Background. Il monitoraggio continuo in Terapia Intensiva è fondamentale per un controllo costante e specifico delle condizioni del paziente. Ciononostante, spesso, a causa di caratteristiche specifiche dell’assistito o del manifestarsi di particolari aritmie si può generare un alto tasso di allarmi falsi positivi. L’infermiere, che opera a stretto contatto con il paziente, può risultare assillato da un numero elevato di allarmi che porta al manifestarsi dell’alarm fatigue. Obiettivo. L’obiettivo di questo elaborato di tesi è indagare la letteratura in merito agli interventi e/o alle tecniche di riduzione dell’alarm fatigue, con lo scopo di comprendere la manifestazione del fenomeno generato dal monitoraggio telemetrico del paziente ricoverato in Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC). Materiali e Metodi. È stata condotta una revisione della letteratura nella banca dati PubMed nel periodo di agosto 2022, utilizzando le stringhe di ricerca per selezionare articoli redatti dal 2017 al 2022. Le parole chiave utilizzate per la ricerca sono: telemetry monitoring, alarm fatigue, clinical alarms, patient security, nurse intervention, intensive care unit, alarm management, nurs*. La selezione degli studi è stata strutturata in quattro fasi, secondo il metodo PRISMA. Risultati e conclusioni. Esistono particolari caratteristiche legate al paziente che portano ad un aumento del tasso di falsi allarmi. Tra le aritmie, la principale che comporta un alto tasso di falsi avvisi è il ritmo idioventricolare accelerato, seguito dalle contrazioni premature ventricolari e dalla tachicardia ventricolare. Gli infermieri dichiarano di conoscere il fenomeno dell’alarm fatigue, ma spesso non conoscono i metodi e le strategie per poterlo contrastare. È stato dimostrato che il numero elevato di allarmi induce gli infermieri a perdere fiducia nei confronti di essi e di conseguenza porta i professionisti sanitari a ritardare la loro risposta, compromettendo la sicurezza del paziente. Tra le strategie individuate per far fronte al fenomeno vi sono metodi come il CEASE bundle, le istruzioni fai-da-te, la sonificazione, l’Alarm Advisor, la simulazione, la personalizzazione degli allarmi e l’utilizzo di protocolli; inoltre, è fondamentale la formazione del personale sanitario rispetto all’uso del monitor.

Alarm fatigue: revisione di letteratura per la riduzione del fenomeno

ZONTA, ARIANNA
2021/2022

Abstract

Background. Il monitoraggio continuo in Terapia Intensiva è fondamentale per un controllo costante e specifico delle condizioni del paziente. Ciononostante, spesso, a causa di caratteristiche specifiche dell’assistito o del manifestarsi di particolari aritmie si può generare un alto tasso di allarmi falsi positivi. L’infermiere, che opera a stretto contatto con il paziente, può risultare assillato da un numero elevato di allarmi che porta al manifestarsi dell’alarm fatigue. Obiettivo. L’obiettivo di questo elaborato di tesi è indagare la letteratura in merito agli interventi e/o alle tecniche di riduzione dell’alarm fatigue, con lo scopo di comprendere la manifestazione del fenomeno generato dal monitoraggio telemetrico del paziente ricoverato in Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC). Materiali e Metodi. È stata condotta una revisione della letteratura nella banca dati PubMed nel periodo di agosto 2022, utilizzando le stringhe di ricerca per selezionare articoli redatti dal 2017 al 2022. Le parole chiave utilizzate per la ricerca sono: telemetry monitoring, alarm fatigue, clinical alarms, patient security, nurse intervention, intensive care unit, alarm management, nurs*. La selezione degli studi è stata strutturata in quattro fasi, secondo il metodo PRISMA. Risultati e conclusioni. Esistono particolari caratteristiche legate al paziente che portano ad un aumento del tasso di falsi allarmi. Tra le aritmie, la principale che comporta un alto tasso di falsi avvisi è il ritmo idioventricolare accelerato, seguito dalle contrazioni premature ventricolari e dalla tachicardia ventricolare. Gli infermieri dichiarano di conoscere il fenomeno dell’alarm fatigue, ma spesso non conoscono i metodi e le strategie per poterlo contrastare. È stato dimostrato che il numero elevato di allarmi induce gli infermieri a perdere fiducia nei confronti di essi e di conseguenza porta i professionisti sanitari a ritardare la loro risposta, compromettendo la sicurezza del paziente. Tra le strategie individuate per far fronte al fenomeno vi sono metodi come il CEASE bundle, le istruzioni fai-da-te, la sonificazione, l’Alarm Advisor, la simulazione, la personalizzazione degli allarmi e l’utilizzo di protocolli; inoltre, è fondamentale la formazione del personale sanitario rispetto all’uso del monitor.
2021
Alarm fatigue: review of literature for the reduction of the phenomenon
alarm fatigue
intensive care unit
patient security
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Zonta_Arianna.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.18 MB
Formato Adobe PDF
1.18 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38993