Il presente studio parla dei movimenti NATs, ossia organizzazioni autogestite di bambini lavoratori, nate in America Latina e poi diffusesi in tutto il mondo. Essi, nati in contesti di fame, povertà e disagi sociali, sono indotti a lavorare per sopravvivere. Per i numerosi bambini che fanno parte di questo sistema, lavorare spesso e volentieri significa riscatto, crescita personale e sociale. Essi lottano per essere ascoltati, compresi e per diventare attori principali delle tante politiche internazionali che li vedono destinatari, ma non protagonisti. La tesi propone un punto di riflessione e di condivisione della politica dei movimenti NATs nei confronti del lavoro minorile: secondo questa visione, il lavoro è un’opportunità educativa e formativa per il minore come soggetto attivo della comunità di appartenenza. Partendo da una ricerca di taglio giuridico-sociologico, si delinea una panoramica della legislazione internazionale e perciò della visione abolizionista di tale comunità nei confronti del lavoro minorile. È presentata, infine, la realtà tipica di un Paese industrializzato, l’Italia, e messa a confronto con la realtà della Colombia, al fine di sottolineare il divario sociale e culturale e comprendere la diversità del valore attribuito al lavoro.
Bambine, bambini e adolescenti protagonisti: i Movimenti NATs Confronto della situazione del lavoro minorile tra Italia e Colombia
PASSARELLA, IRENE
2021/2022
Abstract
Il presente studio parla dei movimenti NATs, ossia organizzazioni autogestite di bambini lavoratori, nate in America Latina e poi diffusesi in tutto il mondo. Essi, nati in contesti di fame, povertà e disagi sociali, sono indotti a lavorare per sopravvivere. Per i numerosi bambini che fanno parte di questo sistema, lavorare spesso e volentieri significa riscatto, crescita personale e sociale. Essi lottano per essere ascoltati, compresi e per diventare attori principali delle tante politiche internazionali che li vedono destinatari, ma non protagonisti. La tesi propone un punto di riflessione e di condivisione della politica dei movimenti NATs nei confronti del lavoro minorile: secondo questa visione, il lavoro è un’opportunità educativa e formativa per il minore come soggetto attivo della comunità di appartenenza. Partendo da una ricerca di taglio giuridico-sociologico, si delinea una panoramica della legislazione internazionale e perciò della visione abolizionista di tale comunità nei confronti del lavoro minorile. È presentata, infine, la realtà tipica di un Paese industrializzato, l’Italia, e messa a confronto con la realtà della Colombia, al fine di sottolineare il divario sociale e culturale e comprendere la diversità del valore attribuito al lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/39351