La confisca dei beni alle mafie è una delle forme di contrasto alla criminalità organizzata più efficiente e anche ricca di significato. Le ricchezze che i mafiosi hanno accumulato illecitamente, ad esempio coi soldi delle estorsioni o del traffico di droga, possono essere espropriate per diventare proprietà dello Stato. Lo prevedono alcune leggi statali che verranno elencate in particolare nel primo capitolo. Oggi termini come riqualificazione, riuso, ripristino, riutilizzo, recupero fanno riferimento tutti allo stesso argomento comune: l’uso degli spazi in disuso delle città. In Italia dal 1982 è presente un caso specifico di riutilizzo del patrimonio edilizio: il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata, specialmente quella di stampo mafioso. È necessario quindi definire quale debba essere la destinazione dei beni, ad esempio se riutilizzarli per finalità istituzionali, a fini sociali o altro. Prendendo in considerazione alcuni casi di studio sul tema, lo scopo è di raccontare l’impegno dello Stato e delle associazioni, il riscatto della società civile sulle organizzazioni criminali, la nascita di filiere produttive etiche e sostenibili, ma tuttavia anche le difficoltà che incontrano coloro che portano avanti programmi di questo tipo. L’Italia è all’avanguardia mondiale in ambito giuridico per il sequestro e la confisca dei beni alla mafia tanto che è un punto di riferimento in ambito sociale per quanto riguarda il gran numero di esperienze che si sono prodotte. Nel terzo capitolo, con alcuni cenni sull'espansione delle mafie verso il Nord Italia oltre che in ambito europeo e internazionale, questo elaborato cerca di dare una visione globale, e quindi da un punto di vista giuridico ma anche sociologico e culturale, sul tema delle misure patrimoniali antimafia, ovvero uno degli aspetti più importanti della lotta alla criminalità organizzata.

Gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata: riutilizzo sociale e riqualificazione urbana per una migliore qualità di vita in Italia

BABETTO, ANDREA
2021/2022

Abstract

La confisca dei beni alle mafie è una delle forme di contrasto alla criminalità organizzata più efficiente e anche ricca di significato. Le ricchezze che i mafiosi hanno accumulato illecitamente, ad esempio coi soldi delle estorsioni o del traffico di droga, possono essere espropriate per diventare proprietà dello Stato. Lo prevedono alcune leggi statali che verranno elencate in particolare nel primo capitolo. Oggi termini come riqualificazione, riuso, ripristino, riutilizzo, recupero fanno riferimento tutti allo stesso argomento comune: l’uso degli spazi in disuso delle città. In Italia dal 1982 è presente un caso specifico di riutilizzo del patrimonio edilizio: il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata, specialmente quella di stampo mafioso. È necessario quindi definire quale debba essere la destinazione dei beni, ad esempio se riutilizzarli per finalità istituzionali, a fini sociali o altro. Prendendo in considerazione alcuni casi di studio sul tema, lo scopo è di raccontare l’impegno dello Stato e delle associazioni, il riscatto della società civile sulle organizzazioni criminali, la nascita di filiere produttive etiche e sostenibili, ma tuttavia anche le difficoltà che incontrano coloro che portano avanti programmi di questo tipo. L’Italia è all’avanguardia mondiale in ambito giuridico per il sequestro e la confisca dei beni alla mafia tanto che è un punto di riferimento in ambito sociale per quanto riguarda il gran numero di esperienze che si sono prodotte. Nel terzo capitolo, con alcuni cenni sull'espansione delle mafie verso il Nord Italia oltre che in ambito europeo e internazionale, questo elaborato cerca di dare una visione globale, e quindi da un punto di vista giuridico ma anche sociologico e culturale, sul tema delle misure patrimoniali antimafia, ovvero uno degli aspetti più importanti della lotta alla criminalità organizzata.
2021
Management of assets confiscated from organised crime: social reuse and urban regeneration for a better quality of life in Italy
Mafia
Antimafia
Beni confiscati
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/39310