La fusione laser selettiva SLM è una particolare tecnica di stampa 3D progettata per utilizzare laser ad alta densità e potenza, questo permette di fondere polveri metalliche tramite fusione selettiva all’interno e tra i diversi strati. Nel nostro studio sono stati realizzati una serie di set di campioni a diverse combinazioni di velocità e potenza di scansione. I materiali utilizzati per la stampa sono acciaio H13 e lega di bronzo, la scelta non è stata casuale ma bensì si è pensato di utilizzare una coppia di metalli che permettesse di avere manufatti con un ottimo grado di scambio termico, acciaio H13, e alla cui base avere un buon supporto meccanico come il bronzo. Un altro set di campioni prevedeva invece la fusione di uno strato di inconel 718 tra l’acciaio ed il bronzo. Attraverso l'utilizzo di strumenti come il SEM ed il microscopio ottico si è partiti da un’analisi macroscopica dell’interfaccia, per poi passare ad un’analisi microscopica di composizione tramite XRD ed EDS, come ultimo test infine si sono effettuate le prove meccaniche di trazione. In sintesi siamo andati a caratterizzare i difetti presenti all'interfaccia, cercando così di individuare la combinazione migliore dei parametri di scansione per ottenere una buona giunzione tra i due metalli.
Caratterizzazione di manufatti bimetallici realizzati mediante tecnica additiva "Selective Laser Melting"
MIGAZZI, SILVIA
2021/2022
Abstract
La fusione laser selettiva SLM è una particolare tecnica di stampa 3D progettata per utilizzare laser ad alta densità e potenza, questo permette di fondere polveri metalliche tramite fusione selettiva all’interno e tra i diversi strati. Nel nostro studio sono stati realizzati una serie di set di campioni a diverse combinazioni di velocità e potenza di scansione. I materiali utilizzati per la stampa sono acciaio H13 e lega di bronzo, la scelta non è stata casuale ma bensì si è pensato di utilizzare una coppia di metalli che permettesse di avere manufatti con un ottimo grado di scambio termico, acciaio H13, e alla cui base avere un buon supporto meccanico come il bronzo. Un altro set di campioni prevedeva invece la fusione di uno strato di inconel 718 tra l’acciaio ed il bronzo. Attraverso l'utilizzo di strumenti come il SEM ed il microscopio ottico si è partiti da un’analisi macroscopica dell’interfaccia, per poi passare ad un’analisi microscopica di composizione tramite XRD ed EDS, come ultimo test infine si sono effettuate le prove meccaniche di trazione. In sintesi siamo andati a caratterizzare i difetti presenti all'interfaccia, cercando così di individuare la combinazione migliore dei parametri di scansione per ottenere una buona giunzione tra i due metalli.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/38437