RIASSUNTO Background e presupposti dello studio: Il parto a domicilio prevede l’espletamento del parto all’interno dell’abitazione della gravida, assistito esclusi-vamente da personale ostetrico. Il parto a domicilio è una scelta della coppia e pre-vede la presa in carico da parte di un’ostetrica o un gruppo di ostetriche non oltre le 32 settimane e fino al termine del puerperio. Tale fenomeno riguarda una piccola percentuale delle nascite in Italia che negli ultimi anni si è aggirata intorno allo 0,1%. Scopo dello studio: Lo scopo dello studio è quello di analizzare il fenomeno del parto a domicilio dal punto di vista medico-legale, ovvero quali linee guida o do-cumenti regolano l’attuazione del parto a domicilio in Italia, prendendo in esame anche linee guida internazionali. Alla luce di tale confronto, l’obiettivo di questo lavoro di tesi è identificare quale documento possa guidare la pratica clinica. Materiali e metodi: I documenti presi in esame sono le linee guida del National Institute for Health and Care Excellence “Intrapartum care for healty women and babies”, il documento dell’Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità “Il parto a domicilio e in casa maternità: il ruolo e le modalità assistenziali dell’Associazione Nazionale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità” e le linee di indirizzo “Assistenza al travaglio e al parto fisiologi-co in ambiente extraospedaliero” del Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna. In Italia esistono linee guida sul parto a domicilio anche in Lombardia, Piemonte e Lazio, sono state scelte le linee di indirizzo della regione Emilia-Romagna perché tali linee di indirizzo sono le più recenti tra quelle delle varie re-gioni (ultimo aggiornamento di settembre 2021) e perché esse presentano delle ca-ratteristiche di rilievo per l’analisi. Risultati: Sono stati individuati e analizzati i seguenti concetti chiave: le condizio-ni che permettono l’assistenza extra-ospedaliera analizzate da tre prospettive di-verse (le caratteristiche che deve possedere l’ostetrica per assistere il parto in am-biente extra-ospedaliero, le condizioni della gravidanza per cui una donna può af-frontare il parto in ambiente extra-ospedaliero, le caratteristiche che deve avere il domicilio per poter ospitare il parto); le motivazioni che richiedono il trasferimento delle cure in ospedale suddivise in motivazioni strettamente correlate alla salute materna e quelle correlate alla salute del neonato; l’assistenza al neonato fisiologi-co; l’assistenza nel post partum e nel puerperio; come documentare l’assistenza erogata. Conclusioni: In Italia, rispetto al contesto inglese, confrontato attraverso le linee guida del NICE, il parto a domicilio non è proposto come un’alternativa di uguale fruibilità al parto ospedaliero. Il documento dell’Associazione Nascere in Casa dovrebbe essere il riferimento più corretto per chi intende assistere i parti a domici-lio su territorio nazionale, tuttavia tale associazione non risponde ai requisiti previ-sti dalla legge n° 24 del 2017 per avere validità e le informazioni ivi contenute so-no emerse essere poco precise nell’analisi di tutti i temi trattati. Le linee di indiriz-zo della regione Emilia-Romagna risultano un documento completo, dettagliato e pragmatico, utile riferimento per la pratica clinica dell’ostetrica che assiste il parto a domicilio. Si rileva come criticità una difformità tra le regioni: manca una linea guida valida e autorevole a livello nazionale capace di regolamentare l’assistenza al parto a domicilio.

Aspetti medico-legali del parto a domicilio assistito dall'ostetrica

GIORDANO, AGNESE
2021/2022

Abstract

RIASSUNTO Background e presupposti dello studio: Il parto a domicilio prevede l’espletamento del parto all’interno dell’abitazione della gravida, assistito esclusi-vamente da personale ostetrico. Il parto a domicilio è una scelta della coppia e pre-vede la presa in carico da parte di un’ostetrica o un gruppo di ostetriche non oltre le 32 settimane e fino al termine del puerperio. Tale fenomeno riguarda una piccola percentuale delle nascite in Italia che negli ultimi anni si è aggirata intorno allo 0,1%. Scopo dello studio: Lo scopo dello studio è quello di analizzare il fenomeno del parto a domicilio dal punto di vista medico-legale, ovvero quali linee guida o do-cumenti regolano l’attuazione del parto a domicilio in Italia, prendendo in esame anche linee guida internazionali. Alla luce di tale confronto, l’obiettivo di questo lavoro di tesi è identificare quale documento possa guidare la pratica clinica. Materiali e metodi: I documenti presi in esame sono le linee guida del National Institute for Health and Care Excellence “Intrapartum care for healty women and babies”, il documento dell’Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità “Il parto a domicilio e in casa maternità: il ruolo e le modalità assistenziali dell’Associazione Nazionale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità” e le linee di indirizzo “Assistenza al travaglio e al parto fisiologi-co in ambiente extraospedaliero” del Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna. In Italia esistono linee guida sul parto a domicilio anche in Lombardia, Piemonte e Lazio, sono state scelte le linee di indirizzo della regione Emilia-Romagna perché tali linee di indirizzo sono le più recenti tra quelle delle varie re-gioni (ultimo aggiornamento di settembre 2021) e perché esse presentano delle ca-ratteristiche di rilievo per l’analisi. Risultati: Sono stati individuati e analizzati i seguenti concetti chiave: le condizio-ni che permettono l’assistenza extra-ospedaliera analizzate da tre prospettive di-verse (le caratteristiche che deve possedere l’ostetrica per assistere il parto in am-biente extra-ospedaliero, le condizioni della gravidanza per cui una donna può af-frontare il parto in ambiente extra-ospedaliero, le caratteristiche che deve avere il domicilio per poter ospitare il parto); le motivazioni che richiedono il trasferimento delle cure in ospedale suddivise in motivazioni strettamente correlate alla salute materna e quelle correlate alla salute del neonato; l’assistenza al neonato fisiologi-co; l’assistenza nel post partum e nel puerperio; come documentare l’assistenza erogata. Conclusioni: In Italia, rispetto al contesto inglese, confrontato attraverso le linee guida del NICE, il parto a domicilio non è proposto come un’alternativa di uguale fruibilità al parto ospedaliero. Il documento dell’Associazione Nascere in Casa dovrebbe essere il riferimento più corretto per chi intende assistere i parti a domici-lio su territorio nazionale, tuttavia tale associazione non risponde ai requisiti previ-sti dalla legge n° 24 del 2017 per avere validità e le informazioni ivi contenute so-no emerse essere poco precise nell’analisi di tutti i temi trattati. Le linee di indiriz-zo della regione Emilia-Romagna risultano un documento completo, dettagliato e pragmatico, utile riferimento per la pratica clinica dell’ostetrica che assiste il parto a domicilio. Si rileva come criticità una difformità tra le regioni: manca una linea guida valida e autorevole a livello nazionale capace di regolamentare l’assistenza al parto a domicilio.
2021
Medical-legal aspects of home birth assisted by the midwife
Parto a domicilio
Assistenza ostetrica
Linee guida
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38343