INTRODUZIONE: Il numero delle persone con diagnosi di IST negli ultimi anni è andato aumentando progressivamente a livello Nazionale e nella Provincia di Udine. La pandemia ha influenzato l'andamento ed ostacolato l'utilizzo delle pratiche di test delle MST. MATERIALI E METODI: Vi è stata una raccolta retrospettiva dei dati disponibili sui casi diagnosticati di sifilide dall'ambulatorio MST del DdP di Udine di ASUFC nel periodo 2011-2021 e dei dati notificati con denuncia obbligatoria del sistema regionale confrontandoli con quelli nazionali. Raccolti in modo anonimo e aggregato, hanno permesso l’analisi dell’affluenza all’ambulatorio, degli aspetti socio-demografiche, delle caratteristiche dei casi diagnosticati e della tipologia del rischio dell’utenza. Si è valutato l’effetto che la pandemia ha avuto sulle diagnosi nell’ambulatorio. RISULTATI E DISCUSSIONE: Dal 2011 al 2021, 4595 persone che si sono rivolte all’ambulatorio ed hanno eseguito lo screening per la ricerca di una IST, di queste 699 sono risultati positivi ad una IST e hanno fatto ricorso alle terapie prescritte dal medico. Tra tutte le infezioni riscontrate, la sifilide è presente in un caso ogni 6 e rappresenta il 16% di tutte le infezioni diagnosticate, i casi di sifilide riscontrati sono il 2,5%. L’età mediana dei soggetti con sifilide I-II è stata di 39,5 anni (IQR 29-50 anni), a livello Nazionale è stata di 36 anni (IQR 29-45 anni), più giovani rispetto al campione in studio. Stratificando per fascia di età risultano più colpiti i soggetti appartenenti alla fascia 40-44 anni. I cittadini italiani rappresentano il 75%, i cittadini extra-europei 19% quelli europei 6%. Nel 2020 con l’inizio della pandemia vi è una diminuzione dei casi del 58% rispetto all’anno precedente. L’analisi del periodo inizio sintomi e diagnosi dei casi confermati di sifilide che conferma il ritardo diagnostico 48 giorni, rispetto al periodo prepandemico. I soggetti hanno dichiarato quale tipologia di rischio in maggioranza i rapporti omosessuali (50) e tra questi il 90% sono MSM. I rapporti sessuali dichiarati più a rischio sono quelli non protetti o dove i metodi contraccettivi di barriera non hanno funzionato. CONCLUSIONI: Si conferma che le MST rappresentano un importante problema di sanità pubblica e che la pandemia ha influenzato l’accesso all’ambulatorio, comportando un notevole ritardo del riscontro diagnostico. Va sottolineata l’importanza di una migliore accuratezza nella raccolta dei dati, per permettere una conoscenza più approfondita dell’utenza. È necessario incrementare le attività di informazione sulle IST, educare alla salute sessuale, incentivare l’uso corretto del condom e aumentare la consapevolezza sul consumo dell’alcool e sostanze stupefacenti attraverso interventi mirati negli adolescenti e nei gruppi maggiormente a rischio.

ANALISI RETROSPETTIVA DEI CASI DI SIFILIDE DIAGNOSTICATI DAL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DI UDINE NEL PERIODO PRE E POST PANDEMIA

SPANGHERO, DAVIDE
2021/2022

Abstract

INTRODUZIONE: Il numero delle persone con diagnosi di IST negli ultimi anni è andato aumentando progressivamente a livello Nazionale e nella Provincia di Udine. La pandemia ha influenzato l'andamento ed ostacolato l'utilizzo delle pratiche di test delle MST. MATERIALI E METODI: Vi è stata una raccolta retrospettiva dei dati disponibili sui casi diagnosticati di sifilide dall'ambulatorio MST del DdP di Udine di ASUFC nel periodo 2011-2021 e dei dati notificati con denuncia obbligatoria del sistema regionale confrontandoli con quelli nazionali. Raccolti in modo anonimo e aggregato, hanno permesso l’analisi dell’affluenza all’ambulatorio, degli aspetti socio-demografiche, delle caratteristiche dei casi diagnosticati e della tipologia del rischio dell’utenza. Si è valutato l’effetto che la pandemia ha avuto sulle diagnosi nell’ambulatorio. RISULTATI E DISCUSSIONE: Dal 2011 al 2021, 4595 persone che si sono rivolte all’ambulatorio ed hanno eseguito lo screening per la ricerca di una IST, di queste 699 sono risultati positivi ad una IST e hanno fatto ricorso alle terapie prescritte dal medico. Tra tutte le infezioni riscontrate, la sifilide è presente in un caso ogni 6 e rappresenta il 16% di tutte le infezioni diagnosticate, i casi di sifilide riscontrati sono il 2,5%. L’età mediana dei soggetti con sifilide I-II è stata di 39,5 anni (IQR 29-50 anni), a livello Nazionale è stata di 36 anni (IQR 29-45 anni), più giovani rispetto al campione in studio. Stratificando per fascia di età risultano più colpiti i soggetti appartenenti alla fascia 40-44 anni. I cittadini italiani rappresentano il 75%, i cittadini extra-europei 19% quelli europei 6%. Nel 2020 con l’inizio della pandemia vi è una diminuzione dei casi del 58% rispetto all’anno precedente. L’analisi del periodo inizio sintomi e diagnosi dei casi confermati di sifilide che conferma il ritardo diagnostico 48 giorni, rispetto al periodo prepandemico. I soggetti hanno dichiarato quale tipologia di rischio in maggioranza i rapporti omosessuali (50) e tra questi il 90% sono MSM. I rapporti sessuali dichiarati più a rischio sono quelli non protetti o dove i metodi contraccettivi di barriera non hanno funzionato. CONCLUSIONI: Si conferma che le MST rappresentano un importante problema di sanità pubblica e che la pandemia ha influenzato l’accesso all’ambulatorio, comportando un notevole ritardo del riscontro diagnostico. Va sottolineata l’importanza di una migliore accuratezza nella raccolta dei dati, per permettere una conoscenza più approfondita dell’utenza. È necessario incrementare le attività di informazione sulle IST, educare alla salute sessuale, incentivare l’uso corretto del condom e aumentare la consapevolezza sul consumo dell’alcool e sostanze stupefacenti attraverso interventi mirati negli adolescenti e nei gruppi maggiormente a rischio.
2021
RETROSPECTIVE ANALYSIS ON CASES OF SYPHILIS DIAGNOSED BY THE DEPARTMENT OF PREVENTION OF UDINE IN THE PRE AND POST-PANDEMIC
SIFILIDE
DIAGNOSI
NOTIFICA
PANDEMIA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38324