L’imaging ultrafast permette la riduzione dei lunghi tempi di acquisizione grazie all’applicazione di tecniche di accelerazione. L’ottimizzazione dei protocolli standard facilita la gestione del paziente neurologico acuto e permette di acquisire delle immagini di qualità non inferiore rispetto all’imaging convenzionale. Tuttavia, la TC cerebrale è considerata la metodica di imaging preferenziale in diversi presidi ospedalieri per la diagnosi di patologie neurologiche acute, causando un’eccessiva, e a volte non giustificata, esposizione a radiazioni ionizzanti. Per fare in modo che ci sia una maggiore accessibilità alla risonanza ai pazienti provenienti dal pronto soccorso, i tempi di acquisizione devono essere drasticamente ridotti. L’obiettivo di questa indagine è la dimostrazione della validazione e affidabilità diagnostica del rapid imaging in risonanza magnetica specialmente in pazienti con sospetto di lesione neurologica acuta. Per riuscire a dimostrare l’accuratezza diagnostica dell’imaging ultrafast è stato messo a punto un nuovo protocollo MRI cerebrale costituito da sequenze con le varie tecniche ultrafast. Successivamente, a pazienti provenienti dal pronto soccorso per sintomatologia clinica acuta è stato applicato sia il protocollo ottimizzato che quello convenzionale. Le immagini ottenute sono state confrontate tra loro da un neuroradiologo che le ha analizzate utilizzando due scale di valutazione che hanno valutato: la presenza di artefatti e la discriminazione tra sostanza bianca e sostanza grigia. Dall’analisi eseguita è risultato che la qualità dell’immagini acquisite con il protocollo ultrafast è equivalente a quella dell’imaging convenzionale; inoltre, vi è un vantaggio in seguito all’utilizzo del protocollo ottimizzato, perché facilita il management del paziente con patologia neurologica acuta grazie a tempi di acquisizione simili alla TC ed al maggiore potere diagnostico. Questo studio ha dimostrato l’affidabilità diagnostica dell’imaging ultrafast e la possibilità di estendere l’accesso alla risonanza magnetica a pazienti con possibile lesione intracranica acuta evitando l’esposizione a radiazioni ionizzanti eseguendo la TC, migliorando il flusso di lavoro e la gestione dei costi dell’assistenza sanitaria.
Accuratezza diagnostica dell'imaging ultrafast cerebrale ed impatto sulla gestione del paziente: ottimizzazione del protocollo di risonanza magnetica.
MARIANI, IRENE
2021/2022
Abstract
L’imaging ultrafast permette la riduzione dei lunghi tempi di acquisizione grazie all’applicazione di tecniche di accelerazione. L’ottimizzazione dei protocolli standard facilita la gestione del paziente neurologico acuto e permette di acquisire delle immagini di qualità non inferiore rispetto all’imaging convenzionale. Tuttavia, la TC cerebrale è considerata la metodica di imaging preferenziale in diversi presidi ospedalieri per la diagnosi di patologie neurologiche acute, causando un’eccessiva, e a volte non giustificata, esposizione a radiazioni ionizzanti. Per fare in modo che ci sia una maggiore accessibilità alla risonanza ai pazienti provenienti dal pronto soccorso, i tempi di acquisizione devono essere drasticamente ridotti. L’obiettivo di questa indagine è la dimostrazione della validazione e affidabilità diagnostica del rapid imaging in risonanza magnetica specialmente in pazienti con sospetto di lesione neurologica acuta. Per riuscire a dimostrare l’accuratezza diagnostica dell’imaging ultrafast è stato messo a punto un nuovo protocollo MRI cerebrale costituito da sequenze con le varie tecniche ultrafast. Successivamente, a pazienti provenienti dal pronto soccorso per sintomatologia clinica acuta è stato applicato sia il protocollo ottimizzato che quello convenzionale. Le immagini ottenute sono state confrontate tra loro da un neuroradiologo che le ha analizzate utilizzando due scale di valutazione che hanno valutato: la presenza di artefatti e la discriminazione tra sostanza bianca e sostanza grigia. Dall’analisi eseguita è risultato che la qualità dell’immagini acquisite con il protocollo ultrafast è equivalente a quella dell’imaging convenzionale; inoltre, vi è un vantaggio in seguito all’utilizzo del protocollo ottimizzato, perché facilita il management del paziente con patologia neurologica acuta grazie a tempi di acquisizione simili alla TC ed al maggiore potere diagnostico. Questo studio ha dimostrato l’affidabilità diagnostica dell’imaging ultrafast e la possibilità di estendere l’accesso alla risonanza magnetica a pazienti con possibile lesione intracranica acuta evitando l’esposizione a radiazioni ionizzanti eseguendo la TC, migliorando il flusso di lavoro e la gestione dei costi dell’assistenza sanitaria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/39448