paesi ad alte risorse. Tra le criticità emerse sono presenti l’inadeguata comunicazione tra i professionisti, l’incapacità di apprezzare la gravità del problema e il ritardo di diagnosi e di trattamento dell’evento. Questo dato va interpretato come punto di partenza per il miglioramento della gestione di questa grave emergenza con l’obiettivo di ridurre gli esiti negativi per la madre e il neonato. L’EPP rappresenta uno degli eventi di più complessa gestione in ambito ostetrico: una delle metodiche che permette di migliorarne la gestione è rappresentata dalla simulazione. Scopo dello studio: avvalorare la simulazione come metodo di apprendimento e sviluppo delle soft skills. Questo metodo risulta trasversalmente applicabile in tutti i contesti in cui è interessato un team di lavoro e ne consegue l’importanza di coltivarlo e svilupparlo in maniera tale da preparare gli studenti ad affrontare diverse emergenze ostetriche. Inoltre, la pratica della simulazione ha lo scopo non solo di permette al personale operativo di migliorare le proprie competenze tecniche, ma anche di valutare la gestione dell’EPP, che determinerà una maggior presa di coscienza e un incremento dell’interesse verso l’argomento. Materiali e metodi: Le sessioni di simulazioni si sono svolte nei mesi di settembre e ottobre 2022 e la popolazione presa in esame è costituita da specializzandi del 1°e 2° anno della Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia e studentesse del Corso di Laurea in Ostetricia dell’Università degli Studi di Padova. La simulazione di EPP, con registrazione audio-video, prevedeva tre incontri compresi di prebriefing, scenario e debriefing, con la suddivisione degli studenti in 9 gruppi di 4-5 persone. Questionari (pre e post simulazione) e relativo debriefing, derivanti dagli incontri proposti a distanza di 15 e 30 giorni dalla prima simulazione, sono stati presi come strumenti di valutazione. L’analisi dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi prefissati facendo affrontare ai discenti, durante la terza ed ultima simulazione, un’emergenza differente: la gestione della crisi eclamptica. Risultati/discussione: Tutti i partecipanti hanno valutato l’esperienza di simulazione utile per la pratica lavorativa (range 0-10), con una votazione superiore a 8, come per quanto riguarda la possibilità di apprendere come lavorare in team e l’apprendimento clinico in simulazione. Inoltre, tutti i partecipanti hanno sottolineato come l’aver partecipato alla simulazione abbia migliorato la loro performance sul luogo di lavoro. I dati generati dai questionari, quindi, sottolineano che gli studenti hanno percepito la simulazione come un ottimo metodo di apprendimento, da includere nel percorso di formazione, e utile per lo sviluppo delle soft skills. Conclusioni: L’utilizzo di scenari simulati, che riprendono nella maniera più fedele possibile l’evento reale, risulta efficace nel garantire un rapido e proficuo apprendimento di un’emergenza ostetrica, e stimolare il confronto e il miglioramento personale dei discenti grazie al debriefing. I risultati hanno infatti evidenziato come la pratica in ambiente controllato dell’emergenza ostetrica porti ad un elevato grado di soddisfazione, con addirittura il 94,7% dei soggetti che considera estremamente funzionale l’allenamento in ambiente controllato. Infine, è emersa la necessità di sviluppare maggiormente le non techinical skills, in termini di lavoro in team e miglioramento della comunicazione tra operatori e con i pazienti.

L'EMORRAGIA POST PARTUM: come la simulazione e il teamwork influenzano la pratica clinica.

SCALCO, AMBRA
2021/2022

Abstract

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2021
POST PARTUM HEMORRHAGE: how simulation and teamwork affect clinical practice.
Introduzione: L’Emorragia post partum (EPP) è definita come la prima causa di mortalità e grave morbosità materna; è infatti responsabile di circa un quarto delle morti che avvengono, non solo in paesi a basso reddito, ma nelle ultime decadi è riportato un incremento anche nei paesi ad alte risorse. Tra le criticità emerse sono presenti l’inadeguata comunicazione tra i professionisti, l’incapacità di apprezzare la gravità del problema e il ritardo di diagnosi e di trattamento dell’evento. Questo dato va interpretato come punto di partenza per il miglioramento della gestione di questa grave emergenza con l’obiettivo di ridurre gli esiti negativi per la madre e il neonato. L’EPP rappresenta uno degli eventi di più complessa gestione in ambito ostetrico: una delle metodiche che permette di migliorarne la gestione è rappresentata dalla simulazione. Scopo dello studio: avvalorare la simulazione come metodo di apprendimento e sviluppo delle soft skills. Questo metodo risulta trasversalmente applicabile in tutti i contesti in cui è interessato un team di lavoro e ne consegue l’importanza di coltivarlo e svilupparlo in maniera tale da preparare gli studenti ad affrontare diverse emergenze ostetriche. Inoltre, la pratica della simulazione ha lo scopo non solo di permette al personale operativo di migliorare le proprie competenze tecniche, ma anche di valutare la gestione dell’EPP, che determinerà una maggior presa di coscienza e un incremento dell’interesse verso l’argomento. Materiali e metodi: Le sessioni di simulazioni si sono svolte nei mesi di settembre e ottobre 2022 e la popolazione presa in esame è costituita da specializzandi del 1°e 2° anno della Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia e studentesse del Corso di Laurea in Ostetricia dell’Università degli Studi di Padova. La simulazione di EPP, con registrazione audio-video, prevedeva tre incontri compresi di prebriefing, scenario e debriefing, con la suddivisione degli studenti in 9 gruppi di 4-5 persone. Questionari (pre e post simulazione) e relativo debriefing, derivanti dagli incontri proposti a distanza di 15 e 30 giorni dalla prima simulazione, sono stati presi come strumenti di valutazione. L’analisi dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi prefissati facendo affrontare ai discenti, durante la terza ed ultima simulazione, un’emergenza differente: la gestione della crisi eclamptica. Risultati/discussione: Tutti i partecipanti hanno valutato l’esperienza di simulazione utile per la pratica lavorativa (range 0-10), con una votazione superiore a 8, come per quanto riguarda la possibilità di apprendere come lavorare in team e l’apprendimento clinico in simulazione. Inoltre, tutti i partecipanti hanno sottolineato come l’aver partecipato alla simulazione abbia migliorato la loro performance sul luogo di lavoro. I dati generati dai questionari, quindi, sottolineano che gli studenti hanno percepito la simulazione come un ottimo metodo di apprendimento, da includere nel percorso di formazione, e utile per lo sviluppo delle soft skills. Conclusioni: L’utilizzo di scenari simulati, che riprendono nella maniera più fedele possibile l’evento reale, risulta efficace nel garantire un rapido e proficuo apprendimento di un’emergenza ostetrica, e stimolare il confronto e il miglioramento personale dei discenti grazie al debriefing. I risultati hanno infatti evidenziato come la pratica in ambiente controllato dell’emergenza ostetrica porti ad un elevato grado di soddisfazione, con addirittura il 94,7% dei soggetti che considera estremamente funzionale l’allenamento in ambiente controllato. Infine, è emersa la necessità di sviluppare maggiormente le non techinical skills, in termini di lavoro in team e miglioramento della comunicazione tra operatori e con i pazienti.
Emorragia
Simulazione
Teamwork
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38287