INTRODUZIONE: L’OMS, pone la salute sessuale tra i requisiti principi e tra i diritti basilari di un essere umano, evidenziando ulteriormente la complessità dei soggetti, la cui salute non può essere suddivisa in sezioni, ma studiata e affrontata nella sua interezza. Le infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono la causa di un gran numero di malattie diffuse nel mondo con sintomatologia sia acuta che cronica e che interessano milioni di cittadini, avendo oltre ad un carico assistenziale anche uno di spesa sanitaria. Ad oggi 30 sono le IST conosciute, le quali sono distinte in base ai patogeni, quali batteri, virus, protozoi e parassiti, che si manifestano con una sintomatologia più o meno grave. Dai dati emerge che, in Italia dal 1991 al 2019, vi sono stati 140.874 nuovi casi di IST. Dal 1991 al 2004 il numero di segnalazioni era stabile, con una media di 3.994 casi annui, dal 2005 al 2019 vi è stato, invece, un incremento del 41,8%. MATERIALI E METODI: Al fine di indagare sulle conoscenze a riguardo delle IST nella popolazione dell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (ASFO), in un target d’età tra i 14 e i 60 anni, è stato creato e pubblicato on line un questionario. Questo è composto da 28 items che hanno permesso di mettere in luce i dubbi e le conoscenze sulla trasmissibilità, sul rischio e la prevenzione delle IST. I questionari sono stati elaborati in un foglio Excel, esaminando separatamente i dati della popolazione rappresentata dai professionisti sanitari, che rappresentano il 30% del campione. RISULTATI: Il genere e l’orientamento maggiormente rappresentato è quello femminile eterosessuale. Più della metà del campione utilizza un contraccettivo, ma la ragione principale che spinge al suo utilizzo è di evitare gravidanze inattese piuttosto che proteggersi dalle IST, dato che può essere spiegato dal fatto che l’82,6% della popolazione vive una relazione stabile e quindi il suo uso lo ritiene superfluo. Dai dati raccolti la conoscenza di base della popolazione in merito alle IST è considerabile buona, però la maggiorparte del campione non è informato della possibilità di utilizzo di ulteriori strumenti come il dental dam. Inoltre, il 3,6% della popolazione ritiene la pillola efficace contro IST. Per quanto riguarda il rischio di contratte un IST, il 50% del campione ritiene che questo sia elevato se ha rapporti omosessuali, mentre 50% non lo ritiene rischioso. Per quanto riguarda le conoscenze dei centri che danno assistenza (diagnosi e cura delle IST), il 92,2% ne è a conoscenza e l’1.2% si è sottoposto al test HIV in anonimato presso il dipartimento di prevenzione dell’ASFO. Il 49,9% e il 64% hanno acquisto le conoscenze sulla contraccezione e sulle IST a scuola. Il 53.8% del campione non ha mai fatto un test per l’HIV, mentre di quel 46,2% che ha eseguito un test HIV nella sua vita, lo ha fatto presso il dipartimento di prevenzione. Nella popolazione sanitaria, il 21% dei rispondenti, ritiene che lo scambio di taglianti (es. aghi, lame, siringhe) non sia un fattore di rischio per la trasmissione delle IST. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: dai dati raccolti si evidenzia che la contraccezione viene utilizzata prevalentemente per evitare una gravidanza e non viene percepita come una protezione per le IST e che vi è una buona consapevolezza sulla tipologia di trasmissione delle stesse. È da segnalare che vi sono delle lacune formative nei professionisti sanitari, che potrebbero dare spunto a dei progetti

Indagine sulle conoscenze e percezione del rischio delle infezioni sessualmente trasmesse nella popolazione dell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale

BORTOLIN, GIULIA
2021/2022

Abstract

INTRODUZIONE: L’OMS, pone la salute sessuale tra i requisiti principi e tra i diritti basilari di un essere umano, evidenziando ulteriormente la complessità dei soggetti, la cui salute non può essere suddivisa in sezioni, ma studiata e affrontata nella sua interezza. Le infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono la causa di un gran numero di malattie diffuse nel mondo con sintomatologia sia acuta che cronica e che interessano milioni di cittadini, avendo oltre ad un carico assistenziale anche uno di spesa sanitaria. Ad oggi 30 sono le IST conosciute, le quali sono distinte in base ai patogeni, quali batteri, virus, protozoi e parassiti, che si manifestano con una sintomatologia più o meno grave. Dai dati emerge che, in Italia dal 1991 al 2019, vi sono stati 140.874 nuovi casi di IST. Dal 1991 al 2004 il numero di segnalazioni era stabile, con una media di 3.994 casi annui, dal 2005 al 2019 vi è stato, invece, un incremento del 41,8%. MATERIALI E METODI: Al fine di indagare sulle conoscenze a riguardo delle IST nella popolazione dell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (ASFO), in un target d’età tra i 14 e i 60 anni, è stato creato e pubblicato on line un questionario. Questo è composto da 28 items che hanno permesso di mettere in luce i dubbi e le conoscenze sulla trasmissibilità, sul rischio e la prevenzione delle IST. I questionari sono stati elaborati in un foglio Excel, esaminando separatamente i dati della popolazione rappresentata dai professionisti sanitari, che rappresentano il 30% del campione. RISULTATI: Il genere e l’orientamento maggiormente rappresentato è quello femminile eterosessuale. Più della metà del campione utilizza un contraccettivo, ma la ragione principale che spinge al suo utilizzo è di evitare gravidanze inattese piuttosto che proteggersi dalle IST, dato che può essere spiegato dal fatto che l’82,6% della popolazione vive una relazione stabile e quindi il suo uso lo ritiene superfluo. Dai dati raccolti la conoscenza di base della popolazione in merito alle IST è considerabile buona, però la maggiorparte del campione non è informato della possibilità di utilizzo di ulteriori strumenti come il dental dam. Inoltre, il 3,6% della popolazione ritiene la pillola efficace contro IST. Per quanto riguarda il rischio di contratte un IST, il 50% del campione ritiene che questo sia elevato se ha rapporti omosessuali, mentre 50% non lo ritiene rischioso. Per quanto riguarda le conoscenze dei centri che danno assistenza (diagnosi e cura delle IST), il 92,2% ne è a conoscenza e l’1.2% si è sottoposto al test HIV in anonimato presso il dipartimento di prevenzione dell’ASFO. Il 49,9% e il 64% hanno acquisto le conoscenze sulla contraccezione e sulle IST a scuola. Il 53.8% del campione non ha mai fatto un test per l’HIV, mentre di quel 46,2% che ha eseguito un test HIV nella sua vita, lo ha fatto presso il dipartimento di prevenzione. Nella popolazione sanitaria, il 21% dei rispondenti, ritiene che lo scambio di taglianti (es. aghi, lame, siringhe) non sia un fattore di rischio per la trasmissione delle IST. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI: dai dati raccolti si evidenzia che la contraccezione viene utilizzata prevalentemente per evitare una gravidanza e non viene percepita come una protezione per le IST e che vi è una buona consapevolezza sulla tipologia di trasmissione delle stesse. È da segnalare che vi sono delle lacune formative nei professionisti sanitari, che potrebbero dare spunto a dei progetti
2021
Survey of knowledge and notion of risk about sexually trasmitted infections of Local Health Unit Western Friuli’s population
conoscenza
percezione
rischio
ist
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38317