La presa in carico assistenziale dei pazienti a rischio suicidario con il supporto dei caregiver

Obiettivi: il presente studio si pone due obbiettivi: individuare le strategie che permettono la presa in carico dei pazienti a rischio suicidio e la gestione dei caregiver delle persone a rischio. Materiali e metodi: per la stesura di questo lavoro è stata condotta una ricerca in letteratura inerente all’ambito della salute mentale, in particolare sul rischio di suicidio. Nello specifico, sono state utilizzate le banche dati PubMed e Google Scholar applicando dei criteri di selezione. In aggiunta a questi, sono stati consultati anche i siti ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), del Ministero della Salute italiano, delle Regioni Valle d’Aosta e Veneto e della Provincia Autonoma di Bolzano. Risultati: la ricerca ha evidenziato degli studi appartenenti alla letteratura primaria, secondaria e terziaria. I risultati emersi suggeriscono varie strategie per la presa in carico del paziente: una valutazione iniziale approfondita, la definizione del tipo di rischio del paziente (alto, medio, basso), l’utilizzo di psicoterapia e farmacoterapia, lo sviluppo di un piano di sicurezza, la necessità di avere una struttura ospedaliera sicura e sviluppare un rapporto di fiducia tra sanitario e paziente. Per i caregiver sono stati proposti diversi interventi: degli incontri di formazione sulla prevenzione del suicidio, delle chiamate di follow-up da parte degli operatori sanitari, la formazione di gruppi di supporto e la possibilità di svolgere degli incontri con psicologi; questi possono rendere la persona più autonoma nella gestione del familiare a rischio e farli sentire meno soli nell’affrontare il periodo di difficoltà. Conclusioni: dall’analisi dei testi di letteratura sono emerse diverse soluzioni sia per la presa in carico dei pazienti a rischio suicidio che per supportare i caregiver di questi pazienti. Alcune tecniche sono già presenti nella pratica, altre potrebbero essere introdotte.