Background. La base per una buona assistenza è l’eleggibilità del caregiver; da questo ne conseguono la sua educazione, il suo addestramento sulla patologia e sui bisogni per la cura della persona che assiste. Il burden è una condizione di stress percepito come un peso o un fardello da sopportare. Se questo stato diventa cronico le conseguenze saranno: una scarsa qualità di cure al paziente, la condizione depressiva del caregiver e la difficoltà dell’infermiere nell’instaurare una solida alleanza terapeutica e quindi l’impedimento alla formazione del caregiver. Il riconoscimento dei fattori predittivi del burden da parte del professionista potrebbe prevenire, diminuire i danni del fenomeno o evitarne l’insorgenza. Obiettivi. Delineare un profilo di caregiver a rischio, ricercando in letteratura le loro caratteristiche psicofisiche e socioeconomiche, con livelli di burden medio-alti, che assistono pazienti con malattia di Alzheimer, oncologici o che hanno subito un ictus. Metodi. La ricerca è stata condotta nelle banche dati di: PubMed, CINAHL, Cochrane e Jama. Rispetto ai criteri di inclusione ed esclusione identificati, sono stati selezionati quindici studi. Risultati. Oltre a quelle già note nella letteratura, le caratteristiche che portano ad alti livelli di burden sono essere disoccupati, avere un basso reddito, la convivenza con il paziente, avere figli a cui badare, il grado di parentela, il livello di dipendenza nelle ADL, il numero di ore impiegate nell’assistenza, vivere in un appartamento o in una casa non di proprietà e abitare in zone rurali. In contrapposizione con la letteratura, gli studi che analizzano i fattori culturali e tradizionali menzionano l’età giovane ed il sesso maschile. Quest’ultimo è stato riscontrato come fattore di rischio anche per i caregiver che assistono pazienti oncologici. Conclusioni. L’identificazione dei fattori predittivi potrebbe aiutare l’infermiere domiciliare a riconoscere i soggetti a rischio di burden, potrebbe garantire un’assistenza più efficace per il paziente e accentuerebbe la centralità di quest’ultimo nei processi di cura. In base alle capacità del caregiver a rischio e alle sue condizioni cliniche, sociali ed economiche, l’infermiere potrebbe personalizzare il percorso di educazione ed addestramento volto a far venire meno il carico fisico e psicologico e rafforzando anche l’alleanza terapeutica. Keywords: Predictors of caregiver burden, socioeconomic factors of burden, stroke, Alzheimer’s disease, cancer.
Fattori prognostici del burden nei caregiver di pazienti seguiti a domicilio. Una revisione della letteratura.
FRANCHIN, RACHELE
2021/2022
Abstract
Background. La base per una buona assistenza è l’eleggibilità del caregiver; da questo ne conseguono la sua educazione, il suo addestramento sulla patologia e sui bisogni per la cura della persona che assiste. Il burden è una condizione di stress percepito come un peso o un fardello da sopportare. Se questo stato diventa cronico le conseguenze saranno: una scarsa qualità di cure al paziente, la condizione depressiva del caregiver e la difficoltà dell’infermiere nell’instaurare una solida alleanza terapeutica e quindi l’impedimento alla formazione del caregiver. Il riconoscimento dei fattori predittivi del burden da parte del professionista potrebbe prevenire, diminuire i danni del fenomeno o evitarne l’insorgenza. Obiettivi. Delineare un profilo di caregiver a rischio, ricercando in letteratura le loro caratteristiche psicofisiche e socioeconomiche, con livelli di burden medio-alti, che assistono pazienti con malattia di Alzheimer, oncologici o che hanno subito un ictus. Metodi. La ricerca è stata condotta nelle banche dati di: PubMed, CINAHL, Cochrane e Jama. Rispetto ai criteri di inclusione ed esclusione identificati, sono stati selezionati quindici studi. Risultati. Oltre a quelle già note nella letteratura, le caratteristiche che portano ad alti livelli di burden sono essere disoccupati, avere un basso reddito, la convivenza con il paziente, avere figli a cui badare, il grado di parentela, il livello di dipendenza nelle ADL, il numero di ore impiegate nell’assistenza, vivere in un appartamento o in una casa non di proprietà e abitare in zone rurali. In contrapposizione con la letteratura, gli studi che analizzano i fattori culturali e tradizionali menzionano l’età giovane ed il sesso maschile. Quest’ultimo è stato riscontrato come fattore di rischio anche per i caregiver che assistono pazienti oncologici. Conclusioni. L’identificazione dei fattori predittivi potrebbe aiutare l’infermiere domiciliare a riconoscere i soggetti a rischio di burden, potrebbe garantire un’assistenza più efficace per il paziente e accentuerebbe la centralità di quest’ultimo nei processi di cura. In base alle capacità del caregiver a rischio e alle sue condizioni cliniche, sociali ed economiche, l’infermiere potrebbe personalizzare il percorso di educazione ed addestramento volto a far venire meno il carico fisico e psicologico e rafforzando anche l’alleanza terapeutica. Keywords: Predictors of caregiver burden, socioeconomic factors of burden, stroke, Alzheimer’s disease, cancer.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/38908