Background: L’arresto cardiaco extraospedaliero è un evento improvviso rilevante in Italia e nel mondo e, nonostante non sia di difficile riconoscimento, le probabilità di sopravvivenza sono ancora scarse (8-9%). Quando viene effettuata una chiamata di soccorso, viene presa in carico da un operatore della Centrale Operativa 118, il quale, attraverso un sistema di dispatch regionale, effettua una valutazione della priorità d’intervento al fine di fornire una risposta operativa territoriale adeguata. In attesa dell’arrivo del mezzo di soccorso l’operare fornisce al chiamante le indicazioni pre-arrivo necessarie, permettendo all’astante presente sul luogo di iniziare le manovre di RCP di base e di reperire un DAE nelle vicinanze e utilizzarlo. Finalità e obiettivo: La revisione esamina in termini percentuali la sopravvivenza del paziente in caso di arresto cardiaco extraospedaliero, in assenza e in presenza di RCP assistita telefonicamente, iniziata dagli astanti subito dopo l’evento. L’obiettivo è quello di dimostrare che la riduzione del “no flow” permette di attivare tempestivamente la catena della sopravvivenza iniziando il soccorso di base in attesa dei sanitari, aumentando le probabilità di ripresa del circolo spontaneo e diminuendo le conseguenze neurologiche sul paziente. Materiali e metodi: La revisione è stata condotta tramite una consultazione delle seguenti banche dati: PubMed, RNAO, SNLG, NICE, Embase, Cochrane Library, CINAHL, trip database. I full text selezionati sono stati pubblicati in un arco temporale di 5 anni. Risultati: La ricerca ha permesso di selezionare una revisione sistematica con metanalisi, un RCT, 9 studi di coorte tra prospettici e retrospettivi, 5 studi osservazionali, uno studio descrittivo e uno studio sperimentale. Nel complesso, è emerso dalla maggior parte degli studi che la T-CPR o DA-CPR iniziata dall’astante può aumentare la sopravvivenza del paziente, con esiti neurologici buoni sia alla dimissione sia a trenta giorni. Conclusioni: I risultati della revisione hanno fornito, nonostante vi sia necessità di approfondire maggiormente l’argomento, una risposta al quesito di ricerca dimostrando la fondamentale importanza del dispatcher per un’interconnessione efficace e ottimizzata degli anelli della catena, che vede i cittadini parte attiva e integrante di un vero e proprio sistema che salva vite. Keywords: called-assisted CPR, Emergency medical dispatch, bystander CPR, OHCA, first responders, dispatcher-assisted cardiopulmunary resuscitation, pre-hospital care.
La Rianimazione Cardiopolmonare (RCP) “dispatcher-assisted” nell’arresto cardiaco extra-ospedaliero: problemi e prospettive. Una revisione della letteratura.
TREVISAN, ALESSANDRA
2021/2022
Abstract
Background: L’arresto cardiaco extraospedaliero è un evento improvviso rilevante in Italia e nel mondo e, nonostante non sia di difficile riconoscimento, le probabilità di sopravvivenza sono ancora scarse (8-9%). Quando viene effettuata una chiamata di soccorso, viene presa in carico da un operatore della Centrale Operativa 118, il quale, attraverso un sistema di dispatch regionale, effettua una valutazione della priorità d’intervento al fine di fornire una risposta operativa territoriale adeguata. In attesa dell’arrivo del mezzo di soccorso l’operare fornisce al chiamante le indicazioni pre-arrivo necessarie, permettendo all’astante presente sul luogo di iniziare le manovre di RCP di base e di reperire un DAE nelle vicinanze e utilizzarlo. Finalità e obiettivo: La revisione esamina in termini percentuali la sopravvivenza del paziente in caso di arresto cardiaco extraospedaliero, in assenza e in presenza di RCP assistita telefonicamente, iniziata dagli astanti subito dopo l’evento. L’obiettivo è quello di dimostrare che la riduzione del “no flow” permette di attivare tempestivamente la catena della sopravvivenza iniziando il soccorso di base in attesa dei sanitari, aumentando le probabilità di ripresa del circolo spontaneo e diminuendo le conseguenze neurologiche sul paziente. Materiali e metodi: La revisione è stata condotta tramite una consultazione delle seguenti banche dati: PubMed, RNAO, SNLG, NICE, Embase, Cochrane Library, CINAHL, trip database. I full text selezionati sono stati pubblicati in un arco temporale di 5 anni. Risultati: La ricerca ha permesso di selezionare una revisione sistematica con metanalisi, un RCT, 9 studi di coorte tra prospettici e retrospettivi, 5 studi osservazionali, uno studio descrittivo e uno studio sperimentale. Nel complesso, è emerso dalla maggior parte degli studi che la T-CPR o DA-CPR iniziata dall’astante può aumentare la sopravvivenza del paziente, con esiti neurologici buoni sia alla dimissione sia a trenta giorni. Conclusioni: I risultati della revisione hanno fornito, nonostante vi sia necessità di approfondire maggiormente l’argomento, una risposta al quesito di ricerca dimostrando la fondamentale importanza del dispatcher per un’interconnessione efficace e ottimizzata degli anelli della catena, che vede i cittadini parte attiva e integrante di un vero e proprio sistema che salva vite. Keywords: called-assisted CPR, Emergency medical dispatch, bystander CPR, OHCA, first responders, dispatcher-assisted cardiopulmunary resuscitation, pre-hospital care.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/38981