QUADRO GENERALE la capnografia è il monitoraggio dell’anidride carbonica (CO2) eliminata con l’espirazione, il cui andamento è rappresentato graficamente da un’onda quadra. L’altezza massima raggiunta dall’onda capnografica è definita End Tidal Carbon Dioxide (Et-CO2) ed è il valore numerico della massima concentrazione di CO2. La capnografia può essere misurata in modo continuo e non invasivo; e permette di acquisire informazioni a ogni atto respiratorio, rispetto alle funzioni fisiologiche che regolano la CO2 nell’organismo, quindi metabolismo, perfusione e ventilazione. Nonostante i vantaggi di questo monitoraggio la letteratura ne riporta una scarsa diffusione nella pratica clinica. OBIETTIVO: sono stati formulati due quesiti di ricerca. L’obiettivo primario inerente le indicazioni e dunque le patologie in cui è possibile usare la capnografia ai fini del monitoraggio in area critica, mentre il secondario indaga sui fattori favorenti e limitanti dell’implementazione di tale metodica nella prassi clinico-assistenziale. MATERIALI E METODI la ricerca bibliografica è stata condotta per rispondere ai due quesiti di ricerca attraverso la consultazione di due banche dati, PubMed e Cinahl Complete. Sono stati definiti per ciascuna domanda di ricerca i criteri di inclusione ed esclusione degli articoli. RISULTATI sono stati selezionati dodici articoli per rispondere al primo quesito di ricerca e otto per il secondo. Rispetto il primo quesito è emerso che la capnografia è raccomandata durante le manovre di rianimazione, per l’intubazione endotracheale e durante le procedure di sedazione e anestesia (Panchal et al, 2020; Soar et al, 2021; Klein et al, 2021), mentre per altre indicazioni trova limitate evidenze che richiedono ulteriori studi. Mentre rispetto il secondo quesito di ricerca sono emersi alcuni dei fattori ostacolanti l’implementazione della capnografia; ridotte conoscenze e mancanza di apparecchiatura per il monitoraggio unitamente all’impatto dell’esperienza, delle percezioni individuali, della cultura dell’unità operativa nonchè della motivazione all’utilizzo; sono le variabili da considerare alla base della ridotta diffusione del monitoraggio capnografico (Langhan et al, 2014; Iyer et al, 2015; Carlaise, 2015; Osvaldo et al, 2016; Seganti et al, 2016, Clark et al, 2018; Scully et al, 2020; Shas et al, 2022). DISCUSSIONE E CONCLUSIONE i risultati ottenuti riportano che la capnografia è un parametro utile nel fornire informazioni rispetto alla ventilazione, perfusione e metabolismo, e sono presenti delle indicazioni specifiche per ognuna delle funzioni fisiologiche citate (Long et al, 2017; Aminiahidashti et al, 2018). Tuttavia, la capnografia deve essere integrata a una valutazione completa della persona. A livello infermieristico la capnografia risulta essere importante perché la sua misurazione fornisce delle garanzie nella tutela della sicurezza della persona, in particolare nelle procedure di sedazione (Langhan et al, 2014; Iyer et al, 2015). I fattori che influiscono sulla sua implementazione possono essere corretti attraverso degli interventi che favoriscano lo sviluppo di conoscenze ed esperienze sostenendone l’uso nell’unità operativa. Inoltre, la letteratura sottolinea l’importanza che nei progetti di implementazione venga coinvolto l’infermiere, in quanto rientra nel suo interesse professionale la sicurezza della persona attraverso il monitoraggio (Carlaise, 2015; Iyer et al, 2015).

Analisi dello stato dell'arte sulle conoscenze e utilizzo della capnografia

BRUGNARO, TERESA
2021/2022

Abstract

QUADRO GENERALE la capnografia è il monitoraggio dell’anidride carbonica (CO2) eliminata con l’espirazione, il cui andamento è rappresentato graficamente da un’onda quadra. L’altezza massima raggiunta dall’onda capnografica è definita End Tidal Carbon Dioxide (Et-CO2) ed è il valore numerico della massima concentrazione di CO2. La capnografia può essere misurata in modo continuo e non invasivo; e permette di acquisire informazioni a ogni atto respiratorio, rispetto alle funzioni fisiologiche che regolano la CO2 nell’organismo, quindi metabolismo, perfusione e ventilazione. Nonostante i vantaggi di questo monitoraggio la letteratura ne riporta una scarsa diffusione nella pratica clinica. OBIETTIVO: sono stati formulati due quesiti di ricerca. L’obiettivo primario inerente le indicazioni e dunque le patologie in cui è possibile usare la capnografia ai fini del monitoraggio in area critica, mentre il secondario indaga sui fattori favorenti e limitanti dell’implementazione di tale metodica nella prassi clinico-assistenziale. MATERIALI E METODI la ricerca bibliografica è stata condotta per rispondere ai due quesiti di ricerca attraverso la consultazione di due banche dati, PubMed e Cinahl Complete. Sono stati definiti per ciascuna domanda di ricerca i criteri di inclusione ed esclusione degli articoli. RISULTATI sono stati selezionati dodici articoli per rispondere al primo quesito di ricerca e otto per il secondo. Rispetto il primo quesito è emerso che la capnografia è raccomandata durante le manovre di rianimazione, per l’intubazione endotracheale e durante le procedure di sedazione e anestesia (Panchal et al, 2020; Soar et al, 2021; Klein et al, 2021), mentre per altre indicazioni trova limitate evidenze che richiedono ulteriori studi. Mentre rispetto il secondo quesito di ricerca sono emersi alcuni dei fattori ostacolanti l’implementazione della capnografia; ridotte conoscenze e mancanza di apparecchiatura per il monitoraggio unitamente all’impatto dell’esperienza, delle percezioni individuali, della cultura dell’unità operativa nonchè della motivazione all’utilizzo; sono le variabili da considerare alla base della ridotta diffusione del monitoraggio capnografico (Langhan et al, 2014; Iyer et al, 2015; Carlaise, 2015; Osvaldo et al, 2016; Seganti et al, 2016, Clark et al, 2018; Scully et al, 2020; Shas et al, 2022). DISCUSSIONE E CONCLUSIONE i risultati ottenuti riportano che la capnografia è un parametro utile nel fornire informazioni rispetto alla ventilazione, perfusione e metabolismo, e sono presenti delle indicazioni specifiche per ognuna delle funzioni fisiologiche citate (Long et al, 2017; Aminiahidashti et al, 2018). Tuttavia, la capnografia deve essere integrata a una valutazione completa della persona. A livello infermieristico la capnografia risulta essere importante perché la sua misurazione fornisce delle garanzie nella tutela della sicurezza della persona, in particolare nelle procedure di sedazione (Langhan et al, 2014; Iyer et al, 2015). I fattori che influiscono sulla sua implementazione possono essere corretti attraverso degli interventi che favoriscano lo sviluppo di conoscenze ed esperienze sostenendone l’uso nell’unità operativa. Inoltre, la letteratura sottolinea l’importanza che nei progetti di implementazione venga coinvolto l’infermiere, in quanto rientra nel suo interesse professionale la sicurezza della persona attraverso il monitoraggio (Carlaise, 2015; Iyer et al, 2015).
2021
Analysis of the state of the art on the knowledge and use of capnography
capnography
nurse
ventilation
circulation
metabolism
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Brugnaro_Teresa.pdf.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.02 MB
Formato Adobe PDF
1.02 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38877