Introduzione. Nella riabilitazione dei pazienti post-ictus è stato dimostrato che, in fase cronica stabilizzata, un allenamento della forza risulta utile, non esacerba la spasticità né riduce la gamma articolare di movimento. Non sempre, però, risulta possibile allenare direttamente il lato paretico, anzi, spesso è difficile per coloro che hanno una grave ipostenia muscolare o una gamma limitata di movimento articolare. Il Cross-Training consiste nella possibilità di allenare l’arto paretico in maniera indiretta, attraverso l’allenamento dell’arto sano. Questo studio propone l’applicazione del rinforzo muscolare isocinetico, secondo il principio del Cross-Training, nel paziente emiplegico. Obiettivo. Verificare e analizzare le possibilità di applicazione dell’isocinetica nella riabilitazione neuromotoria, sia come strumento valutativo, ma anche come strumento di trattamento per il paziente emiplegico. Obiettivo collaterale è quello di verificare la possibilità di stilare un profilo funzionale del paziente emiplegico ed individuare eventuali correlazioni tra deficit di forza e limitazioni nell’attività e nella partecipazione. Metodi e Intervento. Reclutati cinque soggetti presso l’IRCCS E. Medea “La Nostra Famiglia” di Pieve di Soligo, è stato formulato un programma di trattamento di rinforzo isocinetico, comune per ciascun paziente, composto da dieci sedute (120 minuti ciascuna) uguali tra loro e incentrate sul lato meno affetto: due sedute valutative iniziali (T0), due finali (T1) e due di follow up a tre mesi dall’intervento (T2). Per la definizione del profilo funzionale del paziente sono stati somministrati: 6MWT, TUG, 10mWT, una valutazione stabilometrica e una valutazione qualitativa del cammino al Gait Trainer; sono stati proposti MIT e MRC per la valutazione della forza muscolare, oltre ai dati forniti dal dispositivo isocinetico Humac Norm. È stata, infine, utilizzata una valutazione soggettiva sulla qualità di vita, attraverso il questionario SF-36, e una valutazione della sensazione di Fatica e Dispnea dopo il 6MWT, attraverso la NRS. Risultati. A T1 si sono registrati miglioramenti nel 100% del campione al 6MWT, nel 60% al TUG e nell’80% al 10mWT. C’è stato un miglioramento nel 100% dei pazienti nei limiti di stabilità, nell’80% della stabilità ad occhi chiusi e nel 60% di quella ad occhi aperti. Mediamente i parametri qualitativi del cammino sono rimasti invariati, è migliorata invece la forza muscolare riportata dall’isocinetica (ci sono state poche variazioni registrate al MIT e al MRC). È migliorata anche la sensazione di fatica/dispnea. Conclusioni. L’applicazione dell’isocinetica nella riabilitazione neuromotoria, secondo il concetto di Cross-Training, si è rivelata efficace come strumento di trattamento, portando a miglioramenti qualitativi e quantitativi nel cammino, nell’equilibrio e nella forza muscolare. Si è rivelata efficace, sensibile e dettagliata anche come strumento valutativo, evidenziando differenze che con le altre scale utilizzate non sarebbero state colte.
L'isocinetica applicata al cross-training nella riabilitazione neuromotoria: studio osservazionale su un campione di pazienti emiplegici.
DEFEND, MATTIAS
2021/2022
Abstract
Introduzione. Nella riabilitazione dei pazienti post-ictus è stato dimostrato che, in fase cronica stabilizzata, un allenamento della forza risulta utile, non esacerba la spasticità né riduce la gamma articolare di movimento. Non sempre, però, risulta possibile allenare direttamente il lato paretico, anzi, spesso è difficile per coloro che hanno una grave ipostenia muscolare o una gamma limitata di movimento articolare. Il Cross-Training consiste nella possibilità di allenare l’arto paretico in maniera indiretta, attraverso l’allenamento dell’arto sano. Questo studio propone l’applicazione del rinforzo muscolare isocinetico, secondo il principio del Cross-Training, nel paziente emiplegico. Obiettivo. Verificare e analizzare le possibilità di applicazione dell’isocinetica nella riabilitazione neuromotoria, sia come strumento valutativo, ma anche come strumento di trattamento per il paziente emiplegico. Obiettivo collaterale è quello di verificare la possibilità di stilare un profilo funzionale del paziente emiplegico ed individuare eventuali correlazioni tra deficit di forza e limitazioni nell’attività e nella partecipazione. Metodi e Intervento. Reclutati cinque soggetti presso l’IRCCS E. Medea “La Nostra Famiglia” di Pieve di Soligo, è stato formulato un programma di trattamento di rinforzo isocinetico, comune per ciascun paziente, composto da dieci sedute (120 minuti ciascuna) uguali tra loro e incentrate sul lato meno affetto: due sedute valutative iniziali (T0), due finali (T1) e due di follow up a tre mesi dall’intervento (T2). Per la definizione del profilo funzionale del paziente sono stati somministrati: 6MWT, TUG, 10mWT, una valutazione stabilometrica e una valutazione qualitativa del cammino al Gait Trainer; sono stati proposti MIT e MRC per la valutazione della forza muscolare, oltre ai dati forniti dal dispositivo isocinetico Humac Norm. È stata, infine, utilizzata una valutazione soggettiva sulla qualità di vita, attraverso il questionario SF-36, e una valutazione della sensazione di Fatica e Dispnea dopo il 6MWT, attraverso la NRS. Risultati. A T1 si sono registrati miglioramenti nel 100% del campione al 6MWT, nel 60% al TUG e nell’80% al 10mWT. C’è stato un miglioramento nel 100% dei pazienti nei limiti di stabilità, nell’80% della stabilità ad occhi chiusi e nel 60% di quella ad occhi aperti. Mediamente i parametri qualitativi del cammino sono rimasti invariati, è migliorata invece la forza muscolare riportata dall’isocinetica (ci sono state poche variazioni registrate al MIT e al MRC). È migliorata anche la sensazione di fatica/dispnea. Conclusioni. L’applicazione dell’isocinetica nella riabilitazione neuromotoria, secondo il concetto di Cross-Training, si è rivelata efficace come strumento di trattamento, portando a miglioramenti qualitativi e quantitativi nel cammino, nell’equilibrio e nella forza muscolare. Si è rivelata efficace, sensibile e dettagliata anche come strumento valutativo, evidenziando differenze che con le altre scale utilizzate non sarebbero state colte.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/38661