La letteratura specialistica documenta come la diagnosi di tumore ginecologico e i successivi trattamenti clinici causano un’alta prevalenza di distress psicologico, con sintomatologia ansiosa e depressiva, che influenzano negativamente la qualità di vita delle donne. Il forte impatto emotivo di diagnosi e terapie sono le ragioni per le quali il distress psicologico è riconosciuto come il sesto segno vitale ed il suo screening dovrebbe diventare priorità nell’iter diagnostico-terapeutico in oncologia. Lo studio individua e offre il quadro delle migliori evidenze disponibili circa: (I) le conseguenze psicologiche legate alla malattia neoplastica ginecologica (II) gli interventi psicoeducativi di gruppo in pazienti con questo tipo di tumore A conclusione del lavoro, viene proposto un nuovo intervento psicoeducativo, nella cornice teorica cognitivo-comportamentale, suddiviso in otto incontri, per aiutare le donne a comprendere e affrontare al meglio le emozioni provate durante il percorso di malattia. Si è operata una revisione narrativa della letteratura in GalileoDiscovery, PubMed, Google Scholar e PsycInfo, analizzando studi clinici controllati randomizzati RCT, revisioni sistematiche e metanalisi con focus su pazienti con tumore ginecologico. Nella prima parte dell’elaborato si documenta la rilevanza dell’impatto psicologico che le donne con tumore ginecologico devono affrontare. Si rilevano incrementi, con effetti clinicamente significativi, di livelli di disagio negli ambiti del distress emotivo, nell’ansia, nella depressione, nei problemi della sfera sessuale, nel rischio suicidario e in un decremento della qualità della vita. Nella seconda parte, attraverso una revisione narrativa, sono stati delineati gli interventi di stampo cognitivo comportamentale (CBT, ACT, DBT e MBSR) che mostrano il potenziale per migliorare il benessere delle pazienti. Gli studi analizzati sostengono una linea comune nel riferire l’utilità e l’efficacia di interventi psicoeducativi finalizzati ad aumentare le conoscenze delle donne in ambito emotivo e di gestione delle emozioni angoscianti che pervadono la loro quotidianità dopo la diagnosi. Gli interventi psicoeducativi sono di facile gestione, non invasivi e potrebbero diminuire efficacemente il distress delle pazienti e quindi si auspica la loro implementazione all’interno dei servizi ospedalieri.
Distress psicologico in donne con diagnosi di tumore ginecologico: proposta per un intervento psicoeducazionale basato sul modello cognitivo-comportamentale
SCIALPI, MANUELA
2021/2022
Abstract
La letteratura specialistica documenta come la diagnosi di tumore ginecologico e i successivi trattamenti clinici causano un’alta prevalenza di distress psicologico, con sintomatologia ansiosa e depressiva, che influenzano negativamente la qualità di vita delle donne. Il forte impatto emotivo di diagnosi e terapie sono le ragioni per le quali il distress psicologico è riconosciuto come il sesto segno vitale ed il suo screening dovrebbe diventare priorità nell’iter diagnostico-terapeutico in oncologia. Lo studio individua e offre il quadro delle migliori evidenze disponibili circa: (I) le conseguenze psicologiche legate alla malattia neoplastica ginecologica (II) gli interventi psicoeducativi di gruppo in pazienti con questo tipo di tumore A conclusione del lavoro, viene proposto un nuovo intervento psicoeducativo, nella cornice teorica cognitivo-comportamentale, suddiviso in otto incontri, per aiutare le donne a comprendere e affrontare al meglio le emozioni provate durante il percorso di malattia. Si è operata una revisione narrativa della letteratura in GalileoDiscovery, PubMed, Google Scholar e PsycInfo, analizzando studi clinici controllati randomizzati RCT, revisioni sistematiche e metanalisi con focus su pazienti con tumore ginecologico. Nella prima parte dell’elaborato si documenta la rilevanza dell’impatto psicologico che le donne con tumore ginecologico devono affrontare. Si rilevano incrementi, con effetti clinicamente significativi, di livelli di disagio negli ambiti del distress emotivo, nell’ansia, nella depressione, nei problemi della sfera sessuale, nel rischio suicidario e in un decremento della qualità della vita. Nella seconda parte, attraverso una revisione narrativa, sono stati delineati gli interventi di stampo cognitivo comportamentale (CBT, ACT, DBT e MBSR) che mostrano il potenziale per migliorare il benessere delle pazienti. Gli studi analizzati sostengono una linea comune nel riferire l’utilità e l’efficacia di interventi psicoeducativi finalizzati ad aumentare le conoscenze delle donne in ambito emotivo e di gestione delle emozioni angoscianti che pervadono la loro quotidianità dopo la diagnosi. Gli interventi psicoeducativi sono di facile gestione, non invasivi e potrebbero diminuire efficacemente il distress delle pazienti e quindi si auspica la loro implementazione all’interno dei servizi ospedalieri.File | Dimensione | Formato | |
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