Nel Mondo, secondo l’OMS, oltre il 5% (466 milioni di persone) della popolazione ha una riduzione della capacità uditiva e si stima che nel 2050 oltre 900 milioni avrà una perdita uditiva disabilitante. Sempre secondo i dati riportati dall’OMS, in Italia sono 7 milioni le persone che hanno problemi di udito, queste sono pari all’11,7% della popolazione. Solo il 25% usa l’apparecchio e tra questi si è visto che l’87% dichiara che la propria qualità di vita è migliorata. [1] Lo studio, nasce dal desiderio di poter comprendere più da vicino, cosa spinge una persona che, dopo aver ricevuto diagnosi di ipoacusia, si reca presso un Centro Acustico e a seguito di una prova sceglie/decide di mettere un apparecchio acustico oppure no. L’obiettivo di questo studio è stato analizzare i fattori personali che inducono la persona ad andare dallo specialista e convincano la persona ad acquistare l’apparecchio acustico, inoltre è stato analizzato l’intervallo di tempo che passa tra la diagnosi e l’acquisto della soluzione acustica. Lo studio si è svolto tra gennaio 2021 e settembre 2022, in un Centro Acustico di Padova, il campione era composto da 27 persone, 12 maschi e 15 femmine, di età media 72,2 anni. A tutti i soggetti è stato consegnato un questionario, redatto dallo stesso autore. Dai risultati è emerso che la maggior parte dei pazienti, a fronte di una diagnosi dello specialista e al consiglio di mettere un apparecchio acustico, si sono recati in un Centro acustico e dopo una prova, nella quale hanno verificato un soggettivo miglioramento della qualità della vita, hanno fatto l’acquisto dello stesso.

ANALISI DEI FATTORI PERSONALI CHE CONDIZIONANO L'INTERVALLO TRA LA DIAGNOSI DI IPOACUSIA E LA PRIMA PROTESIZZAZIONE NEL SOGGETTO OVER 50.

CARPANESE, CINZIA
2021/2022

Abstract

Nel Mondo, secondo l’OMS, oltre il 5% (466 milioni di persone) della popolazione ha una riduzione della capacità uditiva e si stima che nel 2050 oltre 900 milioni avrà una perdita uditiva disabilitante. Sempre secondo i dati riportati dall’OMS, in Italia sono 7 milioni le persone che hanno problemi di udito, queste sono pari all’11,7% della popolazione. Solo il 25% usa l’apparecchio e tra questi si è visto che l’87% dichiara che la propria qualità di vita è migliorata. [1] Lo studio, nasce dal desiderio di poter comprendere più da vicino, cosa spinge una persona che, dopo aver ricevuto diagnosi di ipoacusia, si reca presso un Centro Acustico e a seguito di una prova sceglie/decide di mettere un apparecchio acustico oppure no. L’obiettivo di questo studio è stato analizzare i fattori personali che inducono la persona ad andare dallo specialista e convincano la persona ad acquistare l’apparecchio acustico, inoltre è stato analizzato l’intervallo di tempo che passa tra la diagnosi e l’acquisto della soluzione acustica. Lo studio si è svolto tra gennaio 2021 e settembre 2022, in un Centro Acustico di Padova, il campione era composto da 27 persone, 12 maschi e 15 femmine, di età media 72,2 anni. A tutti i soggetti è stato consegnato un questionario, redatto dallo stesso autore. Dai risultati è emerso che la maggior parte dei pazienti, a fronte di una diagnosi dello specialista e al consiglio di mettere un apparecchio acustico, si sono recati in un Centro acustico e dopo una prova, nella quale hanno verificato un soggettivo miglioramento della qualità della vita, hanno fatto l’acquisto dello stesso.
2021
ANALYSIS OF THE PERSONAL FACTORS THAT AFFECT THE INTERVAL BETWEEN THE DIAGNOSIS OF HEARING LOSS AND THE FIRST PROSTHESIS IN THE SUBJECT OVER 50.
FATTORI
DIAGNOSI IPOACUSIA
PROTESIZZAZIONE
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