L’obbiettivo di questa tesi è ricercare come il fenomeno del greenwashing sia sempre più presente nella dialettica e nelle strategie delle imprese che operano nei più disparati settori al giorno d’oggi. Utilizzando una luce sociologica per spiegare il cambiamento della società “postmoderna” nella quale viviamo, enormemente differente rispetto alla precedente “moderna”, si cerca di mostrare come il nostro modo di vivere sia ormai insostenibile, per noi esseri umani e soprattutto per il pianeta. La ricerca indaga alcuni casi concreti, cercando di capire come questa pratica sia divenuta un escamotage per le aziende per farsi pubblicità sotto la bandiera del green e come, invece, non contribuiscano effettivamente e concretamente al miglioramento dell’ecosistema, perché appunto azioni di portata minima e ininfluenti in quanto minimo è anche l’esborso monetario delle imprese stesse. In una società nella quale la capacità di evolversi è una virtù, dove bisogna stare al passo con il cambiamento sempre più rapido, con bisogni da soddisfare nell’immediato e alla necessità di aderire alle nuove mode volatili per poter esser definiti cool e di tendenza, il “fast” entra a far parte delle nostre vite, attraverso il fast fashion, il fast food, il fast consumption. Da qui, tutte le (rovinose) ricadute che questo stile di vita ha, anche sotto il profilo dei diritti umani, i quali si può osservare non siano così tutelati come le organizzazioni internazionali delucidano sulla carta. E allora c’è da chiedersi cosa possono fare, come possono intervenire gli enti sovranazionali per tutelare le persone realmente impegnate nelle fabbriche e catene di montaggio, come si possono controllare e sanzionare queste multinazionali così sfuggenti; parallelamente, come sì può diffondere informazione e rendere i consumatori coscienti delle conseguenze che le loro decisioni hanno, come si può essere più sostenibili e non incappare nel mito del green?

Greenwashing: mito o realtà?

SBROGIÓ, GIADA
2021/2022

Abstract

L’obbiettivo di questa tesi è ricercare come il fenomeno del greenwashing sia sempre più presente nella dialettica e nelle strategie delle imprese che operano nei più disparati settori al giorno d’oggi. Utilizzando una luce sociologica per spiegare il cambiamento della società “postmoderna” nella quale viviamo, enormemente differente rispetto alla precedente “moderna”, si cerca di mostrare come il nostro modo di vivere sia ormai insostenibile, per noi esseri umani e soprattutto per il pianeta. La ricerca indaga alcuni casi concreti, cercando di capire come questa pratica sia divenuta un escamotage per le aziende per farsi pubblicità sotto la bandiera del green e come, invece, non contribuiscano effettivamente e concretamente al miglioramento dell’ecosistema, perché appunto azioni di portata minima e ininfluenti in quanto minimo è anche l’esborso monetario delle imprese stesse. In una società nella quale la capacità di evolversi è una virtù, dove bisogna stare al passo con il cambiamento sempre più rapido, con bisogni da soddisfare nell’immediato e alla necessità di aderire alle nuove mode volatili per poter esser definiti cool e di tendenza, il “fast” entra a far parte delle nostre vite, attraverso il fast fashion, il fast food, il fast consumption. Da qui, tutte le (rovinose) ricadute che questo stile di vita ha, anche sotto il profilo dei diritti umani, i quali si può osservare non siano così tutelati come le organizzazioni internazionali delucidano sulla carta. E allora c’è da chiedersi cosa possono fare, come possono intervenire gli enti sovranazionali per tutelare le persone realmente impegnate nelle fabbriche e catene di montaggio, come si possono controllare e sanzionare queste multinazionali così sfuggenti; parallelamente, come sì può diffondere informazione e rendere i consumatori coscienti delle conseguenze che le loro decisioni hanno, come si può essere più sostenibili e non incappare nel mito del green?
2021
When sustainability collides with greenwashing
Greenwashing
Sostenibilità
Aziende
Diritti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/39359